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Giovedì 19 Gennaio 2012 alle ore 09:33

660ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato l'esame dell'articolato del ddl n. 3074 di conversione in legge del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri.

Le votazioni si sono fermate agli emendamenti presentati all'articolo 1 del decreto-legge che apporta una duplice modifica all'articolo 558 del codice di procedura penale in materia di convalida dell'arresto e di giudizio direttissimo innanzi al tribunale in composizione monocratica. Viene cioè introdotto il divieto di conduzione della persona arrestata nella casa circondariale, a meno di impossibilità per indisponibilità di locali idonei, per ragioni di salute o per altre ragioni di necessità. Si introducono inoltre modifiche atte accelerare il giudizio direttissimo. Tutto ciò dovrebbe consentire di limitare in modo significativo il cosiddetto fenomeno delle porte girevoli, vale a dire il numero di detenuti che transitano per le case circondariali per periodi di tempo molto brevi. Il seguito dell'esame dell'articolato è stato quindi rinviato alla prossima settimana.

In precedenza, il Governo aveva accolto una serie di ordini del giorno, anche se alcuni solo come raccomandazione, impegnandosi così: a proseguire ed ulteriormente sviluppare la politica di sottoscrizione di Accordi bilaterali con i Paesi di provenienza dei flussi migratori, al fine di consentire che i detenuti stranieri condannati per un reato commesso nel nostro territorio possano scontare la pena nel loro Paese di origine, e contemporaneamente a promuoverne il monitoraggio, per garantire effettività agli impegni assunti in tema di esecuzione della pena in condizioni di reciprocità; a migliorare durante il periodo di detenzione le modalità di identificazione dei detenuti extracomunitari e di acquisizione dei documenti abilitativi al rimpatrio onde rendere possibile l'immediata espulsione una volta avvenuta la dimissione dal carcere, senza necessità di trattenimento nei Centri di identificazione; a promuovere la cooperazione tra il Ministero della giustizia, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed il Ministero della salute, al fine di migliorare le condizioni di permanenza in carcere dei detenuti, sia favorendo lo svolgimento all'interno o all'esterno degli istituti penitenziari di attività lavorative sinergiche con il mercato del lavoro ed utili alla collettività, sia completando il processo di trasferimento delle funzioni di medicina penitenziaria al Servizio sanitario nazionale; a predisporre un sistema permanente di controllo sui servizi di assistenza sanitaria erogati ai detenuti, al fine di monitorarne l'andamento e di verificarne l'impatto, in termini assistenziali e finanziari, sulle strutture sanitarie territoriali di riferimento; a considerare prioritaria la realizzazione del Piano carceri, quale strumento di programmazione coordinata tra il Ministero della giustizia, le regioni e gli enti locali territorialmente competenti nel settore dell'edilizia penitenziaria, finalizzato a modernizzare la rete esistente delle strutture carcerarie, ad adeguarla alle effettive esigenze del sistema giudiziario e ad omogeneizzarne la dislocazione nelle diverse aree del territorio nazionale.

Ed ancora: a garantire negli istituti penitenziari italiani, già gravati da pesantissimi problemi e afflitti da un crescente sovraffollamento, la possibilità di accedere ai percorsi formativi e rieducativi, che passano, spesso necessariamente, per l'accesso all'istruzione, considerando che gli standard relativi alla qualità ed il diritto alla pari dignità formativa devono essere gli stessi in tutte le istituzioni scolastiche del Paese; a valutare l'opportunità di adottare provvedimenti nell'immediato futuro volti a garantire ogni adeguamento tecnico e strutturale, nonché organizzativo e gestionale, allo scopo di utilizzare i penitenziari che sono aperti e strutturalmente idonei, e che sono a disposizione della polizia penitenziaria, ma mai entrati in funzione; a valutare l'opportunità di provvedere, con somma urgenza, all'assunzione di nuovo personale nella Polizia di Stato, nell'Arma dei carabinieri, nella Guardia di Finanza e nella Polizia penitenziaria, anche in relazione ai nuovi compiti connessi alla minore presenza di detenuti nelle strutture penitenziarie, valutati i risparmi di spesa derivanti dall'applicazione di misure detentive di carattere alternativo; ad adottare un nuovo cronoprogramma che fissi la data ultima entro cui le Regioni devono dare attuazione all'allegato A del DPCM 1/4/ 2008 prevedendo, nei confronti delle amministrazioni regionali che non abbiano ottemperato agli impegni nei tempi previsti, sanzioni finanziarie e poteri sostitutivi del Governo nei limiti di cui all'articolo 120 della Costituzione; a rafforzare la rete di servizi integrati a sostegno delle detenute madri e dei loro figli al fine di alleggerire con l'apporto dei più appropriati specialismi, il trauma nei bambini e gli esiti devastanti per la loro crescita che ne conseguono; a valutare l'opportunità di prevedere, nel primo provvedimento utile, norme che garantiscano misure alternative al carcere rispetto a determinati reati, così da offrire immediatamente un primo rilevante rimedio al problema del sovraffollamento, nonché a procedere in tempi stretti una risposta articolata e capace di incidere profondamente sul problema del sovraffollamento, attraverso la depenalizzazione di alcuni reati.

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