Senato TV

Martedì 29 Settembre 2009 alle ore 16:07

259ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha dedicato la seduta allo svolgimento di mozioni sul Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS).

La mozione presentata dal Gruppo PdL, primo firmatario il Capogruppo Gasparri ed illustrata dal sen. Compagna (PdL), è stata accolta dal Governo che si è impegnato a predisporre un Piano per il Mezzogiorno che concentri l'attenzione sui fattori critici che ne riducono la competitività; a predisporre un provvedimento che, contemporaneamente al decollo del federalismo fiscale, agevoli fiscalmente le iniziative imprenditoriali del Mezzogiorno; a confermare i principi generali di riparto delle risorse tra Mezzogiorno e Centro Nord (rispettivamente 85 e 15 per cento) e il criterio di distribuzione tra amministrazioni centrali e Regioni (pari rispettivamente al 20 e all'80 per cento), al contempo garantendo il più sollecito ed efficiente uso delle risorse FAS; ad orientare le risorse disponibili alla riduzione del divario economico tra le diverse aree del Paese; a portare a termine tempestivamente il processo di ricognizione e riprogrammazione delle risorse finanziarie così da concentrare su interventi di rilevanza strategica nazionale le misure finalizzate allo sviluppo effettivo delle diverse aree del territorio nazionale.

Le mozioni delle opposizioni, una delle quali recante come prima firma quella del sen. Pistorio (MPA) che pure sostiene il Governo Berlusconi, sono state tutte respinte. In sede di illustrazione, i sen. Pistorio (MPA), Bubbico (PD) e Mascitelli (IdV) hanno imputato al Governo di avere a più riprese fatto ricorso al FAS per esigenze di copertura legislativa. Risorse tratte dal FAS sono state utilizzate, tra l'altro, per operare una parziale correzione dei saldi di finanza pubblica, per fronteggiare la crisi dei rifiuti in Campania ed in altre città del Mezzogiorno, per la parziale copertura dell'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, per interventi in materia di protezione civile e per la parziale copertura delle agevolazioni fiscali e tributarie a favore di Umbria e Marche a seguito degli eventi sismici del 1997.

Nel corso della discussione generale e nelle dichiarazioni di voto finali sono intervenuti i sen. Vicari, Spadoni Urbani, Gentile, Firrarello, Latronico, Nespoli, Poli Bortone, Saccomanno, D'Alì, Quagliariello (PdL), De Luca, De Sena, Armato, Bruno, Scanu, Garraffa, Tomaselli, Nicola Rossi, Finocchiaro (PD), Cuffaro, D'Alia (UDC-SVP-Aut), Giambrone, Belisario (IdV), Massimo Garavaglia (LNP) e Pistorio (MPA).

Da parte dell'opposizione si è sottolineata l'assenza di una vera politica per il Mezzogiorno da parte del Governo Berlusconi che ha invece dimezzato le risorse del FAS a disposizione delle Regioni meridionali, a detrimento in particolare della possibilità di procedere ai necessari interventi di infrastrutturazione e impedendo di fatto al FAS di svolgere la sua necessaria funzione di riequilibrio economico-sociale. La maggioranza ha invece sottolineato le responsabilità delle amministrazioni locali di centrosinistra che hanno dimostrato incapacità di spendere le risorse disponibili, riducendo il territorio e le amministrazioni, in particolare quelle del comparto della sanità, in uno stato di prostrazione tale da imporre un rinnovamento della classe dirigente e una forte attenzione ad un'imprenditoria coraggiosa da agevolare attraverso misure di fiscalità di vantaggio ed incisivi interventi di infrastrutturazione.

A nome del Governo, il Sottosegretario per lo sviluppo economico Saglia ha anzitutto ricordato la straordinaria gravità della crisi economica internazionale che ha spinto l'Esecutivo a ricorrere alle risorse del FAS che ora saranno riprogrammate con una prospettiva temporale più lunga (2015) così da poter privilegiare nuovi interventi soprattutto di carattere infrastrutturale. Nel frattempo sono già state sbloccate ingenti risorse, all'85 per cento da indirizzare al Sud, per progetti ministeriali ed altri fondi sono stati impegnati per sostenere i Piani attuativi strategici regionali, alcuni dei quali però non sono stati ancora presentati, soprattutto da parte di Regioni del Meridione.

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