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Martedì 31 Gennaio 2012 alle ore 16:33

666ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

In apertura di seduta, il Senato ha reso omaggio con un minuto di silenzio al senatore a vita, Presidente emerito della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, mancato nella notte tra il 28 e il 29 gennaio. Nell'annunciare una solenne commemorazione che si terrà in Assemblea nel corso di una delle prossime sedute, il Presidente Schifani ha richiamato gli altissimi incarichi ricoperti dal Presidente Scalfaro nel corso della sua vita politica, improntata ad un'incrollabile fiducia nell'insostituibile ruolo democratico del Parlamento, ad un'acuta percezione della necessaria socialità del cammino cristiano, al pieno rispetto della laicità delle istituzioni e ad un amore sconfinato verso la Costituzione repubblicana.

Il Senato ha quindi avviato la discussione del ddl n. 3075 di conversione in legge del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 212, recante disposizioni urgenti in materia di composizione delle crisi da sovraindebitamento e disciplina del processo civile.

La relatrice, sen. Alberti Casellati (PdL), ha dato conto dell'approfondito lavoro svolto in Commissione che ha prodotto forti modifiche all'originario impianto del decreto, lavoro peraltro condizionato dall'intervenuta approvazione di altro provvedimento di legge insistente su parte delle materie in discussione. Il decreto, volto a rimediare alle sempre più diffuse situazioni di indebitamento di soggetti - persone fisiche ed enti collettivi - a cui non sono applicabili le disposizioni in materia di procedure concorsuali e ai quali viene offerta la possibilità di concordare con i creditori un piano di ristrutturazione dei debiti, è stato in particolare completamente modificato nella sua prima parte in virtù dell'approvazione in Commissione di un emendamento governativo, frutto di un accordo politico, che sostituisce i primi 11 articoli con 20 articoli che disciplinano le composizioni delle crisi da sovraindebitamento proprio del consumatore. Il capo II del provvedimento presenta un tessuto normativo piuttosto composito ma unificato dall'insistere in un medesimo ambito processualcivile ed opera alcuni limitati ma necessari interventi in particolari settori, al fine di contribuire all'alleggerimento del contenzioso.

Il Sottosegretario di Stato per la giustizia Zoppini ha sottolineato le ragioni sistemiche alla base dell'emendamento del Governo sostitutivo del capo I, di cui successivamente è stato stabilito l'accantonamento.

Dopo la reiezione di una questione pregiudiziale proposta dal sen. Mazzatorta (LNP) e su cui hanno espresso opposti giudizi i sen. Mura (LNP) e Bruno (Terzo Polo:API-FLI), e al termine della discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Bugnano (IdV), Mura (LNP) e Della Monica (PD), l'Assemblea ha avviato l'esame dell'articolato a partire dall'articolo 12, non essendo stata accolta una richiesta di sospensione avanzata dal sen. Calderoli (LNP) e sostenuta dai sen. Belisario (IdV) e Bruno (Terzo Polo:API-FLI).

Nel corso della discussione, molto dibattuta è stata la norma tesa ad introdurre la cosiddetta sentenza in forma orale, quale opzione ulteriore rispetto alla forma scritta. In particolare è stata contestata l'introduzione di una forma di pagamento da parte del cittadino che ne chieda l'applicazione, somma che verrebbe persa in caso di mancata impugnazione. L'emendamento aggiuntivo all'articolo 13 recante tale previsione è stato infine accantonato.

Approvata la soppressione dell'articolo 12 nonché alcune modifiche all'articolo 13, il seguito della discussione è stato infine rinviato ad altra seduta.

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