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Mercoledì 30 Settembre 2009 alle ore 09:36

260ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 136 voti favorevoli, 15 contrari e 89 astenuti, il Senato ha approvato in prima lettura, con modificazioni, il ddl n. 1691 recante istituzione del Ministero della salute e incremento del numero complessivo dei Sottosegretari di Stato. Il provvedimento è stato approvato nel testo proposto dalla Commissione di merito, che peraltro ha modificato il ddl originario soltanto per inserire una diversa formulazione della norma relativa alla copertura degli oneri finanziari in ossequio alle indicazioni fornite al riguardo dalla Commissione bilancio. Approvato anche un emendamento dei sen. Cosentino, Poretti e Ignazio Marino (PD) che assegna al Ministero il compito di svolgere attività di monitoraggio della qualità delle attività sanitarie regionali con riferimento ai livelli essenziali delle prestazioni erogate, sulla quale il Ministro riferisce annualmente al Parlamento. Accolto inoltre un ordine del giorno presentato dai senatori della delegazione radicale nel Gruppo PD che impegna il Governo a definire e realizzare, in accordo con le regioni, un sistema di valutazione indipendente delle diverse tipologie di servizi sanitari erogati e un sistema di informazione sui risultati facilmente accessibile a tutti i cittadini.

Il relatore, sen. Vizzini (PdL), ha anzitutto evidenziato il sostanziale consenso manifestato in Commissione sull'opportunità di istituire il Ministero della salute come Dicastero autonomo, scorporandone le attribuzioni dall'attuale Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Un ruolo rilevante viene riservato al Ministero dell'economia e delle finanze per i profili concernenti gli aspetti finanziari della sanità. L'esercizio delle funzioni di coordinamento del sistema sanitario nazionale da parte del Ministero della salute richiederà, per tutti i profili di carattere finanziario, il concerto con il Ministero dell'economia, necessario anche per l'attività di programmazione tecnico-sanitaria di rilievo nazionale e l'indirizzo, coordinamento e monitoraggio delle attività tecniche sanitarie regionali. Al trasferimento di competenze si accompagna quello delle relative strutture, senza peraltro che ne derivino effetti finanziari. Viene infine incrementato dagli attuali sessanta a sessantatré il numero massimo dei componenti del Governo.

Dopo la reiezione della pregiudiziale di costituzionalità motivata dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) con riferimento al riparto di competenze legislative e amministrative tra Stato e Regioni, alle norme relative al federalismo fiscale e alla disciplina costituzionale in tema di copertura finanziaria, in discussione generale sono intervenuti i sen. Adamo, Bassoli, Poretti, Gustavino, Ignazio Marino, Perduca (PD), Nania, Cursi e Gramazio (PdL).

Il dibattito ha confermato un ampio consenso intorno alla necessità di assicurare un coordinamento atto a garantire equità e uniformità di trattamento sull'intero territorio nazionale, riconoscendo al comparto l'importanza strategica che merita. Concorde anche il giudizio sulla necessità di colmare il divario tra il Nord e il Sud del Paese nell'offerta e nella qualità dei servizi erogati, mentre critiche reciproche sono state rivolte dai due opposti schieramenti politici sulle origini legislative dell'accorpamento tra i Ministeri della salute e del lavoro, considerato un grave errore cui il ddl pone rimedio. Accenti critici sono venuti dall'opposizione anche rispetto al ruolo dominante assegnato al Ministero dell'economia e delle finanze che rischia di vanificare la funzione di coordinamento e di indirizzo generale assegnata al nuovo Dicastero.

L'assenza di motivazioni offerte dal Governo a sostegno del riaccorpamento, le ridotte dimensioni del nuovo Dicastero cui vengono assegnate ben poche competenze e la moltiplicazione del numero di Ministri e Sottosegretari sono le ragioni addotte dai sen. Pardi (IdV) e D'Alia (UDC-SVP-Aut) a sostegno del voto contrario espresso dai rispettivi Gruppi, nonché del voto di astensione annunciato dal sen. Cosentino (PD), mentre il convinto voto favorevole della maggioranza è stato dichiarato dai sen. Rizzi (LNP) e Boscetto (PdL).

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