Senato TV

Martedì 10 Marzo 2009 alle ore 18:01

168ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha discusso la relazione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR) sui rischi per l'efficienza dei servizi di informazione per la sicurezza derivanti dall'acquisizione e mancata distruzione di dati sensibili per la sicurezza della Repubblica

Il Presidente. Rutelli (PD) ha illustrato il lavoro svolto in merito ad una vicenda caratterizzata da alcuni elementi che hanno fortemente colpito la sensibilità del Comitato. Anzitutto l'acquisizione di dati estremamente sensibili riguardanti l'ex direttore del SISMI, generale Pollari, di cui non sono stati evidenziati collegamenti con l'inchiesta; analoga acquisizione di dati su altre 17 utenze mobili e 11 fisse utilizzate da appartenenti ai Servizi, senza che siano emerse informazioni significative circa l'eventuale loro coinvolgimento nelle indagini; inoltre, la tecnica di indagine affidata ad un consulente privato che ha acquisito un numero impressionante di dati, fra cui informazioni sensibili di cui non è dato conoscere la necessità o l'utilità per le indagini riguardanti, fra gli altri, il Procuratore nazionale antimafia, parlamentari (fra i quali non figura alcun membro del COPASIR), membri del Governo, nonché utenze della Presidenza della Repubblica, del CSM, di uffici giudiziari, Ministeri e persino l'Ambasciata USA; infine, la disponibilità della banca dati, e dunque di tabulati di traffico telefonico che configurano un vero e proprio pedinamento elettronico sistematico, da parte di tre distinti uffici giudiziari e del consulente Gioacchino Genchi. Destano preoccupazione la delega totale ad un consulente privato di attività di polizia giudiziaria e l'incertezza assoluta circa la sussistenza di garanzie per la conservazione protetta dei dati sensibili e per la loro completa distruzione. In termini di proposta, il Comitato indica una serie di temi da approfondire: l'efficacia e la correttezza del rapporto tra il pubblico ministero e i suoi consulenti; l'inopportunità di affidare a privati le attività di polizia giudiziaria; il rafforzamento delle risorse e delle capacità operative delle forze di polizia in tema di acquisizione e conservazione di dati sensibili; la certezza della distruzione di tali dati al termine delle indagini; la verifica dell'esistenza di archivi informatici nella disponibilità di privati, la loro eventuale distruzione, l'indicazione di sanzioni per chi li raccoglie; il rafforzamento delle garanzie a tutela delle attività dei Servizi segreti; infine, la definizione di un sistema per associare inequivocabilmente l'utenza telefonica ai singoli perlamentari.

Il Ministro della giustizia Alfano ha preso atto della relazione, che il Governo condivide, su una vicenda che ha evidenziato la permeabilità degli organi preposti alla sopravvivenza della democrazia, che dunque vanno maggiormente tutelati rispetto alla legislazione vigente. In tal senso, oltre al provvedimento già all'esame della Camera dei deputati che garantirà una più razionale disciplina delle intercettazioni telefoniche e dell'acquisizione dei tabulati di traffico, il Governo sta predisponendo un progetto di legge, che verrà arricchito grazie ai suggerimenti che emergono dal Parlamento, volto a modificare l'articolo 270 del codice di procedura penale al fine di aumentare le tutele a favore degli appartenenti ai Servizi di sicurezza.

In sede di discussione, il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha manifestato apprezzamento per la relazione puntuale del presidente Rutelli che dà uno spaccato gravissimo della situazione venutasi a creare a seguito di una indagine, sproporzionata rispetto alle finalità per le quali è stata posta in essere, che impone al COPASIR di approfondire ulteriormente un'attività conoscitiva svolta al di fuori delle regole previste dal nostro ordinamento e sostanzialmente funzionale ad una attività eversiva.

Il sen. Li Gotti (IdV) ha invece stigmatizzato i toni pesanti utilizzati nei confronti di un'attività investigativa svolta nel rispetto delle leggi, rispetto alla quale il vero scandalo è dato dai pesanti capi di imputazione con cui si sono concluse le indagini e dall'uso strumentale della vicenda che nasconde il vero obiettivo, privare la magistratura dello strumento delle intercettazioni telefoniche.

I sen. Bodega e Mazzatorta (LNP) hanno sottolineato gli aspetti inquietanti dell'indagine che, senza che siano emerse sufficienti motivazioni a supporto, ha prodotto gravi danni alla credibilità dei Servizi italiani con presumibili conseguenze nei rapporti con gli omologhi di altri Paesi, diffondendo discredito sulle istituzioni ed evidenziando come la questione delle intercettazioni telefoniche non sia appannaggio esclusivo della magistratura poiché esse coinvolgono tutti i cittadini e, in quanto male necessario, vanno inserite in un contesto di massime garanzie.

I sen. Casson e Zanda (PD) hanno riconosciuto la tempestività e la correttezza della relazione del COPASIR, che ha operato ai limiti e comunque nell'ambito delle proprie competenze, osservando come, al di là del loro effettivo spessore, le indagini siano risultate fortemente invasive per un numero elevatissimo di cittadini, molti dei quali estranei alle vicende oggetto di indagine, con una gestione molto disinvolta di dati e informazioni sensibili. Pur non dovendosi strumentalizzare la vicenda per proporre limitazioni in materia di intercettazioni, occorre in particolare, in un Paese cha ha già scoperto ampie attività illegali di dossieraggio, interrogarsi sul rischio dell'affermazione di un fenomeno di privatizzazione di funzioni e attività che devono restare nell'ambito del controllo dello Stato.

Il sen. Quagliariello (PdL) ha infine denunciato che la vicenda in questione mette in gioco la sopravvivenza dello Stato di diritto, la libertà dei cittadini, la sicurezza dello Stato e la credibilità della magistratura. La costruzione di immense banche dati che costituscono un pedinamento elettronico ai danni di un enorme numero di cittadini, in buona parte estranei alle indagini, impone il rafforzamento del sistema di garanzie, in particolare di quelle funzionali a tutela degli operatori del settore della sicurezza.

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