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Martedì 9 Ottobre 2012 alle ore 16:32

810ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha discusso e approvato i disegni di legge nn. 3471, recante "Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011", e 3472, recante "Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012", già approvati, con modificazioni, dalla Camera dei deputati.

I relatori, sen. Carloni (PD) e Mazzaracchio (PdL), hanno riferito sui contenuti del Rendiconto per il 2011 e dell'Assestamento per il 2012. Il Rendiconto - ha ricordato la relatrice - riveste una funzione importante ai fini del controllo parlamentare: la sua mancata approvazione, l'anno scorso, ha provocato una crisi di Governo e segnato l'avvio di una nuova stagione politica. Redatto in base alla nuova legge di contabilità, che garantisce maggiore trasparenza, il disegno di legge n. 3471 è integrato per la prima volta da una nota sui risultati di gestione di ciascuna amministrazione. Rispetto alle previsioni, l'andamento dei saldi di finanza pubblica migliora in termini di competenza, ma peggiora in termini di cassa. E' confermata la difficoltà a tenere sotto controllo la spesa corrente, che è compensata dalla caduta della spesa in conto capitale. Permane inoltre il nodo dei residui attivi e passivi, oggetto di monitoraggio da parte della Corte dei conti che ascrive il fenomeno a cause diverse tra cui cattiva qualità della legislazione, schemi contabili obsoleti, incongruenze gestionali.

Il disegno di legge di assestamento - ha ricordato il relatore - costituisce lo strumento di aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti di bilancio. Il provvedimento registra le variazioni nella consistenza dei residui attivi e passivi, le variazioni introdotte in bilancio in conseguenza di atti amministrativi, le variazioni apportate alle previsioni di entrata e di spesa. Rispetto alle previsioni iniziali della legge di bilancio per il 2012 i dati dell'assestamento, espressi in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie, contabili e dei rimborsi IVA, evidenziano un miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Le variazioni delle autorizzazioni di cassa comportano invece un peggioramento del saldo netto da finanziare (di 186 milioni), dell'avanzo primario (di 2.224 milioni) e del ricorso al mercato (di 15.741 milioni), mentre si registra un miglioramento in termini di risparmio pubblico. Con riferimento alle entrate si segnala il decremento di IRPEF e IRES, compensato dalle nuove entrate per IMU erariale. Le principali modifiche introdotte dall'altro ramo del Parlamento riguardano l'aumento dell'importo massimo autorizzato di emissioni dei titoli pubblici, elevato da 40.000 a 50.000 milioni di euro; le variazioni agli stanziamenti di alcuni stati di previsione; l'introduzione della disposizione sui fondi a favore delle Forze armate.

L'Italia dei Valori e la Lega Nord hanno votato contro i due provvedimenti: nella dichiarazione di voto finale il sen. Mascitelli (IdV) ha posto l'accento sulla continuità di politica economica tra il Governo Berlusconi e il Governo Monti che, preoccupato dei mercati finanziari più che del Paese reale, ha rinunciato all'equità e ha fatto ricadere i maggiori sacrifici sui redditi da lavoro. Il sen. Vaccari (LNP) ha sottolineato il peso eccessivo della pressione fiscale, ostacolo principale alla crescita, e ha denunciato la mancata applicazione dei costi standard. Nella discussione congiunta il sen. De Toni (IdV) aveva sollecitato un'azione più incisiva contro l'evasione fiscale e la corruzione; il sen. Massimo Garavaglia (LNP) aveva criticato il Governo per il trasferimento di 900 milioni alla Regione Sicilia.

A favore del provvedimento hanno votato invece i Gruppi che sostengono il Governo. Il sen. Fleres (CN) ha posto l'accento sui limiti di una politica che non contempla obiettivi di perequazione infrastrutturale, di ammodernamento dei servizi, di semplificazione amministrativa. La sen. De Luca (Terzo Polo) ha evidenziato positivamente il conseguimento degli obiettivi europei e ha auspicato una riduzione della spesa per consumi intermedi, voce in cui si annidano sprechi e malversazioni. Il sen. Galioto (UDC) ha sollecitato il proseguimento di una politica di rigore incentrata sulla spending review, sulla semplificazione e sulle riforme strutturali. L'assestamento - ha rilevato il sen. Morando (PD) - segnala chiaramente la ripresa del controllo sulla spesa primaria. Sviluppando un confronto con la Germania, il sen. Morando ha imputato le difficoltà dell'economia italiana alla mancata contrazione della spesa primaria nel quinquennio 2000-2005 e ha auspicato un incisivo piano di dismissione del patrimonio pubblico per ridurre lo stock del debito. Il sen. Pichetto Fratin (PdL) ha ricordato che l'azione di riduzione della spesa e di stabilizzazione dei conti pubblici è cominciata nel 2008 e ha invocato una politica orientata al riequilibrio del carico fiscale e alla ripresa dell'economia reale.

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