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Mercoledì 7 Ottobre 2009 alle ore 09:37

264ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Accogliendo la proposta di risoluzione n. 3, a prima firma del sen. Gasparri (PdL), il Senato ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013, impegnando il Governo a proseguire negli indirizzi già indicati nella risoluzione di approvazione del DPEF e ad operare affinché le politiche di riforme strutturali da intraprendere siano orientate al rilancio dello sviluppo e dell'occupazione in particolare nel Mezzogiorno, garantendo così una migliore protezione degli strati più deboli della società.

Il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Vegas ha integrato le considerazioni svolte nel corso della seduta pomeridiana di ieri sottolineando l'efficacia e la correttezza dell'azione del Governo in tema di ammortizzatori sociali, di sostegno al sistema bancario e di gestione equilibrata della difficile congiuntura economica, equilibrio che non si riscontra nelle critiche dell'opposizione che invitano l'Esecutivo contemporaneamente ad incrementare la spesa e a ridurre l'imposizione fiscale.

Il relatore, sen. Massimo Garavaglia (LNP), ha da parte sua osservato che il problema della disoccupazione, ancor più pressante nel Nord del Paese, va affrontato in un'ottica federalista e comunque non presenta dimensioni tali da compromettere la tenuta del sistema dei consumi; è necessario concentrare gli sforzi affinché tutte le risorse disponibili vengano impiegate a sostegno del sistema produttivo. A favore della proposta di risoluzione hanno dichiarato il voto dei rispettivi Gruppi i sen. Vaccari (LNP) ed Esposito (PdL).

Considerazioni critiche sulla Nota e in generale sulle linee di politica economica del Governo sono venute dal relatore di minoranza, sen. Legnini (PD), e dai sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Mascitelli (IdV) e Giaretta (PD) intervenuti per dichiarare il voto contrario dei rispettivi Gruppi. In particolare, si è fatto notare come il Governo fondi l'impianto della propria politica di bilancio esclusivamente su previsioni incerte, aventi il carattere della precarietà, ignorando che la disoccupazione nei prossimi mesi aumenterà vertiginosamente, che la caduta del PIL di 6-7 punti percentuali durante l'arco temporale della crisi ha riportato il reddito medio degli italiani ai livelli di circa 10 anni fa, che esiste in Italia un problema di redistribuzione del reddito e che la pressione fiscale e le dimensioni della spesa corrente hanno raggiunto livelli record.

Dopo aver rinviato al pomeriggio le comunicazioni del Presidente, ai sensi dell'articolo 126, commi 3 e 4, del Regolamento, sul contenuto del disegno di legge finanziaria, Il Senato ha approvato in prima lettura, con modificazioni, il ddl n. 1773 di conversione in legge del decreto-legge 18 settembre 2009, n. 131, recante ulteriore rinvio delle consultazioni elettorali amministrative nella Provincia dell'Aquila.

Il relatore, sen. Pastore (PdL), ha richiamato le condizioni di particolare difficoltà in cui versano i Comuni della Provincia dell'Aquila a seguito degli eventi sismici che ne hanno colpito la grande parte. Il decreto dispone un ulteriore rinvio di tutte le consultazioni amministrative facendole coincidere con il turno elettorale ordinario della primavera del 2010. Pur con valutazioni diverse, in particolare con riferimento ad alcuni emendamenti volti a tenere conto delle peculiari condizioni di taluni specifici Comuni, dagli interventi dei sen. Di Stefano, Tancredi, Piccone (PdL), Mascitelli (IdV), Lusi e Ceccanti (PD), nonché dalla replica del Sottosegretario di Stato per l'interno Davico, è emersa l'opportunità di approvare le previsioni contenute nel decreto-legge. Il Sottosegretario ha accolto un ordine del giorno del sen. Mascitelli (IdV) con cui si invita l'Esecutivo a valutare l'opportunità di provvedere al differimento al 2014 del piano di rientro dai disavanzi sanitari nonché la ricontrattazione delle modalità di attuazione con il Governo, nei limiti delle risorse individuate in seguito all'intesa tra lo Stato e le Regioni.

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