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Mercoledì 22 Febbraio 2012 alle ore 09:33

677ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha definitivamente convertito in legge, con modificazioni, il decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 215, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni urgenti per l'amministrazione della difesa (ddl n. 3128).

Il Sottosegretario di Stato per la difesa Magri ha voluto anzitutto ricordare il caporal maggiore capo Francesco Currò, il primo caporal maggiore Francesco Paolo Messineo e il primo caporal maggiore Luca Valente deceduti lunedì mattina nell'adempimento del loro dovere in Afghanistan. Quanto ai militari italiani del reggimento San Marco coinvolti in India nella nota vicenda della nave "Enrica Lexie", ha assicurato che il Governo sta facendo tutto il possibile, anche con una delegazione attualmente presente in loco e con il personale continuo impegno del Ministro Terzi di Sant'Agata, per garantire che prevalgano i principi del diritto internazionale e della giustizia, posto che si è trattato di fatti avvenuti in acque internazionali e che non spetta all'Italia l'onere di provare l'estraneità delle vittime ad episodi riconducibili ad atti di pirateria. Con riferimento al decreto, il Sottosegretario ne ha evidenziato l'obiettivo di razionalizzazione della presenza militare all'estero sulla base di un'attenta verifica delle condizioni politiche e militari in ciascuno dei contesti interessati e ha analizzato alcuni degli scenari in cui sono impegnati contingenti militari italiani, specificando in particolare che per l'Afghanistan si prevede di avviare una prima fase di moderata riduzione verso la fine del 2012, sino al conseguimento dell'obiettivo del pieno passaggio sotto responsabilità afgana di tutto il territorio entro il 2014. Il Governo intende rendere lo strumento militare più snello ed agile, meglio attrezzato e con un addestramento superiore; in tal senso le spese tecnologiche e per l'addestramento sono finalizzate non solo ad una migliore efficienza militare, ma anche ad incrementare il livello di sicurezza per i militari italiani. Il Governo si è peraltro impegnato a varare provvedimenti finalizzati alla razionalizzazione delle spese relative alla partecipazione alle missioni internazionali, sostenendo l'approvazione di una legge quadro in materia, la realizzazione di un nuovo modello di difesa e l'incentivazione del programma di difesa europeo.

Esaurito l'esame dell'articolato con la reiezione di tutti gli emendamenti presentati, in sede di dichiarazioni di voto finali la sen. Sbarbati (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad un decreto che sostiene lo sforzo dei militari italiani ed introduce apprezzabili novità, come l'istituzionalizzazione del confronto periodico tra Governo e Parlamento che sarà buon viatico per il necessario coordinamento tra la politica estera e quella di difesa. Favorevole anche il voto del sen. Alberto Filippi (CN:GS-SI-PID-IB) che ha sottolineato la persistente attualità degli interventi militari italiani a sostegno della pace e della stabilizzazione democratica ed ha sollecitato un intervento in difesa dei due marò italiani indebitamente trattenuti dalle autorità indiane. Pieno consenso è stato espresso anche dalla sen. Contini (Terzo Polo:API-FLI) che ha sottolineato la necessità, in un mondo sempre più globalizzato, di un ruolo attivo dell'Italia assicurato anche dalle missioni militari di pace, veri strumenti di una politica estera basata sulla conferma della posizione filoatlantica e di sostegno alle Nazioni Unite. La sen. Pinotti (PD) ha enfatizzato il senso di responsabilità politica alla base del voto favorevole del Gruppo a difesa del valore della stabilità e della sicurezza che l'Italia, se vuole difendere la sua credibilità, deve perseguire anche in tempi di crisi economica per confermare i risultati positivi già conseguiti. A favore del decreto, infine, si è schierato anche il sen. Ramponi (PdL) che ha evidenziato il conseguimento di importanti obiettivi in termini di riduzione delle forze in campo, di diminuzione dei costi, di ampliamento della cadenza dei futuri decreti di rifinanziamento, di istituzionalizzazione del rapporto tra Governo e Parlamento sulla materia e di rafforzamento degli interventi di cooperazione allo sviluppo.

Contro il decreto si è invece dichiarato il sen. Pedica (IdV) giacché ai condivisibili obiettivi del mantenimento della pace, del contrasto alla pirateria e del rafforzamento della cooperazione allo sviluppo si affiancano interventi di guerra in contrasto con l'articolo 11 della Costituzione, nonché una impostazione volta a sacrificare migliaia di militari per incrementare le spese per armamenti. Contraria anche la dichiarazione di voto del sen. Torri (LNP) che, pur confermando la vicinanza della Lega ai militari italiani impegnati all'estero, ha rilevato come la situazione in Afghanistan stia profondamente mutando, con il progressivo disimpegno degli alleati, mentre niente è condivisibile di quanto finora fatto con riferimento alla Libia. Infine, in dissenso dal Gruppo ha dichiarato voto contrario anche il sen. Peterlini (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI).

In apertura di seduta, il sen. D'Ambrosio Lettieri (PdL) aveva ricordato la figura del senatore Giuseppe Mininni-Jannuzzi recentemente scomparso.

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