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8ª Seduta pubblica

Mercoledì 16 novembre 2022 alle ore 09:30

Comunicato di seduta

Il Ministro dell'interno Piantedosi ha reso un'informativa sulla gestione dei flussi migratori e, in particolare, sui recenti interventi di assetti navali di organizzazioni non governative nel Mediterraneo centrale. Il Ministro ha evidenziato che la tutela della dignità della persona è un dovere delle istituzioni e la sua attuazione presuppone un sistema di accoglienza sostenibile. Nel 2022 si è registrato un aumento degli sbarchi del 60 per cento e i centri di accoglienza sono saturi. Delle 69.000 richieste di asilo (56 per cento in più rispetto all'anno precedente) il 57 per cento si sono concluse con il diniego: ciò significa che la maggior parte dei migranti è spinta da motivazioni economiche che non danno titolo all'ingresso. Il Governo ritiene che lo Stato non debba abdicare al controllo delle frontiere e che i flussi migratori debbano essere governati, pianificando gli ingressi con i Paesi che garantiscono la prevenzione delle partenze illegali e l'attuazione dei rimpatri: la selezione degli ingressi non può essere affidata ai trafficanti e il porto di sbarco non può essere scelto da un soggetto privato. Con riferimento alle recenti vicende, le organizzazioni non governative hanno agito autonomamente senza coordinarsi con le autorità statuali competenti e provocando, in un caso, attriti con la Francia. I Ministri dell'interno dei Paesi di primo ingresso in Europa (Italia, Malta, Grecia e Cipro), che si trovano a sostenere l'onere più gravoso della gestione dei flussi migratori, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si sottolinea che il meccanismo di ricollocazione temporanea e volontaria non ha funzionato e si sostiene la necessità di sviluppare una nuova politica europea in materia di migrazione e di asilo, realmente ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità, ed equamente condivisa tra tutti gli Stati membri. La dichiarazione congiunta sollecita inoltre alla Commissione europea una discussione sul coordinamento delle operazioni nel Mediterraneo, volta a garantire che le navi private rispettino le convenzioni internazionali e che tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali. In conclusione, l'Italia non è mai venuta a meno a doveri di solidarietà, che hanno però un limite segnato dalla capacità di garantire accoglienza e integrazione: l'Europa deve mettere in campo una nuova politica che preveda un piano di sostegno ai Paesi del Nord Africa e una gestione coordinata e solidale dei movimenti migratori primari.

Dai banchi dell'opposizione, il sen. De Cristofaro (Misto-AVS) ha sottolineato che i requisiti dello sbarco sono stabiliti dalla convenzione di Ginevra, la quale non ammette respingimenti; ha quindi accusato il Governo di violare le norme internazionali e di voler condurre una guerra contro le navi delle ong, che sono presenti nel Mediterraneo dopo la chiusura dell'operazione Mare nostrum. Secondo il sen. Calenda (A-IV) il Governo confonde le priorità del Paese: i recenti interventi hanno compromesso i rapporti con la Francia, l'Italia avrà minor sostegno a livello europeo rispetto alla revisione del Patto di stabilità e all'attuazione del PNRR. La sen. Unterberger (Aut) ha affermato che l'Italia non è il Paese europeo con il maggior numero di rifugiati e di richiedenti asilo: la politica dell'immigrazione del Governo è miope e indebolisce le richieste a livello europeo su Patto di stabilità e attuazione del PNRR. La sen. Floridia (M5S) ha richiamato l'operato del Governo Conte che seppe affrontare la questione a livello europeo. Il sen. Nicita (PD) ha accusato il Governo di mancato rispetto della dignità umana dei migranti a bordo delle navi e ha sottolineato che la solidarietà rispetto alla gestione dei flussi non verrà dagli Stati sovranisti. Dai banchi della maggioranza, la sen. Petrenga (Cd'I-NM) ha insistito sulla distinzione tra l'obbligo di soccorso in mare e una politica di ingressi indiscriminati; il sen. Gasparri (FI-BP) ha elogiato l'approccio realistico, saggio e pragmatico del Ministro dell'interno; il sen. Romeo (LSP) ha richiamato i dati Frontex: la presenza nel Mediterraneo di navi ong - sovvenzionate da multinazionali interessate a manodopera a basso costo - incoraggia le partenze illegali; l'attuale meccanismo europeo va cambiato perché scarica sull'Italia il peso dei migranti economici. Il sen. Balboni (FdI) ha posto l'accento sulla discontinuità rispetto all'operato del precedente Ministro dell'interno; richiamando la distinzione tra naufragio e traghettamento, ha quindi evidenziato il ruolo delle ong nella filiera dell'immigrazione e la mancata assunzione di responsabilità degli Stati di cui le navi battono bandiera.

