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Mercoledì 11 Febbraio 2009 alle ore 09:33

148ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 162 voti favorevoli e 126 contrari, il Senato ha accordato la fiducia al Governo approvando in prima lettura il ddl n. 1305 di conversione in legge del decreto-legge n. 207 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti. L'originario testo del decreto-legge è stato sostituito dal maxiemendamento del Governo, con cui sono state introdotte modifiche sulla base dell'approfondito lavoro svolto in Commissione affari costituzionali. Il cosiddetto decreto milleproroghe presenta una scadenza temporale più avanzata rispetto al decreto originario e una sistematizzazione delle norme raccolte sotto Capi corrispondenti ai vari Ministeri.

In sede di dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia, il sen. Oliva (MPA) ha dichiarato voto favorevole ad un provvedimento che costituisce un atto dovuto per il buon andamento della pubblica amministrazione, richiamando però il Governo ad ottemperare agli impegni assunti con gli elettori del Mezzogiorno che tanto hanno contribuito al suo successo. Voto contrario è stato dichiarato dal sen. Pinzger (UDC-SVP-Aut) che ha rilevato l'assenza di urgenza e l'eterogeneità rispetto all'oggetto del decreto-legge di molte delle norme in esso contenute, che peraltro dimostrano l'incapacità della pubblica amministrazione di garantire efficienza alla propria azione. Contrario anche il voto dichiarato dal sen. Pardi (IdV), per il quale il decreto milleproroghe, caricato peraltro di misure clientelari, rappresenta la definitiva demolizione del mito della finanziaria estiva risolutiva di ogni esigenza, mito alimentato dal Governo che invece nel frattempo ha dovuto a più riprese rimettere mano ai conti. La fiducia al Governo è stata dichiarata dal sen. Massimo Garavaglia (LNP) che, malgrado il mancato accoglimento di alcune proposte avanzate dal Gruppo, ha apprezzato in particolare il cambio di rotta a favore dei Comuni rispetto ai vincoli del patto di stabilità interno. Il sen. Ceccanti (PD) ha dichiarato il convinto voto contrario del Gruppo, soprattutto per le continue forzature operate dal Governo su temi come il ricorso a maxiemendamenti da sottoporre a questione di fiducia, l'uso abnorme della decretazione d'urgenza, la questione democratica e il fastidio per i vincoli. Infine, voto favorevole è stato dichiarato dal sen. Boscetto (PdL), ad avviso del quale il testo avrebbe dovuto essere valutato positivamente anche dall'opposizione alla luce dei tanti miglioramenti inseriti grazie al proficuo e concorde lavoro svolto in Commissione.

In precedenza, nel corso della discussione sulla fiducia, i sen. Adamo, Vita, Blazina, Micheloni, Andria, Pinotti, Casson, Nerozzi, Marco Filippi, Tomaselli (PD), Carlino, Lannutti, Li Gotti e Mascitelli (IdV) avevano lamentato l'ennesimo ricorso alla fiducia, che espropria il Parlamento delle sue prerogative e nasconde in realtà la sfiducia dell'Esecutivo nei confronti della sua stessa maggioranza. Nel merito, molte sono le misure criticabili, dagli ulteriori tagli inferti al settore della giustizia al rinvio dell'entrata in vigore delle norme sulla class action, e altrettanto criticabili sono le omissioni, in particolare l'assenza di misure di sostegno al settore agroalimentare e della pesca, ai precari e ai disoccupati.

Opposto il giudizio dei sen. Benedetti Valentini, Bornacin, Santini (PdL) e Mauro (LNP) che, pur prendendo atto del mancato intervento in riferimento a settori e situazioni meritevoli, hanno sottolineato come le norme contenute nel provvedimento siano tutte necessarie e corrispondenti ad esigenze reali dei molti settori coinvolti.

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