Martedì 16 Giugno 2020 - 229ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:49)

In apertura di seduta il Presidente del Senato ha espresso cordoglio e vicinanza ai familiari e agli amici del sen. Stefano Bertacco e l'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio. Al commosso ricordo del sen. Bertacco hanno partecipato i sen. Ciriani (FdI), Annamaria Parente (IV), Loredana De Petris (Misto-LeU), D'Arienzo (PD), Ferro (FI), Tosato (L-SP) e Endrizzi (M5S).

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il nuovo calendario dei lavori fino al 25 giugno: oggi sarà discusso il decreto-legge sulla proroga delle intercettazioni, su cui il Governo ha preannunciato la fiducia; domani, dopo le dichiarazioni finali e il voto, alle ore 11 il Presidente del Consiglio renderà un'informativa in vista della videoconferenza europea. Nel pomeriggio si riuniranno le Commissioni. Giovedì sarà esaminato il decreto-legge sulle consultazioni elettorali; alle ore 15 saranno svolte interrogazioni a risposta immediata. La prossima settimana è prevista la discussione del decreto-legge recante ulteriori misure per l'emergenza Covid-19. I sen. Emma Bonino (Misto), Romeo (L-SP), Fazzolari (FdI) hanno chiesto di ripristinare il precedente calendario che sui temi europei prevedeva, in luogo dell'informativa del Presidente del Consiglio, cui segue un semplice dibattito, le comunicazioni del Premier, che si concludono con un voto parlamentare. La maggioranza, divisa sul ricorso al Mes, vuole evitare il voto parlamentare, e così finirà per prevalere la posizione del PD, favorevole a un meccanismo che introduce un vincolo europeo nella dinamica politica interna. Dopo aver osservato che i prestiti europei saranno concessi a condizione che il Governo spieghi come saranno investite le risorse, anche il sen. Romani (FI) ha chiesto un dibattito e un voto parlamentare sul tema della destinazione della spesa, che non può essere delegato a riunioni a porte chiuse. Il sen. Lorefice (M5S) ha invece rilevato che il 19 giugno si svolgerà una sessione informale di natura tecnica in vista delle decisioni che saranno assunte a luglio; ha ricordato che l'eventuale ricorso al Mes, escluso dal programma di Governo, dovrà passare per un voto parlamentare. Nelle dichiarazioni di voto il sen. la Russa (FdI), ricordando che la legge prevede le comunicazioni in vista delle riunioni del Consiglio europeo, ha chiesto al Presidente di verificare se la conferenza europea del 19 sia effettivamente di natura informale. La proposta di modifica del calendario è stata respinta.

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1786, conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, recante misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta COVID-19.

La relatrice sen. Piarulli (M5S) ha evidenziato che in Commissione si è svolto un confronto acceso e sono stati accolti molti emendamenti delle opposizioni. Il provvedimento si compone di otto articoli. L'articolo 1 rinvia al 1° settembre 2020 l'applicazione della riforma della disciplina delle intercettazioni, introdotta dal decreto legislativo n. 216 del 2017 (riforma Orlando), nella versione novellata con decreto n. 161 del 2019. La riforma si applicherà non più ai procedimenti penali iscritti dopo il 30 aprile 2020, ma ai procedimenti penali iscritti dopo il 31 agosto 2020. Per tutti i procedimenti in corso continuerà dunque ad applicarsi la disciplina attuale. Entra invece immediatamente in vigore la disposizione relativa all'adozione del decreto del Ministro della giustizia con il quale vengono stabiliti le modalità da seguire per il deposito in forma telematica degli atti e dei provvedimenti riguardanti le intercettazioni, nonché i termini a decorrere dai quali il deposito in forma telematica sarà l'unico consentito. Un emendamento aggiuntivo proposto dalla Commissione consente alla polizia penitenziaria l'utilizzo di droni per la vigilanza sugli istituti penitenziari. L'articolo 2 apporta modifiche alla disciplina procedimentale dei permessi di necessità e della detenzione domiciliare in deroga (sostitutiva del differimento dell'esecuzione della pena), coinvolgendo il Procuratore nazionale antimafia nella valutazione dei detenuti sottoposti al regime dell'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario. La Commissione propone emendamenti sulla valutazione del giudice di sorveglianza in relazione all'emergenza epidemica e sui colloqui dei detenuti. L'articolo 3 prolunga fino al 31 luglio la fase emergenziale iniziata il 12 maggio, indica le udienze che non possono essere rinviate e quelle che non si possono svolgere a distanza, detta una modifica sui collaboratori di giustizia. L'articolo 4, al comma 1, prevede la possibilità - a decorrere dal 30 maggio e fino al 31 luglio 2020 - per le parti costituite di chiedere la discussione orale mediante collegamento da remoto. L'articolo 6 al comma 1 prevede l'istituzione di una piattaforma informatica unica nazionale che consenta la gestione di un sistema di allerta, in relazione alle persone che siano entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi al virus COVID-19: il contatto è rilevato mediante l'installazione, su base volontaria, di un'apposita applicazione sui dispositivi di telefonia mobile (App Immuni). Il Ministero della salute viene qualificato come il soggetto titolare del trattamento, agli effetti della disciplina sulla protezione dei dati personali. Gli articoli 7 e 8 recano disposizioni finanziarie e l'entrata in vigore del decreto legge. Un emendamento approvato in Commissione prevede una particolare tutela dei minori nell'accesso al cyberspazio.

Alla discussione hanno preso parte i sen. Fiammetta Modena, Aimi, Dalmas, Caliendo (FI), Pillon, Urraro, Vescovi, Emanuele Pellegrini, Pepe, Erika Stefani (L-SP), Isabella Rauti, Urso (FdI), (FI), D'Alfonso, Anna Rossomando (PD), Gelsomina Vono (IV), Maria Laura Mantovani (M5S). Il dibattito ha offerto spunti di riflessione sulla vicenda delle scarcerazioni, sullo svuotamento del processo penale nella modalità remoto, sull'invasività dei captatori, sulla responsabilità del sistema Immuni, sulle nuove frontiere della sicurezza e della sovranità nazionale rispetto al controllo dei dati e sulla tecnologia necessaria per affrancarsi dal monopolio di Apple e Google. La rappresentante del Governo si è soffermata sulle garanzie relative all'App Immuni, fondamentale per spezzare la catena del contagio, ricordando che il codice sorgente è pubblico; le informazioni relative all'applicazione sono disponibili sul sito del Dipartimento della trasformazione digitale.

Il Ministro dei rapporti con il Parlamento D'Incà ha presentato un emendamento interamente sostitutivo del testo del decreto-legge, che recepisce le modifiche deliberate in Commissione con alcune correzioni tecniche, e sulla sua approvazione ha posto la questione di fiducia.

Il seguito è rinviato alla seduta di domani che inizierà alle ore 8.30.

(La seduta è terminata alle ore 21:41 )



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