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354ª Seduta pubblica

Mercoledì 19 novembre 2014 alle ore 09:34

Comunicato di seduta

L'Assemblea ha avviato l'esame dei ddl n. 1070 e connessi, in materia di responsabilità civile dei magistrati.

Il relatore, sen Buemi (Aut-PSI), ha illustrato il testo proposto dalla Commissione, che è volto a modificare la legge n. 117 del 1988 al fine di rendere effettiva la disciplina della responsabilità civile dello Stato e dei magistrati, anche alla luce dell'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. La Commissione ha soppresso l'articolo 1, concernente le attribuzioni della Corte di cassazione, escludendo la responsabilità diretta dei magistrati. L'articolo 2 definisce la colpa grave, che consiste nella violazione manifesta della legge e del diritto dell'UE, il travisamento del fatto e delle prove, ovvero l'affermazione di un fatto la cui esistenza è esclusa dagli atti del procedimento, l'emissione di un provvedimento cautelare fuori dai casi consentiti dalla legge. Una clausola di salvaguardia esclude che possa dar luogo a responsabilità l'attività di interpretazione di norme di diritto e quella di valutazione del fatto e delle prove. E' stato eliminato il filtro di ammissibilità della domanda risarcitoria. L'articolo 5 disciplina l'azione di rivalsa nei confronti del magistrato: il Presidente del Consiglio, entro due anni dal risarcimento, ha l'obbligo di esercitarla nel caso di diniego di giustizia ovvero nei casi in cui la violazione della legge e del diritto comunitario, o il travisamento del fatto o delle prove, sono stati determinati da dolo o negligenza inescusabile. La misura della rivalsa non può superare una somma pari alla metà di una annualità dello stipendio.

Nella discussione generale hanno preso la parola i sen. Erika Stefani, Consiglio (LN); Buccarella, Cappelletti (M5S); Falanga, Caliendo (FI-PdL); Lucrezia Ricchiuti (PD); Albertini, Compagna, Mancuso (NCD); D'Anna (GAL); Mussini (Misto).

Secondo M5S le priorità della giustizia sono altre e non si avverte la necessità di un provvedimento che indebolisce, sia pur marginalmente, la magistratura. Diversi Gruppi hanno ricordato la scarsa applicazione della legge Vassalli e la necessità di dare seguito a sentenze europee. Secondo FI-PdL il provvedimento non colma però le lacune della legge Vassalli: nel passaggio dal procedimento risarcitorio a carico dello Stato all'azione di rivalsa nei confronti del magistrato la qualifica della condotta muta infatti da colpa grave a negligenza. Secondo la Lega Nord il provvedimento è scarsamente innovativo. Giudicando insufficiente il ddl, GAL ha preannunciato voto contrario. Secondo Nuovo Centrodestra il testo è un buon punto di partenza, ma la colpa grave dovrebbe comprendere anche l'imperizia. Secondo la sen. Ricchiuti (PD), premesso che il provvedimento rappresenta un cedimento a umori antilegalitari, il ddl non affronta il tema del colpevole ritardo. Gruppo Misto ha ricordato che le sentenze europee non chiedono di introdurre nell'ordinamento la responsabilità diretta.

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