Senato TV

Lunedì 9 Febbraio 2009 alle ore 19:01

145ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

La notizia della morte di Eluana Englaro, giunta alle ore 20,30 nel pieno della discussione generale, ha inevitabilmente modificato l'andamento della seduta del Senato dedicata alla discussione del disegno di legge n. 1369 recante disposizioni in materia di alimentazione ed idratazione. Dopo il minuto di silenzio a cui il Presidente Schifani ha invitato l'Assemblea per esprimere la vicinanza e la solidarietà che tutti gli italiani hanno sempre dimostrato ai familiari, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali Sacconi è intervenuto per esprimere la partecipazione del Governo nel momento del dolore più grande, auspicando la prosecuzione dell'esame del provvedimento, auspicio condiviso dallo stesso Presidente Schifani quale migliore modo per ricordare Eluana Englaro e per segnare l'assunzione di responsabilità del Parlamento su un tema che impone un urgente intervento legislativo. Prima che la Presidenza sospendesse la seduta per convocare la Conferenza dei Capigruppo, il sen. Quagliariello (PdL) ha inteso sottolineare che il tragico epilogo della vicenda non può essere considerato un incidente giacché segue una serie di decisioni politiche che spingono a ritenere che Eluana Englaro non sia morta ma sia stata uccisa. Rinvenendo in tale affermazione un riferimento ad un profilo così alto e grave da non poter essere tollerato, posto che dal PD non è venuto alcun atteggiamento volto ad ritardare l'esame del disegno di legge, la sen. Finocchiaro (PD) ha dichiarato l'indisponibiltà del Gruppo a continuare l'esame del provvedimento, rendendosi indifferibile l'approvazione di un testo organico sulla materia fondato sui disegni di legge già da tempo depositati in Commissione.

Al termine di due successive riunioni della Conferenza dei Capigruppo, dopo che il Presidente Schifani ha dato conto di un chiarimento intervenuto in ordine ad alcune affermazioni del sen. Quagliariello che non intendevano riferirsi a specifiche responsabilità politiche, il Ministro Sacconi ha espresso la disponibilità del Governo, ancora convinto della necessità e dell'urgenza di intervenire, ad agevolare un percorso legislativo volto alla celere approvazione di una legge di regolazione della fine della vita, purché si confermi in Commissione un atteggiamento non ostruzionistico da parte delle opposizioni. Il sen. Gasparri (PdL) ha accolto la proposta del Governo a patto che nella seduta antimeridiana di domani venga discussa una mozione di indirizzo per il legislatore che stabilisca il principio che alimentazione ed idratazione non costituiscono accanimento terapeutico. La proposta del Governo, integrata dalla richiesta del Capogruppo del PdL, è stata condivisa, a nome dei rispettivi Gruppi, dai sen. Mauro (LNP), D'Alia (UDC-SVP-Aut), Pistorio (MPA), Finocchiaro (PD) e Belisario (IdV). Il Presidente Schifani ha quindi preso atto dell'impegno che il Senato assume di definire in tempi brevi e certi una organica legislazione sul tema del testamento biologico ed ha rinviato alla seduta antimeridiana di domani, con inizio alle ore 9,30, l'esame delle risoluzioni annunciate.

In precedenza, i sen. Bonino, Bianco, Giaretta, Veronesi (PD), Pardi e Pedica (IdV) avevano sottolineato i profili di incostituzionalità del testo, che di fatto reitera il contenuto del decreto-legge oggetto di diniego presidenziale ed è volto ad impedire l'affermazione di un diritto soggettivo riconosciuto dalla suprema giurisprudenza. Si è anche sottolineato il conflitto con il principio di ragionevolezza giacché si introduce una disciplina dichiaratamente transitoria ma senza indicare un termine temporale per l'approvazione della completa e organica disciplina legislativa pur invocata nel testo. Il provvedimento è stato criticato anche per l'implicita rottura del principio della separazione tra i poteri dello Stato e perché di fatto propone un inaccettabile modello di Stato etico. Si è infine rilevato come, in un clima peraltro segnato da una pessima informazione sull'argomento, il provvedimento intervenga, senza il dovuto approfondimento e la necessaria serenità, su una materia complessa che deve porre il legislatore di fronte al tema dell'invadenza della tecnologia medica ormai prossima a sostituirsi alla natura.

I sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Mazzatorta (LNP), Quagliariello, Musso, Orsi e Collino (PdL) hanno anzitutto evidenziato il dovere del Parlamento, in attesa del varo di una legislazione organica, di mettere un punto fermo su una materia su cui la stessa Corte costituzionale ha sollecitato a legiferare, posto che la sentenza della Corte di cassazione sul caso Englaro ha chiuso un procedimento di volontaria giurisdizione fissando peraltro una serie di principi inaccettabili: la possibilità di ricostruire su base deduttiva la volontà del paziente, il carattere di cura assegnato ad idratazione e alimentazione, la possibilità per il medico di intervenire solo in caso di consenso esplicito da parte del paziente. Di fronte ad una vicenda che ha coinvolto l'intera opinione pubblica e che comunque segnerà per anni la vita civile del Paese, appare del tutto inadeguato l'atteggiamento dell'opposizione tutto volto a sollevare cavilli giuridici e procedurali per sfuggire al merito della questione. La personale posizione di difficoltà e di disagio rispetto a temi che trascendono le convinzioni e le divisioni politiche è stata espressa dal sen. Villari (Misto).

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