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Martedì 27 Novembre 2012 alle ore 11:04

843ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha proseguito l'esame del disegno di legge n. 3519, nel testo proposto dalla Commissione contenente "Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita", già approvato dalla Camera dei deputati.

Nella seduta pomeridiana del 22 novembre i relatori, sen. Sciascia (PdL) e Barbolini (PD), hanno illustrato il contenuto del ddl che non disegna una riforma organica, ma corregge alcuni aspetti critici del sistema tributario per promuovere fiducia nel rapporto tra fisco e contribuente, per favorire investimenti e stimolare la crescita. Maggiore certezza normativa, affinamento del contrasto all'evasione e elusione fiscale, semplificazione degli adempimenti sono i principali obiettivi della delega, che dovrà essere esercitata entro sette mesi e prevede tra l'altro la riforma del catasto dei fabbricati, il riordino delle agenzie fiscali, la revisione del sistema sanzionatorio, del contenzioso e della riscossione degli enti locali, l'istituzione di un nuovo sistema d'imposta sui redditi delle imprese individuali.

I relatori hanno espresso particolare apprezzamento per la procedura parlamentare rafforzata sugli schemi dei decreti delegati, per la clausola d'invarianza finanziaria, per la decisione di destinare le maggiori entrate, derivanti dalla lotta all'evasione, alla riduzione della pressione fiscale su lavoro e impresa.

L'Assemblea ha respinto la questione pregiudiziale di costituzionalità avanzata dal sen. Vedani (LNP), che ha rilevato un eccesso di delega e una violazione dell'obbligo di copertura finanziaria. Si è quindi svolta la discussione generale, alla quale hanno partecipato i sen. Paolo Franco, Vedani (LNP), Lannutti (IdV), Germontani (ApI-FLI), D'Ubaldo (PD), Malan (PdL). Il sen. Lauro (PdL) non voterà l'eventuale fiducia al Governo per il mancato accoglimento di una proposta organica in materia di giochi, volta ad applicare le norme antimafia, a prevenire il gioco patologico e a vietare la pubblicità ingannevole.

La Lega Nord ha biasimato il provvedimento perché aumenta la pressione fiscale complessiva, lascia irrisolto il nodo delle aliquote fiscali, non differenzia la tassazione in modo da premiare le attività produttive e penalizzare la speculazione finanziaria. L'Italia dei Valori ha criticato la delega perché elude le due questioni cruciali per il risanamento e l'equità: la lotta all'evasione fiscale, che è stimata tra i 120 e i 180 miliardi annui, e il contrasto della corruzione.

ApI-FLI ha sottolineato positivamente la riforma del catasto, che mira a riequilibrare il prelievo sugli immobili, adeguando i valori fiscali a quelli di mercato, e il nuovo sistema d'imposta, che distingue il reddito dell'impresa da quello dell'imprenditore.

Il Partito Democratico ha posto l'accento sull'organico lavoro svolto alla Camera e sulla coerenza della delega, rilevando che la riforma del catasto deve seguire procedure rigorose, improntate alla cooperazione tra Stato ed enti locali.

Il Popolo della Libertà ha presentato un ordine del giorno per evitare che la riforma del catasto provochi un aumento dell'IMU; ha espresso riserve sulla norma riguardante l'abuso del diritto, ritenuta vessatoria e in contrasto con lo Statuto del contribuente, e ha chiesto un breve rinvio in Commissione per approfondire la questione.

Il sen. Mazzatorta (LNP) ha avanzato una questione sospensiva, che è stata appoggiata dal sen. Li Gotti (IdV). I sen. Legnini (PD) e Bruno (ApI-FLI) hanno chiesto alla Presidenza di non ammettere la questione sospensiva, che di regola va proposta prima dell'inizio della discussione e non appare giustificata da fatti nuovi emersi nel corso del dibattito. Il sen. Zanda (PD) ha espresso contrarietà all'ipotesi di rinvio e ha chiesto e ottenuto una sospensione di mezz'ora, trascorsa la quale il seguito dell'esame del ddl è stato rinviato alla seduta pomeridiana.

Al termine della seduta, i sen. Poli Bortone (CN), Maritati (PD), Sbarbati (UDC) e D'Ambrosio Lettieri (PdL) hanno sollecitato un confronto con il Governo sulla chiusura dell'Ilva.

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