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Mercoledì 4 Novembre 2009 alle ore 16:11

273ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato, in prima lettura e con modificazioni, il ddl n. 1784 di conversione in legge del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee.

Il decreto consente di adempiere ad obblighi comunitari già giunti in scadenza rispetto ai quali la Commissione europea ha avviato numerose procedure d'infrazione nei confronti dello Stato italiano. Il testo originario del decreto-legge è stato ampiamente modificato in virtù dell'approvazione di numerosi emendamenti proposti dal Governo, dalla Commissione e dal relatore, sen. Malan (PdL); approvato inoltre un emendamento, presentato dal sen. Bubbico (PD) e sostenuto anche dalla maggioranza, che impone per tutte le forme di affidamento della gestione del servizio idrico integrato il rispetto dei principi di autonomia gestionale e di piena ed esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche, il cui governo spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche, in particolare in ordine alla qualità e al prezzo del servizio.

In sede di dichiarazioni di voto finali, la sen. Boldi (LNP) ha espresso il voto favorevole del Gruppo su un decreto-legge che si è reso necessario alla luce dell'alto numero di infrazioni a carico dell'Italia e della particolare lentezza del processo di adeguamento legislativo interno alle normative comunitarie. Pur lamentando la mancata assegnazione del provvedimento alla competenza della 14a Commissione, ha sottolineato la particolare importanza delle norme sul Made in Italy e di quelle in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica stante il parziale fallimento delle precedenti riforme sotto il profilo dell'efficienza e dell'economicità dei servizi. Favorevole anche il voto dichiarato dal sen. Boscetto (PdL) che ha respinto le critiche circa una presunta espropriazione delle prerogative del Parlamento, posto che le modalità seguite per esaminare il decreto conseguono all'esigenza di celerità del processo legislativo interno imposta dal quadro politico-normativo europeo, cosa peraltro che non ha impedito che si sviluppasse in Senato un amplissimo ed esaustivo dibattito intorno ad un provvedimento che risolve, in linea con le aspettative europee, l'annoso problema dei servizi pubblici locali e che non inficia minimamente il carattere pubblico delle risorse idriche.

Contro il decreto si è invece espressa anzitutto la sen. Poli Bortone (UDC-SVP-Aut) che ha evidenziato l'anomalia di un provvedimento che non avrebbe motivo di esistere se si riuscisse ad esaminare in tempo utile la legge comunitaria annuale. Invece il decreto interviene in modo eterogeneo e a volte grossolano per introdurre una riforma strategica come quella dei servizi pubblici locali che si tradurrà in maggiori costi a carico dei cittadini e non produrrà vantaggi agli enti locali. Voto contrario anche da parte del sen. Pardi (IdV), soprattutto per la pericolosità delle norme sui servizi pubblici locali, in particolare quella che introduce una opaca privatizzazione delle risorse idriche che sottrarrà alla mano pubblica materie strategiche come la struttura delle reti, il controllo di qualità e soprattutto la definizione dei prezzi. Infine, il voto contrario del Gruppo è stato dichiarato dal sen. Bianco (PD) che ha sottolineato la profonda modifica alla Costituzione materiale che si sta surrettiziamente introducendo con lo sbilanciamento in atto tra potere esecutivo e legislativo. Particolarmente negativa è l'introduzione per decreto-legge di una riforma ordinamentale dei servizi pubblici locali chiaramente ispirata al principio della privatizzazione dei profitti e dell'attribuzione delle perdite al settore pubblico.

Il Senato ha poi accolto, dopo l'intervento del solo sen. Follini (PD), le dimissioni presentate dal sen. Leopoldo Di Girolamo (PD) a seguito della sua recente elezione a sindaco della città di Terni. Di conseguenza è stato proclamato senatore Francesco Ferrante.

Con le relazioni dei sen. Latronico (PdL) e Saia (PdL), il Senato ha infine avviato l'esame dei ddl nn. 1791 e 1790, recanti rispettivamente "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012" e "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)" (Voto finale con la presenza del numero legale). Sui ddl di bilancio e finanziaria i sen. Morando e Mercatali (PD) hanno svolto le relazioni di minoranza.

Il disegno di legge finanziaria per il 2010, analogamente a quanto accaduto lo scorso anno, presenta un limitato numero di articoli e la sua portata innovativa del quadro legislativo vigente risulta sensibilmente ridotta rispetto al passato. Il ddl consta infatti di tre articoli, riconducibili al contenuto tipico della legge finanziaria, che fissano gli obiettivi dei saldi di bilancio (livello massimo del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, e di ricorso al mercato finanziario); introducono un numero limitato di misure di carattere eterogeneo, tra le quali la proroga di norme di carattere tributario recanti regimi agevolati relativi alle spese di ristrutturazione edilizia; stabiliscono l'importo da iscrivere nelle tabelle allegate. I relatori di minoranza hanno rilevato come l'azione del Governo sia caratterizzata da immobilità, incertezza di orientamento, incapacità di operare nel medio-lungo periodo e assenza completa di ambizione, quando invece la manovra finanziaria dovrebbe rappresentare l'occasione per rispondere alla profonda crisi finanziaria in atto, magari confrontandosi con l'opposizione per procedere alle necessarie riforme strutturali, per varare una riforma universalista degli ammortizzatori sociali, per sostenere le imprese e per intervenire a sostegno dei redditi da lavoro e delle pensioni.

L'Assemblea ha quindi avviato la discussione generale congiunta, cui hanno preso parte i sen. Lusi, Pegorer, Carloni, Vita, Marco Filippi (PD), Saccomanno, Augello, Valditara, Fleres (PdL), Carlino, Russo (IdV) e Massimo Garavaglia (LNP). Il seguito della discussione è stato infine rinviato alla seduta antimeridiana di domani.

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