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 311 (c.d. decreto aiuti-ter) conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, recante ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR),

Il relatore, sen. Damiani (FI-BP), ha ricordato che il decreto, varato dal precedente Governo, stanzia ulteriori 14 miliardi per mitigare gli effetti del caro energia. Composto di 43 articoli, il provvedimento reca, al Capo I, misure quali la proroga dei crediti d'imposta per l'acquisto di energia, la sua estensione ai settori dell'agricoltura e della pesca, le garanzie Sace sui finanziamenti alle imprese, la riduzione delle accise sui carburanti e l'Iva al 5 per cento sul gas, lo stanziamento di 200 milioni a sostegno degli enti locali, l'incremento del Fondo per il trasporto pubblico locale, la disciplina per i rigassificatori. Il capo II reca disposizioni in materia di politiche sociali (indennità per lavoratori dipendenti e pensionati, sostegno al reddito dei lavoratori autonomi); il capo III reca interventi per l'attuazione del Piano di ripresa e resilienza. Fra le ulteriori disposizioni, il relatore ha ricordato la proroga in materia di occupazione di suolo pubblico per gli esercizi commerciali e il fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Guidi, Salvitti (Cd'I-NM), Daniela Sbrollini, Lombardo (A-IV), Occhiuto, Rosso (FI-BP), Concetta Damante, Elisa Pirro (M5S), Elena Testor, Dreosto (LSP), Susanna Camusso, Fina (PD), Scurria, Paola Ambrogio (FdI), Aurora Floridia (Misto-AVS), Dafne Musolino (Aut).

Tutti gli emendamenti sono stati respinti; il Governo ha accolto diversi ordini del giorno (v. allegato A del resoconto stenografico). Hanno svolto dichiarazione di voto finale favorevole il sen. De Poli (Civici d'Italia), che ha sottolineato l'impegno a stanziare risorse per le Marche colpite da recenti calamità; il sen. Zanettin (FI-BP), che ha auspicato lo slittamento di due mesi, nell'ambito del decreto aiuti-quater, della correzione del superbonus. Il sen. Borghi (LSP) ha ricordato che, a fronte dell'emergenza energetica, Francia e Germania sostengono o nazionalizzano le loro imprese: anche l'Italia, per competere alla pari nel mercato unico, deve adottare misure di impatto analogo; il sen. Liris (FdI) ha sottolineato il consenso elevato di cui gode il Governo Meloni e ha manifestato stupore per il mancato sostegno al decreto di due forze politiche che facevano parte del Governo Draghi. Pur criticando i primi atti del nuovo Governo (norme anti rave, reintegrazione dei medici no vax, contezioso sui migranti), il sen. Patton (Aut) e la sen. Paita (A-IV) hanno dichiarato voto favorevole, sottolineando che il decreto è stato varato dal precedente Esecutivo.

La sen. Castellone (M5S) ha annunciato l'astensione, ricordando gli emendamenti, non accolti, del Gruppo che proponevano la tassazione degli extraprofitti energetici al 40 per cento, la tassazione dei gruppi farmaceutici e assicurativi. Anche il sen. Parrini (Pd) ha dichiarato l'astensione, pur giudicando avvilenti i primi atti del Governo. Il sen. Magni (Misto-AVS) ha invece dichiarato voto contrario, sollecitando un'impostazione diversa, capace di incidere sulla distribuzione della ricchezza, di tassare gli extraprofitti, di sostenere i salari, e criticando la ripresa delle trivellazioni in mare, che possono fornire un limitato apporto di gas a fronte di gravi danni ambientali.

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