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Giovedì 10 Maggio 2012 alle ore 09:34

721ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato, in alcuni casi con le modifiche richieste dal Governo, tutte le mozioni presentate sull'accordo Unione Europea-Marocco in materia di commercio di prodotti agroalimentari. Il Governo si è impegnato ad assumere iniziative volte a far sì che l'accordo non produca ulteriori effetti negativi per il settore della pesca e per quello agroalimentare, a salvaguardare i diritti degli agricoltori, a combattere le frodi e garantire la sicurezza alimentare, a proteggere l'ambiente, a sostenere la politica agricola mediterranea e a promuovere il made in Italy.

In sede di dichiarazioni di voto finali, i sen Di Nardo (IdV), Fleres (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Russo (Terzo Polo:API-FLI), Gustavino (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), Vallardi (LNP), Andria (PD) e Scarpa Bonazza Buora (PdL) hanno ribadito le preoccupazioni per le conseguenze negative che deriveranno all'agricoltura italiana dall'applicazione dell'accordo che dunque andrebbe sottoposto a revisione, tanto più che esso interviene su comparti in difficoltà che invece hanno una rilevanza strategica per lo sviluppo e la tutela ambientale nonché un peso rilevante sotto il profilo dell'export e dell'occupazione. Nella consapevolezza della finalità politica dell'accordo con il Marocco, che ha l'obiettivo di sostenere la transizione democratica, vanno garantite trasparenza, reciprocità e convergenza degli standard che devono orientare gli scambi commerciali e occorre tenere conto del fatto che in Marocco vengono impiegati fertilizzanti chimici vietati dalla normativa italiana perché dannosi per la salute. In dissenso dal Gruppo, i sen. Marcenaro e Livi Bacci (PD) hanno espresso voto di astensione non condividendo l'impostazione protezionistica delle misure sollecitate.

L'Assemblea ha poi avviato lo svolgimento di mozioni sulla normativa relativa alle fonti energetiche rinnovabili che sono state illustrate dai sen. Vicari (PdL), Fleres (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Pinzger, Gustavino (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), Bubbico (PD), Bruno (Terzo Polo:API-FLI), Li Gotti (IdV) e Vallardi (LNP), mentre la sen. Contini (Terzo Polo:API-FLI) ha illustrato un ordine del giorno sulla stessa materia.

Le mozioni sollecitano il Governo a dare attuazione al decreto legislativo n. 28 del 2011 con cui l'Italia ha recepito la direttiva comunitaria in tema di incentivi per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. I ritardi finora accumulati hanno prodotto una situazione di incertezza che scoraggia gli investimenti nazionali ed esteri, con effetti negativi anche dal punto di vista occupazionale. Occorre contribuire al raggiungimento degli obiettivi definiti in sede comunitaria, rendere sostenibile l'uso delle risorse naturali, soddisfare i fabbisogni energetici attraverso fonti rinnovabili e alimentare al tempo stesso un ciclo di investimenti e di produzione fortemente orientato alla crescita economica attraverso l'uso di nuove tecnologie. Da più parti è stata sottolineata la necessità di accertare e meglio definire i rapporti legati al regime di aiuti che deve essere finalizzato ad agevolare l'ulteriore ricorso alla produzione elettrica da fonti rinnovabili e a determinare nuove opportunità per le Regioni meridionali.

Anche a seguito di alcuni interventi con cui si è stigmatizzata l'assenza, per gran parte del dibattito, di un rappresentante del Dicastero competente, il seguito della discussione, con l'espressione del parere dell'Esecutivo sulle mozioni, è stata rinviata ad altra seduta. Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, le infrastrutture e i trasporti è comunque intervenuto per svolgere alcune prime considerazioni sui contenuti delle mozioni che sono condivisi dal Governo nella consapevolezza della necessità di un ulteriore salto di qualità nello sviluppo delle fonti rinnovabili. I risultati finora conseguiti spingono ad impegnarsi per superare gli obiettivi già fissati per il 2020, anche attraverso la riparametrazione degli incentivi rispetto ai costi che stanno scendendo e che devono essere sostenibili per imprese e famiglie.

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