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Lunedì 26 Novembre 2012 alle ore 16:33

842ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha ripreso - e nuovamente sospeso a seguito della bocciatura dell'articolo 1 - l'esame del ddl n. 3491, nel testo proposto dalla Commissione, recante "Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, e al codice penale in materia di diffamazione", e dei connessi ddl nn. 3492 e 3509.

Dopo l'approvazione a scrutinio segreto dell'emendamento 1.307, che reintroduce la possibilità della reclusione fino a un anno per il reato di diffamazione, i Gruppi PD, IdV e UDC ritengono che il ddl non risponda più all'esigenza di bilanciare i valori costituzionali della libertà di informazione e del rispetto della dignità personale. Secondo il PdL è invece necessaria una nuova disciplina per eliminare la pena detentiva obbligatoria e conferire centralità all'obbligo di rettifica. ApI-FLI, Lega Nord e Radicali sostengono l'opportunità di una sanzione adeguata per non confondere la libertà di informazione con la licenza di diffamare.

Nella seduta del 22 novembre era stato approvato l'emendamento 1.800 del relatore, sen. Berselli (PdL), che prevede la multa per il direttore responsabile che abbia partecipato alla commissione del reato o abbia omesso di esercitare controllo. L'emendamento era stato fortemente criticato dai Gruppi PD e IdV perché, a fronte di condotte identiche, prevede sanzioni diverse per il direttore responsabile e per il giornalista. Il PdL aveva invece difeso le ragioni dell'emendamento che muove dalla considerazione di ruoli differenti.

La sen. Finocchiaro (PD) non ha accolto l'invito del sen. Quagliarello (PdL) a rinunciare allo scrutinio segreto per la votazione dell'articolo 1, che è stato respinto con il voto contrario dei Gruppi PD, UDC, IdV e ApI-FLI. Facendo presente che Alessandro Sallusti sconterà la pena nella propria abitazione, ed è quindi venuto meno il caso che ha accelerato l'iter del ddl, i Radicali hanno dichiarato l'astensione. Il PdL non ha partecipato al voto, rilevando che l'affossamento del ddl mantiene in vita la possibilità del carcere per i giornalisti.

L'Assemblea ha quindi proseguito l'esame del testo unificato dei ddl costituzionale nn. 2173, 2563, 3135, 3229, 3244, 3287, 3288, 3248, 3384, 3413, recante "Istituzione di una Commissione per la revisione dell'ordinamento della Repubblica".

Per agevolare la riforma della Costituzione nella prossima legislatura, il provvedimento prevede l'elezione a suffragio universale e diretto di una Commissione, con funzione redigente. Nella seduta del 22 novembre sono stati approvati i primi tre articoli e l'emendamento 2.500 dei relatori, sen. Viespoli (CN) e Rutelli (ApI-FLI), che prevede la possibilità di eleggere la Commissione, e di svolgere il contestuale referendum di indirizzo sulla forma di governo, simultaneamente alle elezioni del 2014 per il Parlamento europeo.

I Radicali e la Lega Nord hanno sottolineato l'inutilità di una discussione che non produrrà esiti per la scadenza imminente della legislatura. Molto critica la posizione dell'IdV che invoca il rispetto della procedura prevista dall'articolo 138 per apportare limitate modifiche alla Costituzione.

L'Assemblea ha approvato l'articolo 4 e l'emendamento 4.250 (testo 2) che prevede l'incompatibilità dei novanta membri della Commissione, i quali non percepiranno l'indennità parlamentare, con la carica di membro del Governo, di parlamentare europeo, di consigliere regionale e di parlamentare nazionale. Passati all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 5, il seguito dell'esame è stato rinviato dopo che per tre volte consecutive è mancato il numero legale.

Al termine della seduta i sen. Pinotti (PD) e Sacconi (PdL) hanno chiesto un'informativa del Governo sulla chiusura dell'Ilva.

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