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Mercoledì 5 Settembre 2012 alle ore 10:36

788ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti Passera e il Ministro dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare Clini hanno reso un'informativa sui più recenti sviluppi della vicenda dell'ILVA di Taranto.

Dopo il sequestro dello stabilimento disposto dalla magistratura, la cui inchiesta dovrà fare piena luce sulla violazione delle norme nazionali ed europee a tutela dell'ambiente, il Governo - ha ricordato il Ministro dello sviluppo Passera - si è adoperato responsabilmente, in collaborazione con le istituzioni locali, per garantire la continuità produttiva dell'impianto, evitando rischi per la salute dei cittadini. Va scongiurata infatti la chiusura del polo siderurgico più importante d'Europa, che ha valenza strategica per l'economia nazionale e per l'occupazione locale. Nel decreto-legge presentato alla Camera, il Governo ha stanziato risorse per la bonifica del territorio, il potenziamento delle infrastrutture e la riqualificazione del porto di Taranto.

Il Ministro dell'ambiente Clini ha ribadito che l'approccio del Governo non è in conflitto con l'inchiesta della magistratura né con la produttività e la capacità competitiva dell'azienda la quale ha deciso di non opporsi alla nuova procedura di autorizzazione integrata ambientale, che si concluderà entro il 30 settembre. La procedura prescrive l'adozione di nuove tecnologie per superare le criticità individuate, che riguardano in modo particolare gli altiforni. In conformità con le direttive europee non è previsto lo stanziamento di fondi pubblici a sostegno dell'impresa.

Nel conseguente dibattito, parole di apprezzamento per l'azione del Governo a difesa dell'industria siderurgica nazionale sono state espresse, con accenti diversi, dai sen. Tomaselli (PD), che ha sollecitato una politica industriale incentrata sulla sostenibilità ambientale, Quagliarello (PdL), il quale ha sottolineato che un eventuale blocco della produzione comprometterebbe il risanamento dell'area e ha ricordato che le emissioni inquinanti sono diminuite a seguito della privatizzazione di Italsider, Serra (UDC), che ha posto l'accento sull'opportunità di incoraggiare con programmi pluriennali l'adozione di un nuovo modello produttivo anche in altri impianti colpiti dalla crisi. A favore di una green economy che consenta di superare il dilemma tra tutela dell'occupazione e tutela dell'ambiente si sono pronunciate le sen. De Luca (Terzo Polo) e Poli Bortone (CN), la quale ha criticato il presidente della Regione Puglia Vendola, invocando per il Mezzogiorno lo sviluppo di un'economia più rispondente alle peculiarità del territorio. Il sen. Tedesco (Misto) ha sollecitato un attento monitoraggio degli impegni assunti dall'azienda e lo stanziamento di maggiori risorse. Il sen. Amoruso (PdL) ha posto l'accento sul protagonismo eccessivo della magistratura e sull'inazione del governo regionale di centrosinistra, mentre il sen. De Luca (PD) ha richiamato l'importanza della bonifica dei siti industriali.

Lamentando l'assenza di un progetto di riconversione produttiva i sen. Di Nardo e Caforio (IdV) hanno elogiato l'azione della magistratura e sottolineato le gravi responsabilità della proprietà aziendale che non ha fatto investimenti per ridurre le emissioni inquinanti. Il sen. Leoni (LNP) ha manifestato apprezzamento per la decisione del Governo di velocizzare le procedure e ha espresso la convinzione che l'economia meridionale necessiti di un'industria leggera ad alta intensità di lavoro, non potendosi basare esclusivamente sul turismo.

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