Senato TV

Giovedì 24 Maggio 2012 alle ore 09:34

730ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha proseguito la discussione del ddl n. 3249 recante disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. Il seguito della discussione generale è stato rinviato alla prossima settimana.

A nome dei Gruppi che sostengono il Governo, sono intervenuti i sen. De Angelis, Cristina De Luca, Baldassarri (Terzo Polo:API-FLI), Nerozzi, Ichino, Roilo, Mongiello (PD) e Pinzger (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI). Il giudizio sulla riforma è stato sostanzialmente positivo, tenuto conto dell'esigenza di dare seguito alle richieste della BCE e della necessità sia di ristabilire un equilibrio in entrata e in uscita per avvicinarsi al modello europeo sia di incidere fattivamente sulla precarietà e sulla disparità oggi esistenti tra le diverse forme di lavoro subordinato. Il provvedimento allinea l'ordinamento italiano a quelli europei anche nella disciplina dei licenziamenti, prevedendo la sanzione reintegratoria nei soli casi di lesione di diritti fondamentali del lavoratore, lasciando per gli altri casi la previsione dell'indennizzo. Vengono inoltre riassorbite le forme di simulazione di collaborazioni autonome che nascondono in realtà rapporti subordinati, un presupposto indispensabile per equilibrare la situazione della contribuzione previdenziale nel settore. Quanto all'articolo 18, da parte di alcuni, come ad esempio il Gruppo PD, si sarebbero preferite altre soluzioni, mentre altri Gruppi hanno espresso un più convinto apprezzamento per la scelta effettuata; comune è stato il riconoscimento della necessità di rivedere quella norma alla luce della avversa congiuntura economica. Alcuni accenti critici hanno riguardato la soluzione individuata per le partite IVA, perché colpisce i veri lavoratori autonomi, e la mancata piena soluzione del dramma degli esodati.

Da parte delle opposizioni, negli interventi dei sen. Leoni, Massimo Garavaglia, Rizzi, Aderenti, Vaccari, Divina, Castelli (LNP), Lannutti, Bugnano, Caforio, Di Nardo, Pedica, De Toni e Li Gotti (IdV) è venuta invece una chiara bocciatura della riforma, che non risolve le gravi distorsioni del mercato del lavoro italiano. Il provvedimento abroga sostanzialmente le tutele previste per i lavoratori dall'articolo 18 del loro statuto ed introduce misure destinate ad aggravare un quadro caratterizzato da forte disoccupazione, da retribuzioni ferme con conseguente perdita di potere d'acquisto, giacché risulteranno facilitati i licenziamenti per motivi economici. Né sono rinvenibili interventi concreti in grado di fronteggiare le più gravi forme di disagio sociale e il dramma del precariato; si insiste piuttosto su una politica incentrata esclusivamente sulle entrate, quindi con continui inasprimenti del prelievo fiscale, che ha raggiunto livelli insostenibili.

Fine pagina

Vai a: