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Giovedì 9 Luglio 2009 alle ore 09:31

236ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha definitivamente approvato, in quarta lettura, il ddl n. 1195-B recante disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia. Il provvedimento, collegato alla manovra finanziaria e nato come stralcio dell'ultima legge finanziaria, è stato fortemente modificato nel corso dei diversi passaggi nelle Commissioni di merito e in Assemblea.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Fosson (UDC-SVP-Aut) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo (con l'eccezione del sen. Peterlini, nettamente contrario al nucleare), malgrado alcune perplessità sulle norme relative all'energia nucleare.

La sen. Bugnano (IdV) ha motivato il voto contrario del Gruppo su un provvedimento che ha perso la dovuta (trattandosi di un collegato) omogeneità rispetto al contenuto iniziale e che risulta infarcito di deleghe in bianco al Governo e privo di copertura finanziaria. La politica energetica dell'Esecutivo si riduce alla scelta nucleare, per di più con forti limiti in tema di localizzazione degli impianti e di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e con un'Agenzia nazionale per la sicurezza cui non viene garantita la necessaria indipendenza.

Il voto favorevole del Gruppo è stato annunciato dal sen. Monti (LNP), che ha sottolineato come il provvedimento esplicherà effetti positivi in tempi medio-lunghi ma che già nell'immediato costituisce la base per il superamento della crisi in atto. Il testo fornisce risposte concrete al tessuto delle piccole e medie imprese ed opera scelte strategiche in campo energetico e nel settore industriale che assicureranno al Paese crescita e benessere.

Il sen. Sangalli (PD) ha invece espresso voto contrario giacché, pur condividendone alcune norme, il disegno di legge si dimostra nel complesso un'occasione persa attestando di fatto la rinuncia del Governo a perseguire una politica industriale all'altezza delle esigenze delle imprese italiane in termini di organizzazione, economia e competitività. Anche in campo energetico, ci si limita alla decisione di acquisire nuove centrali nucleari, ma manca una vera politica nucleare italiana con il necessario corredo di interventi in tema di ricerca, di politica ambientale, di ricaduta industriale. Il provvedimento privilegia inoltre i monopoli a danno dei consumatori; emblematica in tal senso la rinuncia a dare attuazione alla class action.

Infine, il sen. Cursi (PdL) ha espresso il convinto voto favorevole del Gruppo ad un provvedimento che rappresenta una svolta radicale per la politica energetica nazionale, a tutto vantaggio del tessuto imprenditoriale, oggi gravato da costi energetici elevati, e del Paese nel suo complesso, condizionato nel suo sviluppo economico dalla forte dipendenza energetica dall'estero; ciò grazie alla decisa scelta nucleare, operata nel rispetto dell'ambiente, delle norme di sicurezza e della qualità del servizio per i cittadini, principi cui si ispirano anche le norme relative al trasporto ferroviario.

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