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Mercoledì 21 Novembre 2012 alle ore 09:04

838ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha ripreso l'esame del Documento II, n. 35, recante "Modifica agli articoli 15 e 16 del Regolamento del Senato e introduzione dell'articolo 16-bis, in materia di statuto e contributi ai Gruppi parlamentari", e connessi doc. II nn. 34, 36 e 37.

Nella seduta antimeridiana dell'8 novembre scorso il relatore, sen. Ceccanti (PD), aveva illustrato la proposta di modificazione della Giunta del Regolamento. Per favorire la trasparenza, ciascun Gruppo approva un regolamento che, trasmesso alla Presidenza del Senato e pubblicato su internet, deve indicare gli organi interni responsabili della gestione amministrativa e della contabilità. Le risorse a carico del bilancio del Senato erogate ai Gruppi parlamentari, che si avvalgono di una società di revisione legale per approvare il rendiconto di esercizio annuale, possono essere destinate esclusivamente a scopi istituzionali.

Nella discussione hanno preso la parola i sen. Astore (Misto), che si è rammaricato della mancata modifica della norma riguardante la definizione e la composizione dei Gruppi parlamentari; Bugnano (IdV), che ha proposto di attribuire alla Corte dei conti il controllo sulla gestione contabile e finanziaria dei Gruppi; Mura (LNP), il quale ha ricordato che la Lega Nord ha autonomamente adottato norme per la trasparenza amministrativa e contabile; Ichino (PD) che ha invocato l'integrale applicazione del principio di pubblicità nella gestione delle risorse pubbliche. Il sen. Malan (PdL) ha ricordato infine che, nel confronto con altri Paesi europei, i bilanci del Parlamento italiano sono particolarmente dettagliati.

L'Assemblea ha quindi proseguito l'esame del disegno di legge n. 3491, recante "Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, e al codice penale in materia di diffamazione" e dei connessi ddl nn. 3492 e 3509.

Nella seduta n. 834 del 13 novembre l'esame era stato sospeso per valutare le conseguenze dell'approvazione a scrutinio segreto dell'emendamento 1.307 dei sen. Mura e Mazzatorta (LNP), che reintroduce la possibilità della reclusione fino a un anno per il reato di diffamazione. Il relatore, sen. Berselli (PdL), ha presentato l'emendamento 1.800 che prevede la multa, in alternativa alla pena della reclusione, per il direttore responsabile che abbia partecipato alla commissione del reato o abbia omesso di esercitare controllo.

L'Assemblea ha respinto la questione sospensiva avanzata dalla sen. Finocchiaro (PD), la quale ritiene che la reintroduzione della pena detentiva abbia compromesso l'accordo politico teso a bilanciare i valori costituzionali della libertà di informazione e della dignità delle persone, e che la proposta del relatore configuri un intervento ad personam. A favore della sospensiva si sono pronunciati il sen. Li Gotti (IdV), che ha avanzato obiezioni di tipo sistematico alla proposta del relatore, e il sen. D'Alia (UDC), che condivide la valutazione secondo cui il rafforzamento dell'obbligo di rettifica avrebbe dovuto compensare la depenalizzazione del reato di diffamazione. Con argomentazioni diverse ha dichiarato voto favorevole alla sospensiva il sen. Rutelli (ApI-FLI), il quale ha ricordato il vizio d'origine di una riforma il cui esame è stato accelerato per evitare il carcere ad Alessandro Sallusti, l'ex direttore di "Libero" condannato a dodici mesi di detenzione per omesso controllo su un articolo diffamatorio. Contro la sospensiva si sono pronunciati invece il sen. Mura (LNP), che ha preannunciato voto favorevole all'emendamento 1.800, ribadendo la volontà di contrastare il killeraggio mediatico e di tutelare l'onorabilità delle persone, e il sen. Gasparri (PdL) il quale ha ricordato che, ove il ddl non fosse approvato, resterebbe in vigore la possibilità di una pena detentiva fino a sei anni. Per consentire la presentazione di subemendamenti all'emendamento 1.800, il Presidente di turno ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori è stato annunciato il nuovo calendario dei lavori proposto dal Presidente del Senato fino al 6 dicembre, che prevede il seguito del ddl sulla diffamazione nelle sedute di domani mattina e di lunedì prossimo. Con il voto contrario annunciato dai sen. Gasparri (PdL) e Bricolo (LNP), è stata respinta la proposta della sen. Finocchiaro (PD), sostenuta dal sen. Li Gotti (IdV), per anteporre al ddl sulla diffamazione la delega fiscale e i decreti-legge previsti in calendario.

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