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Martedì 2 Ottobre 2012 alle ore 16:30

805ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha avviato l'esame del disegno di legge n. 3463 di conversione del decreto-legge 7 agosto 2012, n. 129, recante "Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto", già approvato, senza modifiche, dalla Camera dei deputati.

I relatori, senatori Tomaselli (PD) e Orsi (PdL), hanno illustrato i contenuti del provvedimento che è intervenuto dopo il sequestro dello stabilimento dell'Ilva disposto dalla magistratura. La normativa tende ad accelerare il processo di bonifica e riqualificazione del sito che ospita il più grande polo siderurgico europeo, nell'ottica di superare le criticità dal punto di vista ambientale e sanitario e di salvaguardare l'occupazione.

L'articolo 1 affida a un Commissario straordinario, nominato dal Presidente del Consiglio, il compito di assicurare l'attuazione degli interventi previsti dal Protocollo d'intesa del 26 luglio scorso (compresi gli interventi che fanno riferimento alle delibere CIPE del 3 agosto), per un importo pari a 110.167.413 euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della regione Puglia. Ulteriori risorse, destinate a trasferimenti alle Regioni per interventi contro il rischio idrogeologico, sono disponibili, nel limite di 20 milioni di euro, allo stato di previsione del Ministero dell'ambiente. Il Commissario straordinario è chiamato inoltre a impiegare, con gli strumenti della programmazione negoziata, 30 milioni di euro del programma operativo nazionale ricerca e competitività e 14 milioni del programma operativo nazionale reti e mobilità per la realizzazione della nuova diga di protezione del porto di Taranto. Sono previsti anche finanziamenti a tasso agevolato a valere sul fondo Kyoto. L'articolo 2 riconosce l'area di Taranto quale area in situazione di crisi industriale complessa, consentendo così al Ministero per lo sviluppo economico di individuare progetti di riconversione industriale per fronteggiare perdite rilevanti dal punto di vista occupazionale.

Al termine della discussione generale, alla quale hanno partecipato i senatori Ferrante, Perduca, Armato, Pinotti, Procacci (PD), Vallardi (LNP), Di Nardo (IdV), Camber, Gallo, Costa, Spadoni Urbani (PdL), Poli Bortone (CN), Digilio (Terzo Polo), Tedesco (Misto), l'Assemblea ha respinto una questione sospensiva presentata dalla Lega Nord e ha iniziato a votare gli emendamenti riferiti all'articolo 1.

I Gruppi parlamentari che sostengono il Governo hanno apprezzato l'equilibrio del provvedimento che contempera diversi obiettivi. Hanno quindi auspicato la rapida conclusione della procedura di autorizzazione integrata ambientale, volta a certificare la conformità degli impianti alle normative vigenti, al fine di garantire la continuità produttiva e occupazionale. In particolare, il Partito Democratico ha sollecitato politiche industriali ispirate al principio della sostenibilità per superare l'anacronistico dualismo tra lavoro e salute. Il Popolo della Libertà ha invitato il Governo a impedire la chiusura dello stabilimento che avrebbe gravi ricadute sulla coesione sociale, sulla logistica, sulla bilancia dei pagamenti. Coesione Nazionale ha criticato il governatore della regione Puglia che, dopo anni di inerzia, ritarda la procedura di autorizzazione ambientale con la richiesta di inserirvi la valutazione del danno sanitario.

Le opposizioni hanno invece espresso perplessità sulla capacità del decreto di perseguire obiettivi di risanamento e di tutela occupazionale. La Lega Nord ha criticato la decisione di decurtare le risorse destinate alla Regioni, principalmente settentrionali, per il riassetto idrogeologico e ha presentato ordini del giorno, che sono stati accolti dal Governo, per estendere gli interventi di bonifica ad altri siti industriali di interesse nazionale. L'Italia dei Valori ha ribadito il proprio sostegno alla magistratura che agisce a tutela della salute dei cittadini di Taranto e ha criticato il Governo per avere sposato la causa della proprietà aziendale, rinunciando a investire su un nuovo modello produttivo.

In replica, il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Fanelli ha annunciato una nuova normativa per la bonifica dei siti industriali e si è impegnato a reintegrare al più presto i capitoli destinati alla lotta al dissesto idrogeologico e all'attuazione del protocollo di Kyoto.

Il seguito della discussione del disegno di legge è rinviato alla seduta antimeridiana di domani.

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