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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Dieci anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 17 (Nuova Serie), ottobre 2013

Linee guida per l'uso dei social media nei parlamenti

social mediaI social media stanno gradualmente e progressivamente trovando spazio nell'universo di risorse e strumenti tecnologici di cui i parlamenti fanno uso nello svolgere le proprie attività

L'uso che ne viene fatto, in forme talvolta ancora sperimentali e in altri casi più consolidate, è orientato ad incentivare la comunicazione con i cittadini, ad attivare nuovi canali di disseminazione di notizie sulle istituzioni e sull'attività parlamentare, a promuovere forme di trasparenza, e infine ad individuare strategie di coinvolgimento dei cittadini nella discussione politica e, talvolta, nel processo legislativo.

Il World e-Parliament Report 2012 (per il quale si veda il n.12 N.S. di MinervaWeb), curato dal Global Centre for ICT in Parliament (Centro mondiale per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione nei parlamenti, di cui all'articolo sul n. 13 N.S. di MinervaWeb), sulla base dei dati forniti dalle 177 Camere che hanno risposto al questionario preparatorio del Rapporto, ha evidenziato che circa un terzo dei parlamenti è oggi presente sui social media, seppure in forme e per utilizzi diversi, e che un ulteriore terzo sembra volersi aprire all'uso di tali tecnologie. La comparazione dei dati del 2012 con quelli dell'edizione del 2010 ha permesso di registrare un naturale incremento di tale tendenza negli ultimi due anni. Merita inoltre sottolineare come, seppure con risultati alterni e forti necessità di miglioramento, anche nell'ambito delle biblioteche parlamentari si stiano sperimentando forme di utilizzo dei social media, sia nello specifico svolgimento della propria funzione che con una più ampia responsabilità sulla politica di comunicazione del parlamento di appartenenza.

Tuttavia, come lo stesso Report sottolinea a più riprese, si tratta in termini generali di un processo spesso ancora in fase sperimentale che, oltre a porre l'esigenza concreta di individuare strategie efficaci e buone pratiche di utilizzo, presuppone, per rivelarsi fruttuoso, di ridisegnare le politiche di comunicazione adottate da parte delle istituzioni coinvolte e di integrare in maniera coerente i nuovi e i più tradizionali strumenti di comunicazione. L'adozione di tali tecnologie e strumenti richiede inoltre una definizione organica degli obiettivi cui sono destinati anche in considerazione del contesto istituzionale, politico, culturale e sociale di riferimento.

Al soddisfacimento di tale esigenza, cui ancora pochi parlamenti hanno saputo individualmente rispondere in maniera esauriente, ha dato un primo e significativo contributo la comunità interparlamentare attraverso la pubblicazione delle Social Media Guidelines for Parliaments, linee guida sull'utilizzo dei media sociali da parte dei parlamenti. Alla realizzazione della pubblicazione hanno collaborato, oltre all'Unione interparlamentare, l'Associazione dei Segretari generali dei parlamenti (ASGP), il Global Centre for ICT in Parliament e la Sezione IFLA delle Biblioteche e dei Servizi di Ricerca parlamentari. Tali organismi hanno costituito nel giugno 2012 un gruppo di lavoro di esperti per la redazione di una bozza di documento, i cui risultati sono stati discussi nel corso di un seminario di una giornata svoltosi in occasione della 127a Assemblea dell'Unione Interparlamentare a Quebec City nell'ottobre 2012, per poi confluire nel testo conclusivo pubblicato nel marzo 2013 e oggi disponibile on line in inglese, francese e spagnolo.

L'obiettivo dichiarato del documento è quello di incoraggiare la diffusione e un utilizzo adeguato dei social media per rafforzare la comunicazione tra istituzioni rappresentative e cittadini rappresentati, e favorire in tal modo un consolidamento dei processi democratici.

I temi affrontati sono: la natura e lo scopo dei social media; questioni legate alla governance e al controllo di tali strumenti; aspetti legali (quali copyright, privacy, accesso all'informazione); approcci di gestione e pianificazione; strategie di coinvolgimento dei cittadini. Nel redigere il documento il gruppo di lavoro ha inoltre tenuto conto dell'esperienza maturata in specifici contesti parlamentari sul fronte degli esempi virtuori come dei problemi riscontrati, ed ha illustrato esempi concreti nell'utilizzo di tali strumenti in determinati parlamenti. Le Guidelines sono infine corredate da una "lista di controllo", un breve decalogo di elementi di cui tenere conto e parametri da considerare nell'implementazione di tali tecnologie.

SOCIAL MEDIA SITO SENATOMerita segnalare, in tale contesto, che il Senato italiano ha di recente aperto le proprie strategie di informazione all'universo dei social media. Ricordiamo infatti, tra le altre cose, che pochi mesi fa è stato infatti inaugurato il canale YouTube del Senato, che ad oggi sulla schede on line di ogni Senatore sono presenti collegamenti diretti ai loro account sui diversi social media, e che è adesso possibile creare agevolmente collegamenti tra le pagine dei principali social media e il contenuto del sito del Senato attraverso la funzione "condividi" presente su diverse pagine del sito stesso. In ragione del proprio interesse per questi temi il Senato ha infine pubblicato sul proprio sito, nel maggio 2013, il dossier di documentazione I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scenari d'uso.

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