Senato TV

Mercoledì 4 Aprile 2012 alle ore 09:33

705ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 241 voti favorevoli, 29 contrari e 2 astenuti, il Senato ha accordato la fiducia al Governo Monti, così approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo dell'articolo 1 del ddl n. 3184 di conversione in legge del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento. Il provvedimento passa quindi all'esame della Camera dei deputati per la seconda lettura.

Il decreto, definito dal Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Ceriani un provvedimento di manutenzione legislativa in materia fiscale, è stato approvato nel testo licenziato dalle Commissioni competenti.

Nel corso della discussione sulla fiducia e in sede di dichiarazioni di voto finali, sono intervenuti i sen. Spadoni Urbani, Bonfrisco, Latronico (PdL), Legnini, D'Ubaldo, Micheloni (che ha annunciato la non partecipazione al voto per il mancato accoglimento di una misura a favore degli italiani residenti all'estero in materia di IMU), Leddi, Barbolini (PD), Pardi, De Toni, Lannutti (IdV), Vallardi, Divina, Paolo Franco (LNP), Tedesco (Misto), Ferrara (CN:GS-SI-PID-IB-FI), De Angelis (Terzo Polo:API-FLI) e Gustavino (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI).

Da parte della maggioranza si è sottolineato come il provvedimento faccia chiarezza sull'IMU applicata nel comparto agricolo, faciliti il pagamento dei debiti da parte del singolo contribuente, favorisca diversi settori in crisi e le aree più deboli del territorio, rafforzi le misure di contrasto all'evasione fiscale ed al gioco d'azzardo, consenta alle imprese di cedere alle banche i crediti certificati vantati con le pubbliche amministrazioni, anche se alcuni interventi ancor più significativi vengono rinviati alla delega per la riforma fiscale con cui si dovrà alleggerire la pressione fiscale, spostare il carico fiscale dal lavoro e dall'impresa ai patrimoni, riformare il catasto e rendere ancora più incisiva la lotta all'evasione fiscale.

Le opposizioni hanno lamentato, tra l'altro, il mancato ripristino delle norme antielusione e del reato di falso in bilancio, l'assenza di misure volte ad incrementare il recupero dell'evasione fiscale, il rifiuto della proposta di aumentare le pene per i reati fiscali e di precludere la possibilità del patteggiamento, l'esenzione dal pagamento dell'IMU concessa alle fondazioni bancarie, la proliferazione di incarichi pubblici. Soprattutto è stata ribadita la critica al Governo di avere del tutto fallito l'obiettivo programmatico dell'equità.

L'Assemblea ha quindi affrontato le mozioni presentate sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori dai Gruppi IdV e LNP.

Il sen. Belisario (IdV) ha chiesto al Governo di rimuovere dal confronto parlamentare l'ostacolo costituito dall'intenzione di riformare l'articolo 18, falsamente considerato un limite alla crescita del Paese che invece è fortemente pregiudicata da fattori come la lentezza della burocrazia, la corruzione, l'arretratezza delle infrastrutture, l'uso scorretto del credito concesso dalle banche, i ritardi della pubblica amministrazione nel pagamento dei crediti vantati dalle imprese, l'insostenibile pressione fiscale.

Il sen. Mazzatorta (LNP) ha chiarito che l'articolo 18 va difeso in quanto principio di civiltà giuridica, a maggior ragione se si considera che non è la libertà di licenziare che interessa gli imprenditori bensì l'abbattimento del costo del lavoro, che ha raggiunto una dimensione abnorme che è la vera causa dell'enorme tasso di disoccupazione raggiunto. Piuttosto occorre intervenire sulla magistratura del lavoro per evitare che la materia dei licenziamenti continui ad essere trattata in modo ideologico.

Al termine di un breve dibattito, l'Assemblea ha approvato una questione sospensiva proposta dal sen. Castro (PdL) che ha rilevato come la discussione sulle mozioni possa rivelarsi più utile dopo la presentazione, data per imminente, del provvedimento governativo sulla riforma del mercato del lavoro.

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