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  • Giugno 2013

    • Mercoledì 5

      Corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e riciclaggio: avviato esame in 2a Commissione

      Mercoledì 5 giugno, la Commissione Giustizia ha avviato l'esame del ddl n. 19 recante disposizioni in materia di corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e riciclaggio, con la relazione illustrativa del sen. D'Ascola.

      "La lotta alla corruzione - si legge nella relazione illustrativa - è diventata una priorità nelle agende politiche internazionali, anche per effetto della profonda crisi che coinvolge le più avanzate economie mondiali: il diffondersi delle prassi corruttive, minando la fiducia dei mercati e delle imprese, determina, tra i suoi molteplici effetti, una perdita di competitività per i Paesi. Il raffronto tra i dati giudiziari (denunce e condanne) e quelli relativi alla percezione del fenomeno corruttivo evidenzia un rapporto inversamente proporzionale tra corruzione «praticata» e corruzione «denunciata e sanzionata»: mentre la seconda si è in modo robusto ridimensionata negli ultimi venti anni, la prima è ampiamente lievitata, come dimostrano i dati sul Corruption Perception Index di Transparency International, le cui ultime rilevazioni, rese note lo scorso 5 dicembre, posizionano l'Italia al 72º posto (a pari merito con la Bosnia) su 178 Paesi valutati, con un peggioramento rispetto alla precedente rilevazione, che ci vedeva al 69º posto (a pari merito con il Ghana e la Macedonia), con ciò riscontrandosi un progressivo aggravamento della corruzione percepita negli ultimi anni".

      Inoltre, "La lotta alla corruzione e ai reati che normalmente si pongono con essa in rapporto di interdipendenza funzionale (falso in scritture contabili, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio) costituisce invece uno degli obiettivi politico-criminali prioritari a livello europeo e internazionale, tanto che le principali convenzioni in materia esprimono la preoccupazione per le conseguenze generate da pratiche corruttive diffuse: cattiva allocazione delle risorse pubbliche, alterazione delle regole sulla concorrenza, sistemi fiscali regressivi, riduzione degli investimenti diretti esteri".

      Delega al Governo per la riforma del sistema sanzionatorio: avviato esame in 2a Commissione

      Mercoledì 5 giugno, la Commissione Giustizia ha avviato l'esame del ddl n. 110 recante delega al Governo per la riforma del sistema sanzionatorio, con la relazione illustrativa del sen. Casson.

      "Il presente disegno di legge - si legge nella relazione illustrativa - contiene una delega al Governo per la riforma del sistema sanzionatorio, penale e civile, secondo il principio di effettività. Il progressivo allontanamento della pena dalla sua natura di extrema ratio ha provocato esternalità negative, tra cui la perdita di capacità general-preventiva e di effettività della sanzione, connesse al fatto che il sistema giudiziario nel suo complesso non è in grado di accertare e reprimere tutti i reati. La sanzione penale deve operare solo se non esistono altri adeguati strumenti di tutela; essa non è giustificata se risulta sostituibile con una sanzione amministrativa avente pari efficacia e, anzi, dotata di maggiore effettività perché si applica anche alle persone non fisiche, non può essere sospesa condizionalmente e ha tempi di prescrizione più lunghi".

      "Sulla base di questi princìpi, l'articolo 2 del disegno di legge, nella lettera a), prevede la classificazione come illeciti amministrativi dei reati per i quali la legge preveda la sola pena della multa o dell'ammenda. La natura solo pecuniaria della pena costituisce un indice oggettivo della minore gravità di tali illeciti e ne consente la riqualificazione in termini di illecito amministrativo coerentemente al principio di extrema ratio del diritto penale. Dalla nuova classificazione come illeciti amministrativi sono escluse quelle materie che attengono a beni che si riflettono direttamente sulla vita dei cittadini e che, pertanto, meritano di essere tuttora protetti con il sistema penale: si tratta di edilizia e urbanistica; ambiente, territorio e paesaggio; immigrazione; alimenti e bevande; salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; sicurezza pubblica".

      Collocamento fuori ruolo dei magistrati e incarichi extragiudiziari: avviato esame in 2a Commissione

      Mercoledì 5 giugno, la Commissione Giustizia ha avviato l'esame congiunto dei ddl n. 375 -376 sulla riforma del sistema di collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari e disposizioni in materia di incarichi extragiudiziari.

      Come si legge nella relazione illustrativa del sen. Giarrusso, "Il tema del regime delle incompatibilità dei magistrati e degli incarichi extragiudiziari costituisce uno degli argomenti di maggiore rilevanza nel quadro dell'affermazione dei valori costituzionali di autonomia e di indipendenza della magistratura sanciti nell'articolo 104 della Costituzione. Di particolare delicatezza, in tale ambito, è il tema delle incompatibilità di funzioni dei magistrati. Il vigente secondo comma dell'articolo 16 dell'ordinamento giudiziario di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e successive modificazioni, stabilisce, per i magistrati ordinari, oltre al divieto di assumere «pubblici o privati impieghi od uffici», ad eccezione di cariche parlamentari e di amministratore (non remunerato) di istituzioni pubbliche di beneficenza, e di «esercitare industrie o commerci» nonché «qualsiasi libera professione» (primo comma), anche il divieto di accettare incarichi di qualsiasi specie e di assumere le funzioni di arbitro, senza l'autorizzazione del Consiglio superiore della magistratura. In tale caso, ai sensi del terzo comma, i magistrati possono assumere le funzioni di arbitro unico o di presidente del collegio arbitrale ed esclusivamente negli arbitrati nei quali sono parte l'amministrazione dello Stato ovvero aziende od enti pubblici".

