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Martedì 13 Marzo 2012 alle ore 16:32

690ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro degli affari esteri Terzi di Sant'Agata ha fornito in Senato un'ampia informativa sull'uccisione di un cittadino italiano rapito in Nigeria e sull'arresto di due militari italiani in India.

Il Ministro ha ricostruito la vicenda che ha condotto all'uccisione dell'ingegner Franco Lamolinara, a cui l'Assemblea ha reso omaggio osservando un minuto di silenzio. Detto che il premier britannico David Cameron ha scritto alla vedova di Franco Lamolinara per esprimere il suo cordoglio e il suo rammarico, il Ministro ha tenuto a sottolineare che i rapitori non erano una banda di criminali ma una costola di terroristi legati al gruppo Boko Haram. Sui contorni della vicenda il Governo dichiara la forte volontà di procedere in modo trasparente all'accertamento della verità e di condividere con il Parlamento le informazioni che ne conseguiranno. Da parte britannica, va segnalata la rassicurazione venuta dal Ministro degli esteri William Hague sulla non intenzionalità della tardiva comunicazione a Roma del blitz già avviato in Nigeria, ritardo non certo dovuto al timore che l'Italia avrebbe potuto opporsi all'operazione.

Quanto alla situazione relativa ai due militari italiani arrestati in India, il Ministro Terzi ha chiarito la posizione del Governo italiano, più volte fermamente comunicata alle massime autorità politiche indiane. L'Italia esprime vivo rammarico per le vittime indiane, dichiara la propria piena collaborazione all'accertamento dei fatti, rivendica la giurisdizione alla magistratura italiana e mette in guardia circa il rischio che un'errata valutazione sulla giurisdizione possa rappresentare un pericoloso precedente in grado di minare alla radice lo sforzo che la comunità internazionale compie nella lotta alla pirateria e al terrorismo internazionale. Il Governo italiano più volte comunicò la sua opposizione alla decisione del comandante dell'Enrica Lexie di dirigersi verso il porto di Kochi e di far sbarcare i due militari, decisione assunta su richiesta indiana e per un sotterfugio della polizia locale. Il Ministro degli affari esteri italiano non aveva titolo né l'autorità per modificare tale decisione. Il Ministro Terzi ha quindi evidenziato l'importanza dell'eccellente lavoro che la missione italiana guidata dal Sottosegretario De Mistura sta svolgendo in loco ed ha dato conto dell'opera di sensibilizzazione a tutto campo che l'Italia sta conducendo nei confronti dei Paesi amici e degli organismi internazionali. Il Ministro Terzi ha concluso illustrando il grande sforzo quotidianamente compiuto dall'Unità di crisi presso la Farnesina, malgrado i tagli di bilancio subiti negli ultimi anni e auspicando che su temi delicati come quello del destino degli italiani ancora nelle mani di rapitori in diverse aree del globo si manifestino un'assoluta unità di intenti e un atteggiamento di condivisione da parte di tutte le istituzioni.

Dal conseguente dibattito, cui hanno partecipato i sen. Dini (PdL), Belisario (IdV), Rutelli (Terzo Polo:API-FLI), D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), Davico (LNP), Cabras (PD) e Quagliariello (PdL), sono emerse diverse sensibilità tra maggioranza e opposizione. Se comuni sono stati la critica al comportamento, nelle vicende considerate, delle autorità britanniche ed indiane e il sostegno al Governo affinché vengano adottate tutte le misure idonee a difendere il legittimo interesse italiano, differenti sono stati i giudizi espressi sull'operato del Governo e sulle modalità con cui le due vicende sono state affrontate. In particolare è stato suggerito di ripristinare nella compagine governativa una specifica delega ai Servizi di informazione da affidare ad un unico responsabile.

L'Assemblea ha quindi avviato la discussione dei ddl nn. 850 e 2058 di ratifica ed esecuzione della Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999, nel testo proposto dalle Commissioni riunite che fa salvi i primi due articoli di ratifica mentre sopprime i restanti articoli recanti norme di adeguamento dell'ordinamento interno.

I relatori, sen. Bettamio e Balboni (PdL), hanno richiamato i contenuti della Convenzione, improntata al contrasto alla corruzione con un approccio multidisciplinare mediante misure non solo repressive delle condotte criminose, ma anche tali da favorire l'integrità e l'imparzialità della pubblica amministrazione. Ricordata la dimensione del carico derivante all'Italia dalle procedure comunitarie, situazione che di per sé attesta l'urgenza di interventi di adeguamento dell'ordinamento interno, i relatori hanno anche precisato che molte delle norme previste nella Convenzione fanno già parte dell'ordinamento penale italiano. In particolare, conseguenza dell'approvazione della Convenzione sarà la modifica nell'ordinamento penale italiano del reato di concussione, nel senso che il concusso, oggi vittima del reato, ne diventa soggetto attivo, quanto meno in relazione alla fattispecie di concussione per induzione. Verranno altresì introdotte due nuove fattispecie di reato, quello della corruzione nel settore privato e quello di traffico di influenza.

Nel dibattito, che proseguirà nella seduta di domani, sono intervenuti i sen. Saccomanno, Compagna, Saltamartini, Pastore (PdL), Della Monica, D'Ambrosio, Tonini (PD) e Li Gotti (IdV).

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