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Martedì 25 Settembre 2012 alle ore 16:30

800ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha approvato all'unanimità due disegni di legge di ratifica in tema di lotta al terrorismo internazionale, fatti propri dal Gruppo dell'Italia dei Valori. Con modificazioni, è stato approvato anzitutto il disegno di legge n. 851, recante "Ratifica ed esecuzione della Convenzione internazionale per la repressione di atti di terrorismo nucleare, adottata dalle Nazioni unite a New York il 14 settembre 2005, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno". Il provvedimento - ha spiegato il relatore, senatore Bettamio (PdL) - non obbliga gli Stati ad adottare misure preventive, ma li impegna a seguire le raccomandazioni dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. In discussione generale e in dichiarazione di voto a favore del provvedimento, sono intervenuti i senatori Li Gotti (IdV), Carofiglio, Pinotti (PD), Contini (Terzo Polo), Davico (LNP), Palmizio (CN), Serra (UDC) e Bettamio (PdL).

Senza modifiche è stato quindi approvato il disegno di legge n. 852, recante "Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la prevenzione del terrorismo, fatta a Varsavia, il 16 maggio 2005, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno". Il relatore, senatore Bettamio (PdL), ha evidenziato che il provvedimento non limita le libertà fondamentali, ma modifica il codice penale per adeguare le norme sull'arruolamento e sull'addestramento con finalità di terrorismo e per introdurre una nuova fattispecie incriminatrice consistente nel finanziamento di attività terroristica o sovversiva. Hanno dichiarato voto favorevole i senatori Li Gotti (IdV), Contini (Terzo Polo), Serra (UDC), Davico (LNP), Tonini (PD).

Nella prima parte della seduta è stato avviato l'esame dei disegni di legge nn. 256, 264, 374, 1237, 1596, 1884 e 3267, nel testo unificato proposto dalla Commissione recante "Introduzione del reato di tortura e norme di adeguamento".

Il provvedimento dà attuazione alla Convenzione ONU, ratificata nel 1988, inserendo nell'ordinamento il reato di tortura. Elemento costitutivo della nuova fattispecie di reato - punito con la reclusione da tre a dieci anni - è la gravità delle sofferenze inflitte alla vittima, privata della libertà, al fine di estorcerle informazioni o confessioni o di punirla per motivi etnici, razziali, religiosi o politici.

Mediando tra sensibilità diverse - ha spiegato il relatore, senatore Casson (PD), anche a nome del senatore Balboni (PdL) - la Commissione giustizia è riuscita a elaborare un testo che ha registrato un consenso unanime. In sede referente sono state superate le perplessità legate alla sovrapponibilità della nuova fattispecie di reato con altre condotte già sanzionate dall'ordinamento italiano ed è stato ritenuto più opportuno configurare il delitto di tortura quale reato comune, anziché reato proprio, costituendo però un'aggravante la qualità di pubblico ufficiale dell'autore del reato.

Nella discussione generale, cui hanno offerto riflessioni i senatori Amati, Bertuzzi, Perduca, Maritati, Di Giovan Paolo, Della Monica (PD), Li Gotti (IdV), Fleres (CN), Saltamartini, Giovanardi (PdL), Mazzatorta (LNP), sono emerse opposte valutazioni. I rappresentanti del PD, dell'IdV e di Coesione Nazionale hanno argomentato che l'introduzione di uno specifico reato di tortura, come definito a livello internazionale, è conforme alle esigenze nazionali di politica criminale: non è diretta contro le Forze dell'ordine ma serve a sanzionare condotte particolarmente crudeli. La normativa, che adempie a un obbligo internazionale, attribuisce un particolare disvalore a comportamenti disumani e degradanti e colma effettivamente una lacuna dell'ordinamento interno: ne è prova la circostanza che agli agenti responsabili delle violenze di Bolzaneto, condannati per abuso di autorità o lesioni personali, sono state inflitte pene inadeguate.

I rappresentanti del PdL hanno sostenuto invece che le condotte riconducibili al reato internazionale di tortura sono già sanzionate in modo severo dall'ordinamento vigente e hanno posto l'accento sulla indeterminatezza della fattispecie incriminatrice che comporta rischi per le Forze dell'ordine. Dello stesso orientamento la Lega Nord, che ha criticato in modo particolare il divieto, all'articolo 3, di espellere un cittadino extracomunitario che rischi di essere sottoposto a tortura.

In fase di replica il senatore Balboni (PdL) ha presentato a nome dei relatori emendamenti riferiti agli articoli 1 e 4. Per consentire di valutare le proposte di modifica, il Presidente Chiti ha accolto la richiesta della Lega Nord di rinviare il seguito della discussione alla seduta antimeridiana di domani.

Sulla notizia di arresto per spaccio di stupefacenti del direttore dell'ufficio postale del Senato, il senatore Calderoli (LNP), in apertura di seduta, ha sollecitato la Presidenza ad autorizzare una perquisizione giudiziaria per dimostrare l'assoluta estraneità del Senato alla vicenda.

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