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Mercoledì 4 Luglio 2012 alle ore 09:36

757ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha ripreso la discussione del ddl n. 3331 di conversione in legge del decreto-legge 30 maggio 2012, n. 67, recante disposizioni urgenti per il rinnovo dei Comitati e del Consiglio generale degli italiani all'estero. Con l'accordo del Sottosegretario di Stato per gli affari esteri De Mistura, l'esame del provvedimento è stato sospeso in attesa di chiarimenti circa la destinazione dei risparmi di spesa, pari a 6,7 milioni di euro per l'anno 2012, derivanti dal rinvio delle elezioni per il rinnovo dei COMITES. I relatori, sen. Mantica (PdL) e Tonini (PD), hanno infatti ribadito che la Commissione, approvando uno specifico emendamento, aveva acconsentito al rinvio delle elezioni a condizione che fossero cambiate le modalità di consultazione elettorale e i risparmi di spesa ottenuti fossero utilizzati per promuovere la lingua e la cultura italiana all'estero.

L'Assemblea ha concluso l'esame, in prima lettura, del ddl n. 3349 di conversione in legge del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di qualificazione delle imprese e di garanzia globale di esecuzione. Stante il concomitante svolgimento dei lavori di alcune Commissioni, il voto finale sul provvedimento è stato rinviato al pomeriggio.

Il relatore, sen. Gallo (PdL), ha illustrato i contenuti del provvedimento e motivato gli emendamenti approvati dalla Commissione, precisando che il decreto interviene sul codice dei contratti pubblici e proroga di un anno l'entrata in vigore delle disposizioni che disciplinano la qualificazione delle imprese esecutrici di lavori pubblici e la garanzia globale di esecuzione. Il provvedimento è finalizzato ad evitare il blocco delle gare per la realizzazione in particolare delle grandi opere, a tal fine introducendo anche una disciplina transitoria che semplifica il rilascio delle qualificazioni.

In discussione generale e in sede di dichiarazioni di voto finali, i sen. Ranucci, Marco Filippi (PD), De Toni (IdV) e Castelli (LNP) hanno giudicato necessario, pur muovendo critiche su alcuni punti specifici, l'intervento disposto con il decreto-legge al fine di scongiurare il rischio di una paralisi del mercato degli appalti pubblici. Nel corso dell'esame dell'articolato si è sviluppato un ampio dibattito intorno ad un emendamento del relatore, poi trasformato in un ordine del giorno accolto dal Governo, che interviene sulle imprese a cui viene negato il Documento unico di regolarità contributiva in quanto debitrici nei confronti degli enti previdenziali ed assistenziali e dell'Agenzia delle entrate. L'ordine del giorno impegna il Governo ad intervenire affinché venga consentita comunque la partecipazione alle procedure di affidamento per la fornitura di beni e servizi e per la realizzazione dei lavori a quelle imprese che si trovino nelle condizioni dette per fatti non riconducibili a condotte illecite volte ad evadere gli obblighi fiscali, previdenziali e contributivi.

Accolto anche un ordine del giorno del sen. De Sena (PD) che impegna il Governo a introdurre, compatibilmente con le norme comunitarie in materia di concorrenza, disposizioni recanti l'obbligo per le stazioni appaltanti di riservare un punteggio tecnico aggiuntivo per gli operatori economici che collaborano contro il fenomeno estorsivo. Sul punto i sen. Castelli (LNP), Grillo (PdL) e Fleres (CN:GS-SI-PID-BID) hanno ammonito circa i rischi, oltre che di incompatibilità con i principi dell'Unione europea, anche di possibili distorsioni nell'uso di una simile normativa da parte di imprese intenzionate a sfruttarla in modo fraudolento.

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