L'Assemblea ha definitivamente convertito in legge, con modificazioni, il decreto-legge n. 209 del 2008 (ddl n. 1334) recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali, nel testo comprendente le modifiche apportate dalla Camera dei deputati.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo, un atto dovuto ai soldati italiani impegnati in pericolose e difficili missioni dall'enorme importanza umanitaria e politica, sottolineando la necessità di garantire maggiori certezze anziché procedere, come ha fatto il Governo, al taglio dei fondi per la difesa. Convinto che gli sforzi positivi per il mantenimento della pace non abbiano colore politico, il sen. Pedica (IdV) ha dichiarato voto favorevole, pur esprimendo qualche dubbio sulla reale effettività di alcune missioni e valutando lo strumento del decreto-legge del tutto insufficiente per risolvere le complesse questioni di politica estera, così come preoccupa la copertura finanziaria che esaurisce in un solo semestre lo stanziamento annuale. Anche il sen. Torri (LNP) ha espresso il voto favorevole del Gruppo, considerando il decreto espressione di un approccio nuovo e dinamico a missioni dall'esclusivo carattere umanitario cui l'Italia contribuisce con grande generosità e senza contropartite, attestando la volontà del Paese di fare la propria parte, anche con cospicui finanziamenti, contro il terrorismo internazionale e il fanatismo religioso. Un voto favorevole al decreto necessitato dalle circostanze e nel contempo una ferma critica al complesso della politica estera del Governo sono stati espressi dal sen. Scanu (PD) che ha rilevato il carattere ragionieristico del decreto, non accompagato da un sufficiente approfondimento politico sulle strategie di fondo, dalla necessità di avviare un rapporto nuovo e diverso con Paesi come l'Iran, la Russia e il Pakistan alla definizione di politiche per la soluzione del dramma di Gaza. Nel salutare positivamente l'impegno del Governo ad assicurare un preventivo confronto con il Parlamento in occasione dei prossimi provvedimenti di proroga, il sen. Tofani (PdL) ha dichiarato il convinto voto favorevole del Gruppo ad un provvedimento che già dall'entità dello stanziamento dimostra la volontà dell'Italia di continuare a svolgere un ruolo da protagonista nell'aiuto ai popoli bisognosi e nella lotta al terrorismo internazionale, un ruolo cui in futuro occorrerà far seguire un'adeguata presenza del sistema Italia anche nelle successive fasi di ricostruzione e di sviluppo.

L'Assemblea ha quindi avviato l'esame in prima lettura il ddl n. 1341 di conversione in legge del decreto-legge n. 3 del 2009 recante disposizioni urgenti per lo svolgimento nell'anno 2009 delle consultazioni elettorali e referendarie. Il relatore, sen. Malan (PdL), ha illustrato le finalità del provvedimento che, per evidenti ragioni di contenimento della spesa pubblica e di buon andamento delle lezioni nelle scuole che ospitano i seggi elettorali, introduce disposizioni per consentire, nell'anno 2009, il contemporaneo svolgimento delle elezioni per il Parlamento europeo e del primo turno di elezioni amministrative. Il decreto contiene inoltre disposizioni che fissano termini e modalità per l'esercizio del voto per corrispondenza all'estero.

In discussione generale sono intervenuti i sen. Vita (PD), Pardi (IdV), Ferrara, Saltamartini, Boscetto (PdL) e Bodega (LNP). L'esame dell'articolato proseguirà nella seduta antimeridiana di domani.

Nel corso della seduta, la sen. Maraventano (LNP) ha espresso apprezzamento e solidarietà alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco duramente impegnati oggi nel fronteggiare gli eventi e il conseguente incendio verificatisi nel Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa ed ha chiesto al Ministro dell'interno di proseguire nella sua azione volta a garantire sicurezza attraverso l'allontanemento degli immigrati irregolari. Ai sentimenti di apprezzamento e vicinanza si è associato il sen. Lumia (PD), che ha chiesto anche interventi del Governo a favore dei collegamenti con le isole minori.