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Giovedì 19 Marzo 2009 alle ore 09:32

176ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Prosegue in Senato la discussione generale sul ddl n. 10 recante disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l'accanimento terapeutico, nonché in materia di cure palliative e di terapia del dolore. L'Assemblea esamina il testo proposto dalla Commissione di merito all'esito della discussione dei numerosi ddl presentati sulla materia (ddl nn. 10, 51, 136, 281, 285, 483, 800, 972, 994, 1095, 1188, 1323, 1363 e 1368).

La seduta ha visto il susseguirsi dei numerosi interventi dei senatori iscritti a parlare: i sen. Ignazio Marino, Lusi, De Luca, Pegorer, Vittoria Franco, Scanu, Poretti, Baio, Cabras (PD), Gallone, D'Ambrosio Lettieri, Galioto, Nania, Costa, Amato, Musso (PdL), Cuffaro (UDC-SVP-Aut), Bugnano e Pardi (IdV).

Gli interventi, tutti permeati dalla consapevolezza dell'importanza del momento per la vita democratica del nostro Paese, hanno alternato considerazioni generali sui diversi aspetti che la materia eticamante sensibile pone ai legislatori, quali il rispetto dei principi costituzionali, la laicità dello Stato, il magistero della Chiesa, le personali esperienze di vita, le conseguenze ipotizzabili del continuo sviluppo delle tecnologie mediche, a considerazioni di merito sui contenuti del ddl in tema di consenso informato, dichiarazione anticipata di trattamento, assistenza ai soggetti in stato vegetativo, ruolo del fiduciario e del medico, nonché sulle materie che invece la Commissione ha espunto dal testo, come i temi degli hospice, dell'assistenza domiciliare e delle cure palliative.

Molti dei senatori intervenuti a nome dei Gruppi delle opposizioni hanno valutato il provvedimento profondamente sbagliato, incostituzionale, liberticida e in controtendenza rispetto alle legislazioni di tutti i Paesi del mondo, mentre la gran parte dei senatori di maggioranza ha espresso giudizi positivi su un testo che colma un vuoto legislativo, su cui i Governi di centrosinistra non seppero intervenire, e che ha il pregio di stabilire che la vita è un bene indisponibile e che non è ammessa alcuna forma di eutansia, nel contempo affermando il principio di autodeterminazione delle cure, il rifiuto dell'accanimento terapeutico e l'opportunità di realizzare un'alleanza terapeutica tra medico e paziente o fiduciario.

La sen. Poretti, come ieri il sen. Perduca, entrambi membri della delegazione radicale nel PD, ha dato lettura in Aula della propria dichiarazione anticipata di trattamento. I sen. Chiaromonte, Maritati (PD) e Vaccari (LNP) hanno consegnato il testo scritto dei loro interventi che saranno pubblicati in allegato al Resoconto stenografico.

Il seguito della discussione generale è stata rinviata al pomeriggio.

Nel corso della seduta, il Presidente Schifani ha ricordato Marco Biagi, a sette anni dal suo assassinio da parte delle Brigate Rosse. Il Presidente ha richiamato il carattere riformatore e modernizzatore del pensiero e dell'opera di Biagi, le cui posizioni, declinate nell'ambito della sua attività accademica e in quella di consulenza a vantaggio di governi di diverso colore, trovarono piena affermazione in quel Libro bianco sul mercato del lavoro dove veniva focalizzato l'ambizioso obiettivo di costruire un sistema in cui le ragioni della crescita economica e le esigenze della produzione potessero finalmente convivere con la qualità della vita personale e familiare dei lavoratori e, di conseguenza, con la crescita demografica ed il pieno sviluppo della persona umana. Un percorso riformatore libero da qualsiasi matrice ideologica o di interesse, con lo sguardo costantemente rivolto all'Europa in coerenza con la sua formazione di comparatista.

Il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali Sacconi ha sottolineato l'ansia di risultati che caratterizzava l'azione del professor Biagi, che con i suoi studi ha fornito una visione non ideologizzata né autoreferenziale finalizzata alla realizzazione di un mercato del lavoro inclusivo e nel contempo competitivo. La figura di Marco Biagi è stata quindi celebrata negli interventi dei sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Pistorio (MPA), Carlino (IdV), Mauro (LNP), Ichino (PD) e Castro (PdL), da cui è emersa la tensione, condivisa nell'esperienza degli altri giuslavoristi obiettivi della violenza terroristica, volta a riformare un mercato del lavoro arretrato, inefficiente e iniquo.

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