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Giovedì 15 Marzo 2012 alle ore 09:35

693ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha reso in Senato un'informativa sulle prospettive occupazionali della FIAT.

Il Ministro ha riferito circa la volontà della FIAT, manifestata nel corso di contatti tra il Governo e i vertici dell'azienda, di procedere con il piano industriale già varato, essendo destituite di ogni fondamento le notizie in merito alla chiusura di impianti. Il Governo intende garantire un clima favorevole alle imprese, in particolare a quelle industriali, in termini di economicità di produzione, di produttività e anche di buone relazioni industriali, principi cui peraltro si ispira la riforma del mercato del lavoro alla quale il Dicastero sta lavorando, mentre non spetta all'Esecutivo indicare la rotta alle imprese, secondo le logiche del passato peraltro non consentite nel contesto europeo.

I sen. Tedesco (Misto), Belisario (IdV), Viespoli (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Russo (Terzo Polo:ApI-FLI), Sbarbati (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), Mazzatorta (LNP), Nerozzi (PD) e Sacconi (PdL) hanno espresso un giudizio tiepido, quando non del tutto negativo, sull'informativa del Ministro, valutata insufficiente anche rispetto alla vicenda dei lavoratori iscritti alla FIOM di cui l'azienda non consente un pieno reintegro, pur se è stata sottolineata la delicatezza della fase nella quale essa è stata resa, vale a dire nel pieno della trattativa sulla riforma del mercato del lavoro. Nel corso del dibattito è stata ribadita la centralità per il Paese, e ancor più per il Mezzogiorno, delle strategie industriali della FIAT e più senatori hanno raccomandato al Governo di mantenere aperto il confronto con l'azienda torinese.

L'Assemblea ha quindi definitivamente approvato il ddl n. 1843 (esaminato insieme al connesso ddl n. 978) recante modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di diritti e prerogative sindacali di particolari categorie di personale del Ministero degli affari esteri.

Il relatore, sen. Bettamio (PdL), ha spiegato come il provvedimento sia finalizzato a consentire al personale del Ministero degli affari esteri assunto con contratto regolato dalla legge dello Stato estero di residenza di partecipare all'elezione delle rappresentanze sindacali unitarie, nonché a disciplinare l'aspettativa e i permessi sindacali nei confronti del personale in servizio presso le rappresentanze diplomatiche e consolari, nonché presso gli istituti italiani di cultura all'estero, ancorché assunto con contratto regolato dalla legge locale.

L'andamento della discussione e dell'esame dell'articolato è stato condizionato dalla presentazione di emendamenti tendenti a sostituire l'intero testo del ddl, proposte da alcuni giudicate strumentali e volte unicamente ad impedire l'approvazione di un provvedimento già votato all'unanimità dall'altro ramo del Parlamento e licenziato senza modifiche dalla Commissione affari esteri del Senato. I sostenitori delle modifiche proposte, invece, hanno sottolineato come i funzionari italiani che lavorano all'estero presso le ambasciate, i consolati e gli istituti italiani di cultura vadano inseriti con tutte le garanzie sindacali nei sindacati locali, anziché in quello nazionale.

Lo stesso Sottosegretario di Stato per gli affari esteri de Mistura, che ha espresso forte apprezzamento per il personale in questione e che ha raccomandato soluzioni che in nessun caso compromettano l'armonia tra la Farnesina e gli organi all'estero, si è rimesso all'Assemblea dopo che una sua richiesta di rinvio ad altra data era stata respinta a maggioranza.

Una volta respinti gli emendamenti, il provvedimento è stato dunque definitivamente approvato nel testo già licenziato dalla Camera.

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