Senato TV

Mercoledì 2 Maggio 2012 alle ore 12:00

717ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con 207 voti favorevoli, 27 contrari e un astenuto, il Senato ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 3221 di conversione in legge del decreto-legge 24 marzo 2012, n. 29, concernente disposizioni urgenti in tema di commissioni bancarie sulle aperture di credito. Il provvedimento integra due precedenti interventi legislativi, anch'essi a suo tempo emanati dal Governo tramite decretazione d'urgenza, correggendo in particolare la norma che considerava nulle tutte le clausole che prevedono commissioni sulle aperture di credito a favore delle banche. Contro il parere del Governo, è stato invece soppresso il comma 2 dell'articolo 1 che concerne i riflessi sulla misura del trattamento pensionistico dei limiti massimi dei trattamenti economici relativi ai rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali. Senza tale soppressione, sarebbe stato escluso, a determinate condizioni, che gli emolumenti attribuiti, in misura ridotta, dopo l'entrata in vigore dei limiti in esame facessero parte della base di calcolo della quota di trattamento pensionistico da liquidare secondo il sistema retributivo.

Il relatore, sen. Bubbico (PD), ha illustrato il lavoro svolto, anche mediante un breve ciclo di audizioni, dalla Commissione di merito che ha definito una serie di emendamenti condivisi, tra cui quello che introduce a favore di alcune categorie un limite alla facoltà di praticare commissioni sullo sforamento del massimo scoperto (si stabilisce cioè che le famiglie che vanno in rosso per 500 euro e per non più di sette giorni consecutivi non dovranno pagare alcuna commissione bancaria) e quelli che meglio definiscono il ruolo dell'Osservatorio sull'erogazione del credito istituito dal testo in esame.

Il parere favorevole del Governo sugli emendamenti della Commissione è stato dichiarato dal Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico e le infrastrutture e i trasporti De Vincenti, che ha anche fornito delucidazioni sull'impatto di alcune norme introdotte dal provvedimento.

Nel corso dell'esame dell'articolato, è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno, su cui il Governo si era rimesso all'Assemblea, che impegna il Governo ad affrontare, contestualmente alle esigenze dei lavoratori considerati nel comma 2 dell'articolo 1 del decreto (come detto, successivamente soppresso), anche quelle dei lavoratori cosiddetti esodati.

In sede di discussione e di dichiarazioni di voto finali sono intervenuti i sen. Fioroni, Armato, Sangalli, Tomaselli (PD), Lannutti, Pardi, Bugnano (IdV), Malan, Curzi (PdL), Viespoli (CN:GS-SI-PID-IB-FI), De Angelis (Terzo Polo:API-FLI), Serra (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) e Massimo Garavaglia (LNP). E' emerso l'ampio consenso sul ddl in ragione soprattutto del carattere eccessivamente dirigista ed economicamente non sostenibile della norma preesistente in tema di aperture di credito, messa in discussione dalla stessa Banca d'Italia, posto che i rischi e le attività connessi con i finanziamenti non possono essere correttamente remunerati con il solo tasso d'interesse. Da parte dei Gruppi di opposizione è stata invece fortemente criticata la norma di cui al comma 2 dell'articolo 1 che avrebbe salvato le pensioni dei manager pubblici. Più in generale, è stata reiterata l'accusa al Governo di debolezza nei confronti della banche che andrebbero invece sollecitate, anche attraverso innovazioni legislative, a corrispondere in modo adeguato alle esigenze di accesso al credito delle famiglie e delle imprese, esigenze cui si sono dichiarati sensibili anche i Gruppi che sostengono l'attuale Esecutivo.

Nel corso della seduta è stata data altresì comunicazione dell'avvenuta nomina del Vice Presidente Chiti a Vice Presidente vicario in sostituzione della Vice Presidente Mauro.

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