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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 72 (Nuova Serie), maggio 2023

Conversazioni

Dialogando con Antonio Canovi e Giulia Zitelli Conti, presidente e vicepresidente dell'Associazione italiana di storia orale (AISO)

A distanza di un anno, riprendiamo la rubrica di aggiornamento e dialogo col mondo scientifico e professionale nei settori disciplinari di riferimento della Biblioteca "Giovanni Spadolini". Dopo la 'conversazione' del maggio scorso con la presidente della Società italiana di scienze bibliografiche e biblioteconomiche (SISBB) abbiamo rivolto le nostre domande ai rappresentanti di un'altra associazione, questa volta rappresentativa di un settore relativamente 'giovane' degli studi storici: lasciamo dunque la parola ad Antonio Canovi (docente nel Master di Public & Digital History dell'Università di Modena e Reggio Emilia) e Giulia Zitelli Conti (dottoranda in Storia, territorio e patrimonio culturale presso l'Università di Roma Tre), rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Associazione italiana di storia orale (AISO), ringraziandoli per aver voluto condividere con noi il loro punto di vista sullo stato della disciplina e le sue prospettive future.

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1. Qual è lo stato di salute della disciplina che l'Associazione rappresenta?

La storia orale è una storiografia che sin dal suo costituirsi - in Italia, tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento - si connota nella scelta metodologica di praticare la storia in relazione 'con' le memorie. Le fonti orali, notoriamente, non preesistono alla ricerca, ma si co-costruiscono nel vivo della provocazione memoriale dell'intervista; perciò la storia orale principia la propria scienza storiografica nell'analisi delle circostanze spazio-temporali di produzione della fonte medesima. Da tale postura transdisciplinare ha dipeso il sostanziale ostracismo accademico di cui la storia orale, soprattutto in Italia - nonostante la contemporaneistica ricorra sempre più frequentemente alle cosiddette 'memorie orali' - è stata fatta oggetto nel primo mezzo secolo di esistenza.

Nel corso dell'ultimo decennio sono tuttavia intervenute due novità sostanziali che stanno mutando la ricezione della storiografia praticata con le fonti orali: la moltiplicazione, sulla scorta delle tecnologie digitali, di archivi contenenti fondi orali resi finalmente accessibili per il tramite della metadatazione; la diffusione, per il tramite della Public History, di una pratica storiografica improntata alla sharing authority, di cui la oral history - a partire dal contesto USA - ha rappresentato la prima costola metodologica. Tale complesso di circostanze sta determinando la dinamica fortemente espansiva di cui si rende oggi protagonista la storia orale, sul triplice piano della ricerca sul campo, della metodologia e didattica, della divulgazione storiografica.

2. Quali sono le iniziative con cui l'Associazione, e l'attuale mandato in particolare, si propone di promuoverla?

AISO si struttura come associazione culturale che associa sul piano nazionale alcune centinaia tra studiosi/e, docenti, studenti/esse, militanti a vario titolo appassionati/e fruitori/trici della storia orale. Nata nel 2006 per volontà di alcuni fra gli studiosi più rappresentativi, anche internazionalmente, della storiografia con le fonti orali, l'Associazione si è resa parte attiva nell'ultimo lustro di un fortissimo ricambio generazionale tra i propri soci. Tale dinamica si è concretata con particolare efficacia per il concorso di tre fattori: la fidelizzazione degli studenti/esse frequentanti i pur rarissimi corsi di insegnamento della storia orale; la diffusione, finalmente interregionale, delle Scuole di storia orale; la progettazione del sito web, e pagine social derivate, animato da una vera e propria redazione (con età media intorno ai 30 anni).

A consolidamento della rigenerazione associativa sono state confermate e implementate le collaborazioni con partner scientifici e istituzionali (Rete degli Istituti per la storia della resistenza e dell'età contemporanea, Coordinamento per le fonti orali [gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dei principali soggetti che in Italia si occupano di archivi orali: Ministero della Cultura, università, alcuni istituti storici e associazioni. Il Coordinamento ha prodotto nel 2021 un Vademecum per le fonti orali, ndr], convenzioni con dipartimenti universitari).

Quattro sono le politiche associative poste in campo: la moltiplicazione 'orizzontale' delle scuole, grazie all'attivazione di preziosissimi partenariati locali; l'estensione delle convenzioni istituzionali e interassociative, finalizzate a concrete opportunità di collaborazione; l'attivazione di sinergie sul piano internazionale, principalmente nella cerchia dei partner associativi analoghi, ma anche prestandosi a fornire know-how in specifici bandi europei; il sostegno e la distribuzione di pubblicazioni editoriali, siano esse monografie, saggi, articoli di rivista. Dal 2021, con l'Istituto Ernesto de Martino, il Circolo Gianni Bosio, la Lega di cultura di Piàdena e l'IRES Toscana, AISO partecipa alla redazione della rivista "Il de Martino. Storie voci suoni". L'Associazione è in sinergia con la casa editrice Editpress per la collana "Storia Orale".

Infine, tra i campi su cui insistono nuove o ulteriori richieste di intervento qualificato e approfondito, si segnalano: l'approfondimento metodologico dell'uso di fonti orali per la ricerca e per progetti culturali improntati alla disseminazione della conoscenza storica; l'articolazione di una offerta didattica a tutto campo - dalle scuole di infanzia all'educazione permanente degli adulti; la realizzazione di strumenti digitali al tempo stesso innovativi e scientificamente testati a contenuto storico-narrativo.

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