      "Si tratta di una normativa incompleta e frammentaria, alla quale ha fatto seguito una legislazione speciale che ha consentito sempre più frequentemente l'assunzione di incarichi extragiudiziari da parte di magistrati ordinari e, ancora di più, da parte di magistrati amministrativi e contabili. Il numero e la tipologia di incarichi sono tanto ampi e diversificati da rendere problematica una ricognizione certa delle norme che ne prevedono la realizzazione. Oltre a questo va considerato il caso di incarichi non previsti da norme di legge, ma autorizzati dagli organi di autogoverno delle magistrature", si legge ancora nella relazione illustrativa.

      Convenzione di Istanbul sulla lotta alla violenza contro le donne: avvio esame congiunto in 3a Commissione

      Mercoledì 5 giugno la Commissione Esteri ha avviato l'esame congiunto del ddl n. 720, approvato dalla Camera dei deputati, e dei ddl n. 243, 641 e 729, recante Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e lotta alla violenza contro le donne, con la relazione illustrativa della senatrice Fattorini.

      L'esame del provvedimento è calendarizzato in Aula per la prossima settimana.

      Dossier a cura del Servizio Studi del Senato (formato pdf: 17583 KB) »

      Ineleggibilità ed incompatibilità dei magistrati. Magistrati cessati da cariche politiche: avvio esame in Commissioni riunite

      Mercoledì 5 giugno le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia hanno avviato l'esame del ddl n. 116 e congiunti, in materia di ineleggibilità ed incompatibilità dei magistrati. Magistrati cessati da cariche politiche, con la relazione illustrativa dei senatori Zanettin e Casson.

      "Il presente disegno di legge - si legge nella relazione illustrativa - è volto ad apportare significative modifiche all'attuale sistema che disciplina la materia delle cause di ineleggibilità e di incompatibilità dei magistrati e regola il loro ricollocamento in ruolo, attuando un'effettiva applicazione dei princìpi di imparzialità ed indipendenza della magistratura, secondo i quali, nella recente lettura della Corte costituzionale (sentenza n. 224 del 17 luglio 2009), le funzioni esercitate e la qualifica rivestita dai magistrati non sono indifferenti e prive di effetto per l'ordinamento costituzionale, cosicché la Costituzione, da un lato, assicura una posizione peculiare, dall'altro, correlativamente, comporta l'imposizione di speciali doveri, con la possibilità dell'imposizione di limitazioni sia in termini di incompatibilità nell'elettorato passivo, sia in relazione al possibile ricollocamento in ruolo del magistrato eletto".

      "L'intervento normativo proposto riguarda gli appartenenti ad ogni magistratura (ordinaria, amministrativa, contabile e militare) che esprimano la loro candidatura politica; pacificamente, i suddetti princìpi di indipendenza e di imparzialità trovano infatti applicazione anche nei confronti delle magistrature speciali. D'altra parte, la disciplina oggetto del disegno di legge riguarda i magistrati che siano stati candidati sia per la carica di parlamentare nazionale e di parlamentare europeo che per ricoprire cariche elettive o incarichi amministrativi negli enti locali.
      La struttura della normativa proposta distingue poi l'ipotesi del magistrato candidato eletto dall'ipotesi del magistrato candidato, ma non eletto. Nel primo caso è radicalmente escluso il ricollocamento in ruolo, con passaggio del magistrato nell'organico dell'Avvocatura dello Stato; nel secondo caso, il ricollocamento in ruolo è consentito con limitazioni territoriali idonee ad evitare che il magistrato sia nuovamente incardinato nell'ufficio di provenienza o sia destinato ad incarichi direttivi o semidirettivi per un periodo di almeno due anni.
      La tecnica normativa utilizzata nel presente disegno di legge è quella della novellazione dei testi unici delle leggi sulla elezione della Camera dei deputati, del Senato della Repubblica e sull'ordinamento degli enti locali; un intervento additivo è operato sulla legge per l'elezione dei membri del Parlamento europeo".

      Audizione in Commissioni 4a Senato e Camera congiunte

      Mercoledì 5 giugno le Commissioni Difesa di Senato e Camera, in seduta congiunta, hanno ascoltato il Capo di Stato maggiore dell'Esercito, gen. c.a. Claudio Graziano. La seduta è stata trasmessa in diretta sulla webtv e sul canale satellitare del Senato.

      Dl emergenze ambientali e altre misure urgenti: concluso esame in Commissioni 8a e 13a riunite

      Le Commissioni riunite Lavori pubblici e Ambiente hanno concluso, mercoledì 5 giugno, l'esame del ddl n. 576 di conversione in legge del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015, avviato martedì 14 maggio con la relazione dei senatori Stefano Esposito e De Siano.

      Nota di lettura del Servizio Studi (formato pdf: 204 KB) »

      Schede di lettura a cura del Servizio Studi (formato pdf: 1105 KB) »



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