Senato TV

Mercoledì 27 Giugno 2012 alle ore 09:35

752ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato, in prima lettura e con modificazioni, il ddl n. 3305 di conversione in legge del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale, esaminato congiuntamente al connesso ddl n. 3251 vertente sulla medesima materia.

Concluso l'esame dell'articolato, nel corso del quale sono stati approvati alcuni emendamenti tra cui due articoli aggiuntivi in tema di contributi a favore di periodici italiani pubblicati all'estero e di delegificazione per periodici web di piccole dimensione, le dichiarazioni di voto finali hanno consentito di motivare le diverse posizioni in campo.

Il sen. Belisario (IdV) ha dichiarato il voto contrario del Gruppo giacché non si comprendono le ragioni per cui lo Stato debba sostenere giornali di partito e grandi gruppi editoriali e comunque sarebbe stato preferibile sopprimere ogni forma di contributo pubblico ad imprese editoriali che dovrebbero stare sul mercato. In dissenso dal Gruppo, il sen. Pardi (IdV) ha invece dichiarato il suo voto favorevole.

Il sen. Viespoli (CN:GS-SI-PID-IB-FI) ha annunciato l'astensione del Gruppo considerando il decreto un'occasione persa rispetto alle ben più profonde esigenze di riforma del settore.

Favorevole invece il voto manifestato dagli altri Gruppi, con la sola astensione in dissenso dal Gruppo del sen. De Angelis (Terzo Polo:API-FLI). Tutti sottolineato l'importanza dell'introduzione di criteri legati all'effettivo numero di copie vendute e alla capacità di garantire occupazione stabile, nonché l'importanza di prevedere presto misure ancora più incisive per tenere conto del rilievo sempre maggiore dell'informazione sulla rete. Se il sen. Digilio (Terzo Polo:API-FLI) non ha mancato di segnalare i limiti del decreto, pur necessario, che presuppone un esborso di fondi pubblici che il Governo avrebbe dovuto dirottare per risolvere problemi molto più stringenti per i cittadini, il sen. Gustavino (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) ha invece ricordato come l'aiuto statale è la soluzione quasi ovunque adottata per garantire la libertà di stampa. Positivo il giudizio anche del sen. Divina (LNP) che ha evidenziato come il decreto produca effetti di contenimento della spesa pubblica e favorisca l'incremento qualitativo delle pubblicazioni. Il sen. Vita (PD) ha sottolineato i miglioramenti introdotti dal Senato, lamentando però la mancata approvazione di un emendamento riferito all'emittenza radiofonica e televisiva locale, settore dove molte imprese rischiano il fallimento. Infine, il sen. Butti (PdL) ha evidenziato come la rimodulazione dei contributi sia un obbligo morale a cui il decreto ottempera attraverso misure in grado di favorire trasparenza e rigore, tenuto conto che carta stampata ed emittenti televisive svolgono una funzione sociale che va giustamente in parte finanziata dallo Stato.

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