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Martedì 29 Maggio 2012 alle ore 16:34

732ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Catricalà ha reso una prima informativa al Senato sul terremoto in Emilia. Dopo che l'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime del sisma, il Sottosegretario ha spiegato che la scossa tellurica delle ore 9, di magnitudo 5.8 e con epicentro nell'area tra Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro, è stata seguita da numerose altre scosse anche di forte magnitudo. Tale violenza fa ipotizzare che si tratti di un nuovo evento piuttosto che di una scossa di assestamento, anche se al momento non vi sono dati scientifici definitivi. Il nuovo sciame sismico ha causato almeno 15 vittime, di cui due decedute per cause non connesse direttamente all'evento, sette persone risultano ancora disperse, mentre circa 200 sono i feriti. Il Sottosegretario ha quindi fornito un elenco dei primi interventi di emergenza effettuati sul territorio. Il capo del Dipartimento della Protezione civile ha disposto l'immediata convocazione del comitato operativo che aveva già operato per gli eventi sismici dei giorni scorsi e sono stati potenziati i centri operativi per la gestione dell'emergenza con l'attivazione di un altro centro di coordinamento soccorsi a Bologna. Le strutture di accoglienza già attive sul territorio sono state potenziate ciascuna del 20 per cento, per un totale di ulteriori 1.250 posti letto. I nuovi sfollati sono circa 8.000, per un ammontare complessivo di circa 14.000, e possono trovare ricovero nelle tende, nelle strutture alberghiere, in alloggi e in altre strutture all'uopo organizzate. Immediata la disponibilità di aiuti offerta dagli organismi internazionali specializzati e da alcuni Paesi come Francia, Grecia, Ungheria e Svizzera; tuttavia, al momento non sono previste richieste di aiuto internazionale. Il Sottosegretario ha poi fornito informazioni relative all'intervento dei volontari, all'erogazione dei servizi essenziali e alla viabilità. Il presidente del Consiglio Monti, con una dichiarazione congiunta con il presidente della Regione Emilia Romagna Errani, ha impegnato il Governo a sostenere le popolazioni colpite sia nella fase di emergenza sia in quella della ripresa della normalità della vita e delle attività economiche, con un provvedimento urgente il cui esame inizierà già nel Consiglio dei ministri convocato per domani mattina. Il Governo esprime cordoglio per la grave perdita di vite umane, profondo dolore e vicinanza alle famiglie, auguri di pronta guarigione ai feriti e dichiara la propria riconoscenza alle amministrazioni statali, regionali e locali intervenute e alle Forze dell'ordine ed ai volontari della Protezione civile. Infine, il Governo intende deliberare il lutto nazionale per lunedì 4 giugno.

Gli interventi dei sen. Di Nardo (IdV), Palmizio (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Germontani (Terzo Polo:API-FLI), Astore (Misto-ParDem), Serra (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), Torri (LNP), Finocchiaro (PD) e Giovanardi (PdL) hanno sollecitato il Governo a dare seguito agli impegni assunti e ad assumere iniziative in grado di garantire la necessaria prevenzione rispetto ad eventi calamitosi, che nel caso di specie sono stati gravemente sottovalutati, di cui occorre limitare al massimo le conseguenze. Oltre che a fronteggiare l'emergenza, il Governo è chiamato a provvedere alla ripresa delle attività economiche. Il terremoto in Emilia è un'emergenza nazionale, che va affrontata valorizzando il protagonismo degli enti locali. Non sono mancate le critiche, ad esempio con riferimento al bilancio fallimentare della riforma della Protezione civile (peraltro oggetto di un recente e apprezzabile decreto di riordino) e ai mancati controlli sul rispetto delle norme antisismiche nella costruzione anche recente di capannoni industriali. Da parte del Gruppo LNP è stata inoltre ribadita la proposta di stanziare ai terremotati le risorse destinate alla festa del 2 giugno.

L'Assemblea ha quindi ripreso la discussione del ddl n. 3249 recante disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La seduta è stata dedicata alla discussione generale già avviata la scorsa settimana. Nel corso del dibattito si sono avvicendati i sen. Mura, Pittoni, Vallardi, Davico (LNP), Mauro (Misto-SGCMT), Carloni, Blazina, Passoni, Di Giovan Paolo (PD), Giambrone, Mascitelli, Pardi (IdV), Morra (PdL), Viespoli (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Germontani (Terzo Polo:API-FLI) e Sbarbati (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI). Gli interventi hanno rappresentato l'occasione per evidenziare singoli aspetti del provvedimento che necessitano ulteriori approfondimenti e per sviluppare riflessioni relative alle condizioni peculiari in cui versano le diverse aree del Paese. Fra i tanti aspetti toccati, molti hanno sottolineato l'esigenza di trovare soluzioni valide per risolvere la controversa questione dei cosiddetti lavoratori esodati. I Gruppi di opposizione hanno espresso un giudizio molto netto contro un provvedimento che non costituisce una vera riforma, non produce lavoro e non crea le condizioni per lo sviluppo.

Il seguito della discussione è stato rinviato a domani.

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