Senato TV

Mercoledì 18 Marzo 2009 alle ore 16:40

175ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato la discussione del ddl n. 10 recante disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l'accanimento terapeutico, nonché in materia di cure palliative e di terapia del dolore. L'Assemblea ha preso in esame il testo proposto dalla Commissione di merito, frutto dell'esame dei numerosi ddl presentati sulla materia (ddl nn. 10, 51, 136, 281, 285, 483, 800, 972, 994, 1095, 1188, 1323, 1363 e 1368).

Il realtore, sen. Calabrò (PdL), ha dato conto del lungo e minuzioso lavoro sfociato nel testo in esame, che fissa all'articolo 1 i principi generali in tema di tutela della vita e della salute cui il provvedimento si ispira. Vengono poi disciplinate le materie del consenso informato, della dichiarazione anticipata di trattamento, dell'assistenza ai soggetti in stato vegetativo, del ruolo del fiduciario e del medico. Il testo invece non contiene norme relative ai temi dell'assistenza domiciliare e delle cure palliative, su cui eventualmente legifererà la Camera dei deputati. Nel sottolineare la laicità del principio di indisponibilità della vita, diritto inviolabile per Costituzione, il relatore ha evidenziato che la libertà terapeutica non è assoluta ma trova un limite invalicabile nel rispetto della persona umana, la cui dignità non viene meno in caso di stato vegetativo permanente. Pur affermando il principio di autodeterminazione delle cure e l'opportunità di realizzare un'alleanza terapeutica tra medico e paziente o fiduciario, la maggioranza è ferma nel sostenere il divieto della sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione artificiale considerate alla stregua di terapie.

I sen. Bonino, Poretti e Perduca (della delegazione radicale del PD), il sen. Ceccanti (PD) e il sen. Pardi (IdV) hanno illustrato una serie di questioni pregiudiziali e sospensive, successivamente respinte, sostenendo l'incostituzionalità del testo per l'evidente contrasto con le norme costituzionali in tema di libertà terapeutica, con la tutela assoluta dei diritti definiti inviolabili dall'articolo 2 della Carta fondamentale, con l'articolo 13 che stabilisce l'inviolabilità della libertà personale e, infine, con l'articolo 25 che impone alle norme penali di rispettare i requisiti di tassatività, determinatezza e precisione. I sen. della delegazione radicale hanno altresì lanciato una proposta di moratoria della trattazione di tutti i provvedimenti giacenti in Parlamento sulla materia al fine di evitare di introdurre norme illiberali sulla base di una visione di parte. Contro le questioni pregiudiziali e sospensive si sono espressi i sen. Mazzatorta (LNP), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Saccomanno (PdL), a favore il sen. Bosone (PD).

La discussione generale ha evidenziato le numerose sfumature con cui sono state declinate le diverse sensibilità dei senatori intervenuti. Hanno preso la parola i sen. Veronesi, Gustavino, D'Ambrosio, Livi Bacci, Paolo Rossi, Perduca (PD), De Lillo, Colli, Spadoni Urbani, Massidda, Bianconi (PdL), Boldi (LNP). Da una parte si è sottolineata l'inadeguatezza e persino l'inutilità del provvedimento in esame, contrario all'impostazione di tutte le più avanzate legislazioni in tema di testamento biologico, anzitutto perché, negando che il trattamento sanitario previsto per i soggetti in stato vegetativo permanente costituisca atto medico, di fatto svuota i principi di autodeterminazione terapeutica e del consenso informato e, alla luce dei progressi della medicina tecnologica moderna, introduce un obbligo ad essere mantenuti in una condizione di vita artificiale. D'altra parte si è evidenziato il senso di responsabilità e la coesione sui temi etici che ha condotto la maggioranza ad intervenire per colmare finalmente un vuoto legislativo, disciplinando la materia del fine vita sulla base del principio della tutela della vita quale bene indisponibile ed ispirandosi al criterio di precauzione. Il testo esalta l'alleanza terapeutica tra medici e pazienti e oppone un fermo no ad ogni forma di eutanasia, di abbandono e di accanimento terapeutico.

Il seguito della discussione generale è stato rinviato a domani.

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