Mercoledì 12 Ottobre 2016 - 699ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:30)

Con due distinte risoluzioni di maggioranza, l'Assemblea ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 e, a maggioranza assoluta,larelazione di aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio periodo.

La risoluzione di maggioranza n. 100 autorizza il Governo a utilizzare nel 2017 ulteriori margini di bilancio fino a un massimo dello 0,4 per cento del Pil, in considerazione del prolungamento della fase di debolezza dell'economia e della necessità di interventi per la messa in sicurezza del territorio e di una strategia per fronteggiare il fenomeno migratorio. La risoluzione di maggioranza n. 2 impegna il Governo, nell'ambito della prossima manovra di bilancio, a disattivare le clausole di salvaguardia per 15,353 miliardi; a proseguire il programma di dismissione del patrimonio pubblico e di privatizzazione delle partecipazioni societarie; a far risalire il rapporto tra investimenti pubblici e PIL; a sostenere la competitività delle imprese con il superammortamento, il rifinanziamento del fondo di garanzia per le PMI, gli incentivi alla quotazione in borsa; a rafforzare la detassazione dei premi di produttività; ad assicurare agli enti locali risorse in continuità con quelle previste per il 2016; ad aumentare i trattamenti pensionistici di importo più basso; a promuovere politiche orientate alla famiglia; a garantire una dotazione del Fondo sanitario nazionale idonea ad assicurare l'erogazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza; a procedere al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego; a prorogare le agevolazioni per ristrutturazioni ed efficientamento energetico.

Il relatore, sen. Del Barba (PD), ha ricordato che la Nota aggiorna gli obiettivi programmatici in relazione all'evoluzione del quadro macroeconomico e alle raccomandazioni approvate dal Consiglio dell'Unione europea; conferma l'impegno per la riduzione del debito; illustra le linee della prossima legge di stabilità; presenta un nuovo piano di rientro per il pareggio strutturale del bilancio. Nonostante le fragilità del contesto internazionale, nel 2016 la crescita (inferiore alla previsione dell'1,2) dovrebbe attestarsi allo 0,8 per cento, l'indebitamento delle pubbliche amministrazioni al 2,4 per cento. Il Governo intende affrontare il rallentamento economico con una manovra di rafforzamento della domanda interna che sostenga gli investimenti e i consumi e riduca la pressione fiscale (scesa nel 2016 al 42,1 per cento). L'Ufficio parlamentare di bilancio ha validato l'analisi del quadro tendenziale per il 2017, che prevede una crescita del Pil dello 0,6 anziché dell'1,3 per cento. La divergenza con il Governo riguarda il quadro programmatico, ovvero la valutazione dell'impatto della manovra, stimata in una crescita dell'1 per cento. Il dibattito, secondo il relatore, dovrebbe incentrasi non sull'attendibilità delle cifre bensì sulla scelta di varare una manovra espansiva, elevando dall'1,8 al 2 per cento il deficit programmato (2,4 se l'Europa riconoscerà le clausole immigrati e calamità naturali) e rendendo più graduale il raggiungimento dell'obiettivo di medio termine.

Nella discussione sono intervenuti i sen. Anna Cinzia Bonfrisco (CoR); Magda Zanoni, Moscardini, Bianco, Cecilia Guerra, Guerrieri Paleotti (PD); Ceroni, Mandelli (FI-PdL); Tosato (LN); Barani (AL-A); Michela Montevecchi (M5S); Barozzino (SI-Sel). Il Vice Ministro per l'economia e le finanze Morando ha accolto le proposte di risoluzione della maggioranza n. 100 (sul piano di rientro) e n. 2 (sul DEF). Condividendo integralmente il contenuto della proposta n. 3 del sen. Uras (Misto), che pone l'accento su misure per lo sviluppo del Mezzogiorno, e parzialmente il contenuto della risoluzione n. 4 del sen. Barani (AL-A), il rappresentante del Governo ha invitato a ritirare i testi per evitarne la preclusione. L'invito è stato accolto dai presentatori.

Hanno svolto dichiarazione di voto contrario i sen. Silvana Comaroli (LN), Giovanni Mauro (GAL), Loredana De Petris (SI-Sel), Barbara Lezzi (M5S) e Azzollini (FI-PdL). Hanno annunciato voto favorevole i sen. Eva Longo (AL-A), che ha riconosciuto al Governo il merito di avere posto fine alle disastrose politiche di austerità, Fravezzi (Aut), Gualdani (AP) e Santini (PD).

Le opposizioni hanno posto l'accento sulla mancata validazione delle stime del Governo, sul fallimento delle politiche governative e sul carattere propagandistico della Nota, concepita come uno spot elettorale in vista dell'imminente referendum costituzionale. LN, FI-PdL e CoR hanno evidenziato l'aumento del debito pubblico, la mancata riduzione della spesa corrente, il calo degli investimenti: il Governo ha utilizzato i margini di flessibilità non per sostenere gli investimenti ma per catturare consenso. Anche le misure previste nella prossima manovra, dal pacchetto pensioni al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, hanno una finalità elettorale e non sono in grado di promuovere la crescita stimata. Secondo SI-Sel una reale manovra espansiva dovrebbe reperire risorse aggiuntive e prevedere un piano triennale per il lavoro e un programma di investimenti pubblici di 36 miliardi, uno stanziamento di almeno tre miliardi sull'istruzione, misure per evitare lo smantellamento del Servizio sanitario nazionale, interventi per il superamento della legge Fornero e per la reale sostenibilità del sistema previdenziale. Anche M5S ha proposto di liberare risorse aggiuntive da impiegare in investimenti nell'istruzione e nella ricerca, nella conversione ecologica del sistema produttivo, nel reddito di cittadinanza, nel contrasto alla povertà; ha sottolineato inoltre l'esigenza di garantire i nuovi livelli di assistenza e di abolire la riforma Fornero.

(La seduta è terminata alle ore 20:13 )



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