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Mercoledì 18 Gennaio 2012 alle ore 16:35

659ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Prosegue in Senato la discussione del ddl n. 3074 di conversione in legge del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri. Conclusa la discussione generale ed effettuate le repliche dei relatori e del Ministro Severino Di Benedetto, l'esame dell'articolato è stato rinviato a domani.

In discussione generale sono intervenuti i sen. Benedetti Valentini, Saccomanno, D'Ambrosio Lettieri, Ladu, Saltamartini (PdL), Vaccari, Vallardi, Cagnin, Valli, Montani, Pittoni (LNP), Andria, Marcenaro, Di Giovan Paolo (PD), De Toni, Li Gotti (IdV), Fleres, Saia (CN-Io Sud-FS), Perduca (Radicali nel PD) e Germontani (Terzo Polo:API-FLI).

Dal dibattito è emersa la comune concordanza sulla necessità di adeguare il sistema penitenziario italiano ad un accettabile standard di civiltà e di efficienza. Diffusa la consapevolezza dell'opportunità di recuperare risorse edilizie e umane, ma soprattutto di individuare fondi da destinare alla costruzione di nuove strutture carcerarie, al recupero e alla manutenzione di quelle esistenti, alla realizzazione di camere di sicurezza adeguate e all'assunzione di nuovo personale nella Polizia di Stato, nell'Arma dei carabinieri e nella Guardia di finanza. La discussione ha messo in evidenza anche sensibilità differenti rispetto al difficile equilibrio fra le esigenze di sicurezza pubblica e quelle connesse al rispetto dei diritti dei detenuti. Da una parte sono state sollecitate misure volte a realizzare una ragionevole ed opportuna depenalizzazione e un sistema più articolato di sanzioni alternative, a procedere al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, a garantire i diritti delle mamme detenute. Dall'altra, sono state manifestate perplessità sull'efficacia dell'innalzamento da 12 a 18 mesi della soglia per poter scontare il residuo della pena agli arresti domiciliari, sugli effetti legati alla scarcerazione di un grande numero di persone macchiatesi di gravi reati, sulla decisione di ricorrere ai fondi dell'8 per mille per finanziare l'adeguamento, l'ammodernamento e la messa a norma degli istituti penitenziari, sull'impraticabilità del divieto di condurre l'arrestato nella casa circondariale per trattenerlo nelle camere di sicurezza. Sono stati inoltre invocati provvedimenti atti ad individuare misure alternative al carcere, a partire da un perfezionamento dell'applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico. Oltre ad alcuni interventi che hanno perorato la causa dell'amnistia, molti sono stati i senatori che hanno sottolineato l'obbligo morale e civile di evitare ai detenuti trattamenti inumani e degradanti, alla base purtroppo del triste ed inaccettabile fenomeno, purtroppo in costante crescita, dei suicidi, dei tentativi di suicidio e degli atti di autolesionismo da parte dei detenuti; né va dimenticato che anche tra gli agenti di custodia troppi ormai sono stati i casi di suicidio. Più aspre critiche hanno riguardato la lesione del principio della certezza della pena e la violazione dei diritti delle vittime dei reati.

Il Ministro della giustizia Severino Di Benedetto è intervenuta per confutare alcune delle critiche mosse, contestando anzitutto la denominazione di svuotacarceri assegnato al decreto giacché esso non produrrà alcuna scarcerazione in più, limitandosi ad abbassare a 48 ore il termine per la detenzione in attesa di convalida da parte del magistrato che potrà scegliere tra la conferma della carcerazione, la detenzione domiciliare o la liberazione. Il Ministro ha anche precisato che, a seguito di amplissime intese con il Ministero dell'interno, è stata effettuata una ricognizione delle camere di sicurezza esistenti onde stabilirne l'idoneità.

In apertura di seduta, il sen. Ferrara (CN-Io Sud-FS) ha ricordato la figura di imprenditore impegnato in politica di Roberto Maria Radice, già parlamentare e Ministro dei lavori pubblici nel I Governo Berlusconi. Al ricordo si è associato, a nome del Gruppo, il sen. Malan (PdL).

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