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Mercoledì 21 Ottobre 2009 alle ore 10:01

268ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha affrontato la discussione della relazione intermedia sull'attività svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette "morti bianche".

Il relatore e Presidente della Commissione, sen. Tofani (PdL) ha dato conto dei lavori svolti che si sono articolati in una serie di gruppi di lavoro, di audizioni e di sopralluoghi. L'inchiesta ha assunto come base legislativa di cui verificare l'applicazione il cosiddetto testo unico delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha profondamente innovato il quadro normativo previgente ma che presenta ancora ritardi e criticità di attuazione. Per ovviare a tale situazione il Governo, che ha avviato la raccolta unificata dei dati e campagne di formazione e informazione sul tema, ha anticipato le linee guida che verranno seguite nell'immediato, a partire da una serie di incontri e consultazioni tra le parti sociali, privilegiando una gestione per obiettivi piuttosto che per regole. Il quadro statistico conferma il trend decrescente degli ultimi otto anni, ferma restando la gravità di dati, soprattutto quelli riferiti agli incidenti mortali, che continuano a connotare il fenomeno come intollerabile. L'unico dato in controtendenza riguarda le malattie professionali o tecnopatie, dove si registra un incremento delle denunce verosimilmente dovuto all'emersione del fenomeno e alla maggiore sensibilità al problema. La relazione dà conto altresì dell'attività degli enti istituzionali competenti sulla materia e delle indicazioni fornite dalle organizzazioni sindacali, che hanno ribadito l'importanza della stesura tempestiva e rigorosa del documento di valutazione dei rischi, e di quelle imprenditoriali. Il relatore ha infine sottolineato come il grande numero di piccole imprese contribuisca a rendere più complessi i temi della vigilanza e della formazione.

L'apprezzamento del Governo nei confronti della relazione e l'adesione alla proposta di risoluzione firmata dal relatore Tofani sono stati espressi dal Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali Viespoli, che ha illustrato la posizione non demolitoria assunta dall'Esecutivo nei confronti del testo unico vigente, rispetto alla cui applicazione si è inteso riprendere un percorso interrotto con le parti sociali alla ricerca di una piena convergenza. Il Governo ha agito finora nel senso di dare immediata applicazione alle norme relative al tema della formazione, attivando meccanismi e risorse in collaborazione con le Regioni. Riconoscendo infine la necessità di operare con maggiore incisività sul fronte della prevenzione e dei controlli, il Sottosegretario ha indicato la strada maestra della responsabilità sociale delle imprese per regolare con equilibrio il regime sanzionatorio.

Nel corso della discussione, cui hanno preso parte i sen. De Luca, Casson, Perduca, Donaggio, Carloni, Roilo (PD), Bugnano, Carlino (IdV), De Angelis, Colli, Morra (PdL) e Valli (LNP), è emersa la sostanziale condivisione del metodo di lavoro seguito ed è stato manifestato il generale auspicio per un miglioramento della lacunosa normativa vigente. Sono state indicate alcune tematiche che necessitano di interventi normativi, ad esempio per favorire l'emersione del lavoro nero e per disciplinare meglio il lavoro in ambito domestico, dove si verificano incidenti in misura tale da attestare per le casalinghe una condizione di rischio assimilabile a quello professionale. Da parte delle opposizioni è stato evidenziato come alla tragedia delle morti bianche si possa e si debba reagire, anzitutto rendendo più serrato il sistema dei controlli e delle sanzioni; a tal fine è stato criticato l'atteggiamento del Governo che, attraverso rinvii, proroghe e deroghe, ha allargato di fatto le maglie della vigilanza e deresponsabilizzato dirigenti e datori di lavoro. Oltre a proposte e indicazioni specifiche, come ad esempio la soppressione della clausola del massimo ribasso d'asta negli appalti pubblici e la necessità di valutare gli effetti dell'uso dell'amianto, è stato sollevato con forza il tema dei lavoratori non italiani, compresi gli immigrati clandestini, che configurano una comunità di persone senza diritti, spesso in balia di caporali e datori di lavoro senza scrupolo.

La votazione finale delle risoluzioni presentate è stata rinviata alla seduta pomeridiana.

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