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Giovedì 31 Maggio 2012 alle ore 09:33

734ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Dopo avere accordato ad amplissima maggioranza la fiducia sugli ultimi due emendamenti predisposti dal Governo, il Senato ha approvato in prima lettura il ddl n. 3249 recante disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. Il testo licenziato, che ha ottenuto 231 voti favorevoli, 33 contrari e 9 astenuti, ricalca sostanzialmente quello proposto dalla Commissione lavoro.

In sede di dichiarazioni di voto finali, il sen. Belisario (IdV) ha sottolineato come l'IdV sia riuscito ad ottenere la parità di salari tra uomo e donna e l'impegno del Governo a ricercare una soluzione globale al problema degli esodati e ha annunciato il voto contrario del Gruppo, lamentando in generale l'assenza di segni concreti di ripresa che pure avrebbero dovuto essere garantiti dal Governo dei tecnici e imputando alla riforma una sostanziale incapacità di risolvere i temi del precariato e della disoccupazione in aumento.

Il sen. Viespoli (CN:GS-SI-PID-IB-FI) ha espresso un voto favorevole ad una riforma in cui prevalgono gli aspetti positivi, a partire dalla soluzione con cui si è finalmente affrontato il tabù dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. É stato però un errore politico del Governo aver modificato il testo varato dalla Commissione sottraendo risorse proprio al Fondo per l'occupazione dei giovani e delle donne, tema fra i più drammatici insieme a quello della rioccupazione degli ultracinquantenni.

Il voto favorevole del Gruppo è stato poi dichiarato dalla sen. Cristina De Luca (Terzo Polo:API-FLI) che ha evidenziato come in Commissione sia stato raggiunto un equilibrio tra sensibilità politiche prima distanti e contrapposte. La riforma avvicina il mercato del lavoro italiano a quelli più efficienti e dinamici in Europa e costituisce uno strumento giusto e meritocratico che consentirà di promuovere la crescita, segnando in particolare un vero cambiamento di mentalità rispetto al lavoro delle donne. Resta da trovare una soluzione definitiva al problema degli esodati.

Il sen. Pistorio (Misto-MPA-AS), pur dichiarando il voto a favore della riforma su cui formula un giudizio positivo, ha lamentato come si continui a legiferare nell'errato presupposto che l'Italia sia un Paese omogeneo dove applicare regole uniformi. Occorre invece prendere atto delle evidenti lacerazioni che spingono a chiedere forti riduzioni di tasse per le imprese che investono nel Mezzogiorno e innovative regole fiscali che tengano conto delle specificità e delle esigenze dei singoli distretti.

Favorevole anche il voto dichiarato dalla sen. Sbarbati (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) che ha salutato positivamente una riforma frutto di una visione coraggiosa conseguente ad uno scatto culturale di cui occorre dare atto al Ministro Fornero. Pur mancando ancora un sistema universale di sostegno al reddito di chi perde il lavoro, grazie all'equilibrio raggiunto tra flessibilità e sicurezza il provvedimento rende meno distante il mercato del lavoro dalle disposizioni costituzionali in materia di lavoro ancora non completamente attuate.

Il sen. Bricolo (LNP) ha premesso alla dichiarazione di voto contrario del Gruppo l'espressione di un sentimento di solidarietà e di vicinanza ai familiari dei lavoratori che hanno perso la vita a causa del terremoto in Emilia, annunciando l'intenzione del partito di destinare al sostegno delle imprese locali la totalità delle risorse derivanti dal finanziamento pubblico. Ancora una volta il ricorso alla fiducia ha impedito il confronto e consegnato al Paese una riforma che non risolve i problemi dei lavoratori e complica la vita alle imprese. Il Nord non intende morire di tasse e burocrazia e chiede che si torni presto al voto.

La sen. Finocchiaro (PD) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ad una riforma che aggredisce la disparità fra garantiti e non garantiti e che, seppure con le limitazioni dovute alle compatibilità finanziarie e alle differenze politiche, pone le basi per il riconoscimento universale di determinati ammortizzatori sociali. La soluzione adottata nei confronti dell'articolo 18 va responsabilmente difesa e comunque prevalenti sono gli elementi di forte e positiva innovazione introdotti dalla riforma.

Pur dichiarando il voto favorevole del Gruppo, il sen. Gasparri (PdL) ha chiarito che la riforma non è quella che sarebbe stata varata dalla propria parte politica, che peraltro ha contribuito a migliorare il testo, in particolare con riferimento alle questioni riguardanti le partite IVA e più in generale correggendo l'originaria impostazione iper-regolatoria in favore di un maggiore rispetto della libertà e dell'autonomia delle imprese e delle parti sociali. Resta molto da fare su altri versanti, dalla revisione di una politica europea suicida all'incremento degli investimenti in infrastrutture, dalla reazione all'aggressione asiatica ai mercati europei all'alleggerimento del peso degli interessi sul debito pubblico.

In dissenso dai rispettivi Gruppi, sono infine intervenuti i sen. Pera e Sacconi (PdL), che hanno motivato la loro non partecipazione al voto, e i sen. Bodega (Misto-SGCMT) e Pinzger (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) che hanno dichiarato il voto contrario delle rispettive componenti di appartenenza.

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