Senato TV

Mercoledì 20 Giugno 2012 alle ore 09:33

747ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Prosegue in Senato la discussione dei disegni di legge costituzionale di riforma del Parlamento e della forma di Governo, nel testo proposto dalla Commissione (ddl nn. 24, 873, 894, 1086, 1114, 1218, 1548, 1589, 1590, 1761, 2319, 2784, 2875, 2941, 3183, 3204, 3210 e 3252).

La prima parte della seduta è stata caratterizzata da un articolato dibattito sulla proposta, avanzata dal sen. Bricolo (LNP) e poi risultata approvata, di accantonare l'esame dell'articolo 1 recante modifiche all'articolo 56 della Costituzione riguardante la composizione della Camera dei deputati. Il testo proposto dalla Commissione riduce da 630 (di cui 12 eletti nella circoscrizione estero) a 508 (di cui 8 dalla circoscrizione estero) il numero dei deputati e fissa a 21 anni il limite di età per l'eleggibilità a deputato, attualmente stabilita a 25.

Ad una prima proposta del relatore, sen. Vizzini (PdL), di accantonare solo alcuni emendamenti tesi a premettere all'articolo 1 norme volte ad introdurre la dizione di "Senato federale" o di "Senato delle autonomie" (che dunque sarebbe stato logico esaminare dopo l'articolo 2 riguardante la composizione del Senato), il sen. Bricolo (LNP) ha fatto seguire la richiesta di accantonamento di tutti gli emendamenti riferiti al primo articolo del testo della Commissione.

Nel corso del conseguente dibattito, aperto dal Presidente Schifani che ha espresso condivisione con la posizione espressa dal relatore, i sen. Quagliariello, Gasparri (PdL), Bruno (Terzo Polo:API-FLI), Poli Bortone (CN:GS-SI-PID-IB-FI) e Perduca (Radicali nel PD) si sono dichiarati a favore dell'accantonamento dell'intero articolo, mentre i sen. Bianco, Zanda (PD), D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), Pardi (IdV) e Del Pennino (Misto-PRI) hanno motivato la loro contrarietà e la preferenza per la proposta del relatore.

Alcune degli interventi hanno evidenziato argomentazioni essenzialmente politiche dietro la scelta di accantonare l'articolo, giacché fissare il numero dei deputati non avrebbe in nulla pregiudicato le decisioni da assumere in merito alla denominazione e alla composizione del Senato. In particolare il sen. Zanda (PD) ha accusato i Gruppi PdL e LNP di aver deliberatamente scelto di sabotare il lungo e fruttuoso lavoro svolto in Commissione preferendo siglare un patto volto ad offrire, in cambio dell'appoggio agli emendamenti sul Senato federale, nuove possibilità alle proposte di modifica della forma di governo in senso semipresidenziale avanzate dal PdL. Da parte del sen. Gasparri (PdL), esclusa ogni connessione tra un dibattito di competenza prettamente parlamentare e la stabilità del Governo chiamato a risolvere questioni di tutt'altra natura legate alla situazione di grave crisi economica, è venuta la rivendicazione della pari dignità di ogni contributo finora offerto dai Gruppi parlamentari ad un dibattito alto e nobile quale quello che riguarda la modifica di importanti parti della Costituzione repubblicana.

L'Assemblea è quindi passata ad esaminare l'articolo 2 e i relativi emendamenti in tema di modifiche all'articolo 57 della Costituzione riguardante la composizione del Senato della Repubblica. Il testo proposto dalla Commissione riduce da 315 (di cui 6 eletti nella circoscrizione estero) a 254 (di cui 4 dalla circoscrizione estero) il numero dei senatori e stabilisce che nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a 6 (attualmente il limite è 7), mentre si conferma che il Molise ha due senatori e la Valle d'Aosta 1.

Il seguito dell'esame è stato rinviato al pomeriggio.

Fine pagina

Vai a: