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Mercoledì 20 Giugno 2012 alle ore 16:35

748ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato la proposta della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari favorevole alla concessione dell'autorizzazione all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti del senatore Luigi Lusi (doc. IV, n. 19).

Per circa trenta minuti, il sen. Lusi (Misto) ha ricostruito la vicenda che lo ha riguardato valutando una chiara anomalia procedimentale la richiesta di custodia cautelare per il reato di associazione a delinquere, accusa considerata ingiustificata e ispirata a finalità persecutorie malgrado l'atteggiamento di collaborazione dell'inquisito e alla luce della totale insussistenza dei pericoli di inquinamento delle prove, di fuga o di reiterazione del reato. Il sen. Lusi si è pienamente assunto la responsabilità personale e morale rispetto al reato di appropriazione indebita ed ha manifestato l'intenzione di non sottrarsi al processo, anche se ha precisato che assunzione di responsabilità non significa confessione. Lusi ha lamentato le molte ambiguità che hanno caratterizzato finora la vicenda giudiziaria, a partire dalla necessità di chiarire la posizione di tutti i soggetti coinvolti, fra i quali i massimi leader della Margherita, che hanno preteso di ignorare ogni aspetto gestionale della vita del partito e negato il patto fiduciario che li legava all'ex tesoriere. Denunciando il valore politico assunto dal voto sulla richiesta di arresto, dimostrato anche dalla volontà emersa di innovare rispetto alla prassi precedente favorevole al ricorso al voto segreto, il sen. Lusi ha concluso annunciando la sua non partecipazione al voto.

In precedenza il relatore, sen. Follini (PD), aveva motivato le conclusione della Giunta che, dopo approfondito esame, ha escluso qualsiasi ipotesi di fumus persecutionis rispetto alla richiesta avanzata dal GIP finalizzata ad evitare l'inquinamento delle prove da parte dell'inquisito, che già ha operato forti condizionamenti a mezzo stampa indicando responsabilità di terzi non suffragate da prove, così come non si può escludere il pericolo di fuga, né una reiterazione del reato. Il relatore ha concluso sottolineando come il Senato non debba operare sotto il ricatto dell'opinione pubblica, ma agire con senso di responsabilità per affermare la distinzione tra arricchimento privato ed uso delle risorse per attività politica.

Nel corso del successivo dibattito e in sede di dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Li Gotti, Belisario (IdV), Mura (LNP), Bruno (Terzo Polo:API-FLI), Bonino (Radicali nel PD), Villari (CN:GS-SI-PID-IB-FI), Del Pennino (Misto-PRI), Serra (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), Zanda (PD), Gasparri (PdL) e Tedesco (Misto), nonché i sen. Longo e Pera (PdL) che hanno, in dissenso dal Gruppo, dichiarato voto contrario.

I Gruppi PD, IdV, Terzo Polo e UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI hanno dichiarato il voto favorevole condividendo pienamente le conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. In particolare è stata rilevata nel caso di specie l'evidente fondatezza dell'azione penale, pur nell'amarezza, per i senatori del Gruppo PD, di doversi esprimere su un ex compagno di partito e di gruppo da cui peraltro è stato allontanato per la gravità senza precedenti dei fatti a lui riferiti.

Mentre i senatori radicali hanno evidenziato come la vicenda, al di là delle responsabilità del senatore Lusi da chiarire in un processo fatto in tribunale e non in Parlamento, consenta di richiamare due gravi problemi, quello dell'uso disinvolto del finanziamento pubblico ai partiti in violazione di un risultato referendario vincolante e quello dell'abuso della carcerazione preventiva, contro le conclusioni della relazione si sono invece espressi il Gruppo CN:GS-SI-PID-IB-FI e il senatore repubblicano Del Pennino. Infine, il Gruppo PdL ha deciso di non partecipare al voto volendo lasciare la sinistra di fronte alle proprie responsabilità, essendo il PdL totalmente estraneo alla vicenda e non volendo correre il rischio di essere strumento di un regolamento di conti altrui. Nel corso della dichiarazione di voto del Capogruppo Gasparri, alcuni senatori del PdL hanno esposto uno striscione recante la scritta: ''Rutelli parte civile, no, parte in causa. Prima Lusi e poi li getti''.

Molto più velocemente, l'Assemblea ha poi approvato, senza dibattito, le conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti del senatore Vincenzo Oliva (doc. IV-ter, n. 23). La Giunta ha concluso, all'unanimità, affermando che le dichiarazioni rese dal senatore Oliva costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento e ricadono pertanto nell'ipotesi dell'articolo 68, primo comma della Costituzione.

Nella parte conclusiva della seduta, è proseguita, con l'illustrazione degli emendamenti riferiti all'articolo 2, la discussione dei disegni di legge costituzionale di riforma del Parlamento e della forma di Governo, nel testo proposto dalla Commissione (ddl nn. 24, 873, 894, 1086, 1114, 1218, 1548, 1589, 1590, 1761, 2319, 2784, 2875, 2941, 3183, 3204, 3210 e 3252). Il seguito della discussione è stato rinviato a domani.

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