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Mercoledì 26 Settembre 2012 alle ore 09:36

801ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha approvato, con modificazioni, il disegno di legge n. 2942, recante "Ratifica ed esecuzione degli Emendamenti alla Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari del 3 marzo 1980, adottati a Vienna l'8 luglio 2005, nonché norma di adeguamento dell'ordinamento interno". Il provvedimento, che riguarda in modo particolare la fase del trasporto dei materiali nucleari, è stato integrato in Commissione per tenere conto delle esigenze di sicurezza susseguenti gli eventi dell'11 settembre 2001. Dopo la relazione del senatore Livi Bacci (PD), a favore del provvedimento hanno preso la parola in discussione generale e in dichiarazione di voto i senatori Pedica (IdV), Palmizio (CN), Contini (Terzo Polo), Davico (LNP), Tonini (PD).

Nella prima parte della seduta, l'Assemblea aveva proseguito l'esame dei disegni di legge nn. 256, 264, 374, 1237, 1596, 1884 e 3267, nel testo unificato proposto dalla Commissione che reca il titolo "Introduzione del reato di tortura e norme di adeguamento". Il provvedimento dà attuazione alla Convenzione ONU, ratificata nel 1988, inserendo nell'ordinamento il reato di tortura che è punito con la reclusione da tre a dieci anni ed è connotato dalla gravità delle sofferenze fisiche o psichiche inflitte alla vittima, privata della libertà, al fine di estorcerle informazioni o confessioni o di punirla per motivi etnici, razziali, religiosi o politici.

Nella seduta di ieri i relatori, senatori Casson (PD) e Balboni (PdL), sulla base delle osservazioni emerse nel dibattito, avevano presentato tre emendamenti al fine di introdurre un riferimento alle sevizie, quale elemento costitutivo della nuova fattispecie di reato, e di escludere l'immunità diplomatica per i cittadini stranieri sottoposti a procedimento penale per reato di tortura.

Durante l'esame degli articoli sono emersi orientamenti opposti all'interno della maggioranza e dell'opposizione. I senatori Saltamartini, Caruso, Mugnai, Caliendo, Giovanardi (PdL), Mazzatorta (LNP), Serra (UDC), Bruno (Terzo Polo) e Castelli (LNP) hanno ribadito che le condotte riconducibili al reato internazionale di tortura sono già sanzionate da varie disposizioni del codice penale; hanno criticato l'indeterminatezza della fattispecie incriminatrice che rischia di limitare l'azione degli operatori di pubblica sicurezza esponendoli a denunce prive di fondamento. Hanno chiesto quindi di rinviare il disegno di legge in Commissione e, in via subordinata, di votare con scrutinio segreto l'emendamento 1.108 volto a sopprimere il riferimento alle sofferenze psichiche. I senatori Della Monica, D'Ambrosio, Di Giovan Paolo, Maritati, Perduca (PD) e Li Gotti (IdV) hanno ricordato che la normativa non è diretta contro le Forze dell'ordine - anche per questa ragione si è scelto di configurare la tortura come reato comune - ma risponde a un preciso obbligo internazionale e non può, perciò, discostarsi eccessivamente dalla Convenzione delle Nazioni Unite. Dello stesso avviso il senatore Fleres (CN), che ha espresso contrarietà alla richiesta di voto segreto. La senatrice Finocchiaro (PD) si è nettamente pronunciata contro l'ipotesi di rinvio.

Su proposta dei relatori, senatori Casson (PD) e Balboni (PdL), il seguito dell'esame è stato rinviato alla seduta pomeridiana per consentire limitati approfondimenti in Commissione.

In apertura di seduta i senatori Belisario (IdV), Bonfrisco (PdL), Mercatali (PD), Mazzatorta (LNP) e Astore (Misto) hanno sollecitato l'adozione di misure per rendere più trasparente la gestione dei contributi ai Gruppi, intervenendo su criteri di contabilità e modalità di certificazione delle spese.

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