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Mercoledì 4 Marzo 2009 alle ore 09:33

164ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 147 voti a favore, 108 contrari e 7 astenuti il Senato ha approvato il ddl n. 1082, nel testo modificato dalle Commissioni riunite 1a e 2a e con ulteriori modificazioni approvate dall'Assemblea; il ddl, collegato alla manovra finanziaria, introduce norme per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività e il processo civile ed ora torna all'esame della Camera dei deputati per la terza lettura.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha motivato il voto di astensione del Gruppo anzitutto con ragioni di metodo legate ad un modo di legiferare, affidato a provvedimenti omnibus, che lede la dignità del Parlamento e provoca un indubbio scadimento della qualità della legislazione. Quanto al merito, la parte più significativa del testo, relativa alla riforma del processo civile, corrisponde ad un'esigenza reale e fa compiere qualche passo in avanti rispetto ad un tema che certo meriterebbe una ben più ampia ed articolata riforma.

Voto contrario è stato invece dichiarato dal sen. Li Gotti (IdV) soprattutto per le previsioni normative relative al processo civile, giacché, anziché ripartire dall'impianto riformatore condiviso nella scorsa legislatura e non tradottosi in legge a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, si è preferito ricorrere ad una serie di deleghe al Governo che si estendono anche alla riforma del processo amministrativo, che invece avrebbe meritato ben più ampio approfondimento, e che introducono misure gravi e negative come la riforma del Consiglio di Stato e l'esclusione del contraddittorio in sede di ricorso in Cassazione.

Il sen. Mazzatorta (LNP) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad un provvedimento che, pur nell'eterogeneità delle norme, risponde con buon senso e concretezza alla necessità di modernizzare il Paese, dotandolo di strumenti adeguati alle crescenti domande di giustizia, di servizi per le imprese e per i cittadini, di semplificazione della pubblica amministrazione. Particolare soddisfazione discende dall'inserimento, nella norma relativa ai progetti di cooperazione allo sviluppo internazionale, di una ulteriore specificazione voluta dalla Lega Nord, che attribuisce priorità ai progetti con i Paesi terzi per il rimpatrio volontario degli stranieri titolari di permesso di soggiorno che si trovino in stato di disoccupazione a causa della crisi economica.

Il voto contrario del Gruppo è stato dichiarato dal sen. Zanda (PD) che, oltre a richiamare le critiche di merito emerse nel corso del dibattito su singoli aspetti del provvedimento, ha lamentato l'inaccettabile riduzione del processo civile a strumento di regolamentazione economica ed ha denunciato l'ulteriore salto di qualità compiuto dal Governo e dalla maggioranza sulla strada del completo esautoramento del Parlamento, giacché all'abuso della decretazione d'urgenza, dei maxiemendamenti; dei voti di fiducia, dei provvedimenti milleproroghe, dei provvedimenti omnibus, ora si aggiunge l'uso strumentale delle norme di accelerazione legislativa previste per i collegati al fine di realizzare vere e proprie riforme ordinamentali.

Il sen. Mugnai (PdL) ha dichiarato il convinto voto favorevole della sua parte politica, non solo perché le singole misure introdotte sono tutte positive nel merito, ma anche perché la maggioranza ed il Governo hanno dimostrato con realismo e senso di responsabilità, a differenza dell'opposizione, di aver compreso l'inscindibile connessione esistente tra sviluppo economico, semplificazione amministrativa e processo civile, posto che un Paese moderno deve garantire la tutela dei diritti e della competitività complessiva del sistema Paese.

L'Assemblea ha quindi avviato l'esame del ddl n. 1367 di conversione in legge del decreto-legge n. 4 del 2009, recante misure urgenti in materia di produzione lattiera e rateizzazione del debito nel settore lattiero-caseario.

Il relatore, sen. Scarpa Bonazza Buora (PdL), ha illustrato il provvedimento, volto a disciplinare alcuni rilevanti profili in tema di quote latte, anche alla luce delle modifiche operate in sede comunitaria, con particolare riferimento all'incremento della quota nazionale riconosciuto all'Italia dal 2009. Il relatore ha sottolineato come il lavoro svolto in Commissione abbia consentito di definire una serie di modifiche condivise che migliorano il testo originario.

Dopo la reiezione di una pregiudiziale di costituzionalità avanzata dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), la discussione generale, cui hanno preso parte i sen. De Castro, Andria, Pertoldi, Fontana, Bertuzzi, Mongiello (PD), Di Nardo (IdV), Santini, Piccioni (PdL), Pinzger (UDC-SVP-Aut) e Montani (LNP), ha costituito occasione, in particolare per le opposizioni, per rilevare alcune incongruenze dell'intervento governativo, soprattutto con riferimento all'inaccettabile sanatoria offerta ai produttori non in regola e all'esiguità delle risorse messe a disposizione per sostenere lo sforzo dei produttori che hanno contratto mutui proprio per restare nell'alveo della legalità. Le repliche del relatore e del Governo sono state rinviate al pomeriggio.

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