Senato TV

Martedì 26 Giugno 2012 alle ore 16:40

751ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato la discussione del ddl n. 3305 di conversione in legge del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale, esaminato congiuntamente al connesso ddl n. 3251 vertente sulla medesima materia.

I relatori, sen. Adamo (PD) e Malan (PdL), ne hanno illustrato i contenuti che delineano una nuova disciplina dei contributi in favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici così da regolare il settore fino al 2014. E' stato sottolineato il carattere transitorio del provvedimento in vista del varo del disegno di legge delega adottato dal Consiglio dei ministri contestualmente al decreto in esame. I principi e i criteri direttivi della delega sono i seguenti: incentivazione calibrata sull'attuale situazione, e non a quella di vent'anni fa, epoca cui risalgono le prime norme in materia, del mercato editoriale; sostegno all'innovazione, in particolare per le startup e le iniziative editoriali che puntino alla multimedialità; istituzione di una commissione per definire i soggetti editoriali meritevoli di sostegno pubblico; istituzione di un registro delle riviste di alta cultura; promozione della diffusione della lettura, in particolare tra i giovani. Tutto ciò allo scopo di garantire significativi risparmi rispetto al vigente sistema di contribuzione diretta. Al contempo, si è inteso prefigurare una gamma di possibili incentivi, più coerenti con l'attuale situazione del mercato editoriale, ma comunque compatibili con i vincoli di finanza pubblica.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ha evidenziato l'importanza del decreto-legge adottato per razionalizzare norme che producevano esse stesse comportamenti non virtuosi finalizzati all'acquisizione di risorse pubbliche sovradimensionate rispetto alle esigenze delle aziende. Il progressivo ridimensionamento degli stanziamenti fino all'assunzione del regime stabilito dal cosiddetto decreto salva-Italia ha tenuto conto delle necessità di aziende che avevano già chiuso i loro bilanci nella presunzione di disporre delle risorse attese, ma nel contempo delinea chiaramente la strada verso il ridimensionamento di ogni aspettativa futura. Un ultimo importante elemento che caratterizza il decreto è la fortissima spinta verso la digitalizzazione.

Nel corso degli interventi in discussione generale e delle dichiarazioni di voto finali sono intervenuti i sen. Vita, Blazina (PD), De Eccher, Grillo (PdL), Pardi (IdV), Bodega (Misto-SGCMT) e Mura (LNP). Le differenti valutazioni in ordine al decreto sono risultate connesse essenzialmente alla sussistenza di una situazione, conseguente alla vigente legislazione, in cui hanno trovato spazio abusi e sprechi di denaro pubblico che certamente necessitano di un intervento di riordino del settore; in tal senso il decreto è stato da alcuni salutato come un primo passo positivo, mentre altri lo hanno bocciato come assolutamente non sufficiente.

In precedenza la Presidenza aveva aperto la seduta invitando l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio in onore del carabiniere scelto Manuele Braj morto ieri in Afghanistan a seguito di un grave attentato nel quale sono rimasti gravemente feriti altri due militari.

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