Mercoledì 17 Giugno 2020 - 230ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 08:33)

Con 154 voti favorevoli, 129 contrari e due astenuti, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il ddl n. 1786, di conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, recante misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta COVID-19. Il testo passa ora alla Camera.

Nella seduta di ieri il Governo ha presentato l'emendamento 1.900, interamente sostitutivo del testo del decreto-legge, sull'approvazione del quale ha posto la questione di fiducia (v. comunicato n. 229)

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Cucca (IV-PSI), Balboni (FdI), Grasso (LeU), Mirabelli (PD), Caliendo (FIBP), Ostellatri (L-SP) ed Elvira Evangelista (M5S). Pur votando la fiducia, IV-PSI ha evidenziato talune criticità in ordine al mancato implemento delle risorse finanziarie che avrebbe consentito al provvedimento di essere più incisivo, ed ha auspicato una riforma organica in materia di intercettazioni e di prescrizione, su cui il Ministro si è impegnato. FdI ha stigmatizzato il mancato accoglimento di numerosi emendamenti che certamente avrebbero migliorato il testo: preoccupa l'introduzione di un principio pericoloso per cui viene concessa la detenzione domiciliare di fronte al mero rischio di ammalarsi. Secondo LeU il decreto dà una risposta al corto circuito creato dall'emergenza sanitaria introducendo l'obbligo per il giudice di sorveglianza di valutare in maniera più stringente la concessione degli arresti domiciliari per motivi di salute, prevedendo il parere obbligatorio del procuratore distrettuale o del procuratore nazionale antimafia. Il PD ha espresso soddisfazione per un testo che è frutto di un lavoro condiviso e che farà ripartire la macchina giudiziaria, in attesa di riforme incisive sul CSM e sui processi penale e civile, che certamente dovranno essere varate. FIBP hacriticato un modus operandi che esclude il confronto parlamentare, l'unico capace di dare regole certe senza le quali il diritto diventa sopraffazione: è inaccettabile al riguardo l'idea che il sacrosanto diritto alla salute del detenuto venga discusso attraverso un dibattito tra procure e giudici di sorveglianza. L-SP ha condannato l'immobilità del Governo e in particolare il silenzio del ministro Bonafede che, lungi dall'essere portavoce delle esigenze dei cittadini, si è reso strumento di poteri di Palazzo che mirano a sostituirsi alla politica. Ad avviso di M5S a nulla valgono le pretestuose polemiche delle opposizioni rispetto a imprescindibili misure di tutela della salute che il Governo giallorosso ha adottato per arginare l'emergenza sanitaria.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha reso un'informativa in vista della videoconferenza dei membri del Consiglio europeo prevista per il 19 giugno 2020. Dopo aver sottolineato la natura meramente consultiva dell'incontro, mancando la proposta formale di un quadro finanziario pluriennale dal presidente del Consiglio europeo Michel, Conte ha assicurato che prima di un accordo definitivo ritornerà in Parlamento per chiedere un voto su una risoluzione che indichi la posizione dell'Italia in Europa. Il Premier ha ribadito l'assoluta necessità di far ripartire l'economia italiana su nuove basi, per un progetto di riforme ambizioso. Per questo è fondamentale raggiungere l'obiettivo primario di un consenso sull'adozione tempestiva del Recovery Plan: una decisione tardiva sarebbe già di per sé un fallimento. L'Esecutivo non può permettersi compromessi al ribasso, la posta in gioco è la tenuta dell'economia e la coesione sociale. La proposta di Next Generation Eu è una buona base di partenza di cui condivide la logica e lo spirito: conferma che la Commissione europea non ha mancato l'appuntamento con la storia così come la BCE. Ha quindi assicurato che il Governo è coeso su ambiziosi obiettivi comuni, al di là delle divisioni politiche, e si farà trovare pronto per i finanziamenti europei. Il Consiglio europeo discuterà inoltre dello stato dell'arte del negoziato tra l'UE e il Regno Unito sulle future relazioni: un accordo ambizioso è ancora più importante alla luce della crisi pandemica.

Dopo l'informativa, hanno preso la parola i senatori Casini (Aut), Renzi (IV-PSI), Isabella Rauti (FdI), Loredana De Petris (LeU), Marcucci (PD), Anna Maria Bernini (FIBP), Salvini (L-SP) e Silvana Giannuzzi (M5S). Secondo Aut è giusto che il voto parlamentare arrivi alla fine del processo negoziale: solo allora il Parlamento potrà decidere di quali strumenti intenda avvalersi, ferma restando la convinzione che l'utilizzo dei fondi MES sia inevitabile. Dello stesso avviso è IV-PSI, pur ritenendo che il vero dibattito debba concentrarsi sul cambiamento geopolitico che il virus ha portato con sé: la crisi futura sarà legata alla cyber security, tema ampiamente sottovalutato nel dibattito internazionale. FdI ha protestato per il cambiamento del calendario: l'informativa, oltre a impedire un voto del Parlamento, è un modo per nascondere le contraddizioni interne alla maggioranza su temi divisivi. Il Governo continua a sottrarsi alla dialettica parlamentare. LeU ha evidenziato l'assoluta necessità di accelerare il processo verso la transizione verde e il digitale: è un'occasione per l'Europa per dimostrare anche una leadership economica, oltre che politica. Il PD ha esortato l'Esecutivo a fugare ogni dubbio in ordine al fatto che dietro il MES possano celarsi meccanismi condizionali che comportano rischi per il Paese: gli strumenti messi a disposizione dall'Europa sono esclusivamente nell'interesse della comunità nazionale. FIBP ha stigmatizzato la mancanza di coraggio dell'Esecutivo che non affronta le vere sfide che ha davanti: riforma fiscale, vera liquidità, zero burocrazia. Non esistono Consigli europei informali e il Presidente Conte avrebbe dovuto chiedere un mandato deciso del Parlamento per negoziare in Europa. Duro l'attacco di L-SP rispetto a una gestione fallimentare della crisi su tutti i fronti: dall'insufficienza di liquidità alla mancata sospensione del codice appalti, alla disastrosa politica migratoria, oltre che nel settore turistico e agroalimentare. L'Italia avrebbe dovuto prendere esempio da Francia e Germania che hanno abbassato le tasse senza aspettare l'Europa. M5S, dopo aver invocato il bisogno di unità nazionale, ha rilevato i meriti dell'attuale Governo che passerà alla storia per la costruzione di un'Europa diversa, che oggi concepisce l'accettazione di un destino comune e la condivisione dei suoi oneri.

(La seduta è terminata alle ore 13:53 )



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