Mercoledì 14 Settembre 2016 - 677ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:36)

L'Assemblea ha ripreso l'esame, nel testo proposto dalla Commissione, del ddl n. 2271 sull'editoria, già approvato dalla Camera dei deputati.

L'articolo 1 istituisce il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, alimentato da risorse statali già destinate all'editoria e all'emittenza locale, da un contributo di solidarietà a carico delle società concessionarie di raccolta pubblicitaria e per una parte, fino a un massimo di cento milioni, dalle maggiori entrate del canone RAI. Sono ammesse al finanziamento le cooperative di giornalisti, gli enti senza fini di lucro, le imprese editrici espressione delle minoranze linguistiche, i periodici per non vedenti, le associazioni per i consumatori, i giornali in lingua italiana diffusi all'estero. L'articolo 2 conferisce deleghe al Governo per ridefinire la disciplina del sostegno pubblico per il settore dell'editoria e dell'emittenza locale, per riordinare la disciplina pensionistica dei giornalisti, che dovrà allinearsi con la disciplina generale, e per razionalizzare composizione e competenze del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti. L'articolo 3 detta disposizioni per il riordino dei contributi alle imprese editrici; l'articolo 4 introduce un riferimento all'equo compenso dei giornalisti; l'articolo 5 punisce l'esercizio abusivo della professione di giornalista; l'articolo 6 detta nuove disposizioni per la vendita dei giornali, prevedendo la liberalizzazione degli orari e dei punti vendita. La Commissione ha previsto un parere parlamentare rinforzato sul decreto che definisce requisiti e modalità dei finanziamenti; ha fissato in 60, anziché 36, il numero massimo dei componenti del Consiglio dell'ordine dei giornalisti, del quale deve far parte un rappresentante delle minoranze linguistiche; ha previsto che la prima rata del contributo sia pari al 50 per cento; ha introdotto l'articolo 6-bis, in base al quale l'affidamento in concessione del sevizio pubblico radifonico, televiso e multimediale ha durata decennale ed è preceduto da una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio.

Nella seduta del 3 agosto il relatore, sen. Cociancich (PD), ha riferito sul contenuto del provvedimento, si è svolta la discussione generale ed è stato approvato, senza modifiche, l'articolo 1. Nella seduta di ieri sono stati approvati gli emendamenti 2.13 (testo 2), 2.601 e 2.327 (v. comunicato della seduta n. 676).

Nella seduta di oggi l'articolo 2 è stato approvato con l'emendamento 2.23 (testo 3) del sen. Calderoli, che prevede una riduzione del contributo pubblico per le imprese editrici che superano, nel trattamento economico del personale e dei collaboratori, il limite massimo retributivo di 240.000 euro. All'articolo 3 è stato approvato l'emendamento 3.309 (testo 3) del sen. Crimi (M5S), che è volto a definire il concetto di quotidiano on line. Approvati, senza modifiche, gli articoli 4 e 5, sono stati accolti gli emendamenti aggiuntivi 5.0.1 del sen. Zeller (Aut) e 5.0.300 (testo 2) del sen. Calderoli (LN). Approvato l'articolo 6, senza modifiche, sono stati illustrati gli emendamenti all'articolo 6-bis. La Lega Nord ha presentato proposte che prevedono l'abolizione del canone RAI ovvero forme alternative di finanziamento: in particolare l'emendamento 6-bis.313 prevede che alla RAI siano detsinate le entrate provenineti dalla legalizzazione della prostituzione. LN, M5S e FI-PdL hanno poi presentato emendamenti volti ad estendere ai dirigenti RAI il tetto retributivo applicato ai dirigenti della pubblica amministrazione.

(La seduta è terminata alle ore 12:41 )



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