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Mercoledì 23 Settembre 2009 alle ore 09:37

256ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato in prima lettura, con modificazioni, il ddl n. 1749, di conversione in legge del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009.

Prima delle dichiarazioni di voto finali, l'Assemblea si è animata in occasione dell'approvazione dell'emendamento delle Commissioni riunite che amplia l'ambito di applicazione del cosiddetto scudo fiscale. A seguito del pagamento della sanzione del 5 per cento per il rientro o la regolarizzazione di capitali all'estero, infatti, risulteranno non punibili anche taluni reati penali fiscali e societari, fra cui il falso in bilancio. Viene inoltre anticipata al 15 dicembre la scadenza per la chiusura della sanatoria e gli intermediari incaricati delle procedure di rimpatrio e regolarizzazione sono esentati dall'obbligo di segnalazione a fini di lotta al riciclaggio. Ampliata infine la platea dei destinatari della norma che comprende anche le società partecipate o collegate all'estero. Tali misure sono state aspramente criticate dalle opposizioni, secondo le quali esse assumono natura di indulto e conseguentemente avrebbero dovuto essere approvate con maggioranza qualificata. Oltre che un'offesa a milioni di leali contribuenti, le disposizioni di vantaggio offerte a cittadini macchiatisi di reati contraddicono i principi di legalità e gli sforzi che il Governo si vanta di avere effettuato nel contrasto alla criminalità organizzata

Il voto contrario dei rispettivi Gruppi al decreto è stato dichiarato dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), che ha lamentato come il carattere di indulto mascherato assunto dal provvedimento e soprattutto l'esenzione dall'obbligo di segnalazione rendano vano il lavoro investigativo contro la criminalità organizzata e il finanziamento del terrorismo internazionale, e dal sen. Mascitelli (IdV), che ha criticato in particolare l'esclusione degli enti locali dal concerto in materia di interventi urgenti in tema di trasmissione, distribuzione e produzione dell'energia e la paralisi cui andranno incontro le inchieste della Corte dei conti.

Il sen. Legnini (PD) ha invece motivato la non partecipazione al voto del suo Gruppo ribadendo le ragioni di forte contrarietà esposte con riferimento all'emendamento delle Commissioni riunite e sottolineando l'assoluta inconsistenza della politica economica del Governo, costretto ad affidarsi all'ennesimo condono fiscale.

A favore del decreto si sono dichiarati il sen. Mura (LNP), che ne ha sottolineato la coerenza con l'impegno della maggioranza e del Governo a sostegno delle imprese e con le tante misure già varate per la lotta agli sprechi, il rigore dei conti pubblici e il contrasto alla più grave crisi economica del dopoguerra, e il sen. Fleres (PdL), che ha tacciato di ipocrisia i detrattori di un decreto che invece aiuterà ad uscire dalla crisi e recupererà molte imprese all'alveo della legalità.

Il Senato ha quindi approvato, con modificazioni, in prima lettura il disegno di legge n. 979, con il nuovo titolo "Istituzione di campi di ormeggio attrezzati per unità da diporto nelle aree marine protette, nelle aree marine di reperimento e nei tratti di costa sottoposti ad eccessiva pressione turistica ed antropica. Il provvedimento, esaminato nel testo proposto dalla Commissione, mira a promuovere un progetto di infrastrutturazione leggera al fine di tutelare il fondale marino e migliorare i servizi turistici ed ha raccolto il consenso unanime dei Gruppi, come emerso dalle dichiarazioni di voto finali svolte dai sen. Russo (IdV), Monti (LNP), Della Seta (PD) e D'Alì (PdL).

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