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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato
n. 72 (Nuova Serie), maggio 2023

In sala

Percorso tematico. Le biblioteche parlamentari europee. Storia e fondi

Primario intento dei "Percorsi tematici" è quello di promuovere e far conoscere le collezioni della biblioteca, fornendo al contempo spunti di approfondimento, attraverso articoli pubblicati su "MinervaWeb", che sono completati da presentazioni grafico-narrative (slideshow) consultabili in pdf sul sito web della biblioteca nell'apposita sezione e visibili sui totem digitali a palazzo della Minerva.

In occasione dei venti anni di apertura al pubblico della Biblioteca del Senato si è scelto di dedicare le due parti del percorso tematico previsto per quest'anno alle fonti bibliografiche relative alle biblioteche parlamentari europee. L'intento è di illustrare e far conoscere le diverse realtà bibliotecarie parlamentari a livello europeo, individuando le affinità e le differenze con la Biblioteca del Senato.

A integrazione dell'articolo è possibile anche scaricare lo slideshow (visionabile anche nelle sale della biblioteca) dedicato a questo primo percorso tematico sulla storia e i fondi delle biblioteche parlamentari europee.

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Le biblioteche parlamentari

Le biblioteche parlamentari, così come quelle ministeriali, nascono e hanno come funzione primaria quello di supportare l'attività dell'istituzione e di offrire strumenti di studio e di ricerca ai componenti dell'istituzione stessa (Cavaleri 2020). Alcune biblioteche parlamentari nel mondo hanno assunto anche il ruolo di biblioteche nazionali: l'esempio internazionale più illustre è la la Library of Congress (Priano 2000, MW 2011-03), ma anche in Europa esistono biblioteche nazionali che fungono da biblioteche parlamentari, come ad esempio quella lituana.

Trattare in maniera unitaria le biblioteche parlamentari è piuttosto complesso, in quanto si tratta di realtà spesso molto diverse tra loro che dipendono ovviamente dalla struttura in cui si sono formate. Il tipo di sistema parlamentare e legislativo, il legame con l'istituzione, le relazioni con altre biblioteche influiscono sulle scelte della biblioteca (Casu 2008 e Casu 2009).

Alcune biblioteche parlamentari hanno un legame strettissimo con il parlamento e non sono aperte al pubblico; altre, storiche e monumentali, sono aperte solo per mostre e per convegni; altre ancora sono di piccole dimensioni e forniscono supporto solo ai parlamentari; diverse, ma non tantissime, sono aperte a un pubblico più vasto di studiosi e si occupano di attività informative e di ricerca. Inoltre, le collezioni possedute dipendono dai meccanismi di costituzione, di sviluppo e di funzione assunta dalle biblioteche durante la loro storia; negli ultimi anni, anche in risposta alle sfide imposte dalla pandemia, sempre maggiore è l'interesse rivolto allo sviluppo dei servizi digitali.

Nelle ultime Linee guida per le biblioteche parlamentari realizzata in modo congiunto dalla Sezione Library and Research Services for Parliaments (IFLAParl) e dall'Unione interparlamentare (IPU), Guidelines for Parliamentary Libraries (MW 2022-70), sono stati individuati gli obiettivi e i propositi verso cui le biblioteche parlamentari devono tendere: aumentare l'efficacia della biblioteca parlamentare e dei servizi di ricerca, promuovere l'apertura, la trasparenza e il rafforzamento della partecipazione democratica attraverso la fornitura di informazioni sulla legislazione e sui parlamenti ai cittadini.

Questo articolo, anche attraverso il percorso bibliografico scaricabile nel paragrafo finale dell'articolo, è dedicato in particolare alla storia e alle collezioni di alcune biblioteche parlamentari europee. Nella seconda parte del percorso tematico, a sua volta corredato da una bibliografia di riferimento, ci si concentrerà invece sullo sviluppo dei servizi offerti dalle biblioteche in era digitale.

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Storia e collezioni: alcuni esempi

In merito alle origini e alla storia delle biblioteche parlamentari, diverse sono quelle istituite nella seconda metà del XIX secolo. La creazione degli stati nazionali, in seguito al Congresso di Vienna del 1814, vede infatti la realizzazione di nuove strutture amministrative a servizio degli organi dello stato, tra cui le biblioteche parlamentari.

Tra le prime a essere fondate sono la House of Lords Library di Londra, nata nel 1826 (Greenhead 2014, MW 2012-07), e la Bibliothèque du Sénat di Parigi, la quale, seppure già formatasi in seguito alla rivoluzione francese, trovò una sistemazione definitiva nell'attuale sede del Palais du Luxembourg nel 1841 (MW 2011-05).

Negli stessi anni vengono fondate anche le biblioteche parlamentari dell'impero austriaco: nel 1869 la biblioteca del parlamento austriaco (MW 2015-25), nel 1870 la biblioteca ungherese (Robinson, Gastelum 1998, pp. 93-99) e la biblioteca della Repubblica Ceca, risalente al 1858, quando a Praga venne istituita la biblioteca della commissione amministrativa regionale per la Boemia (The Czech parliamentary library, 2009, p. 9; MW 2013-14). La Biblioteca del Senato italiano fu istituita l'8 maggio del 1848 nella sede torinese del Senato, Palazzo Madama, in seguito alla promulgazione dello Statuto Albertino.

Al momento della fondazione, la gran parte delle biblioteche possiede una dotazione limitata di volumi e le collezioni che le caratterizzano sono varie.

Le biblioteche parlamentari in generale sviluppano le loro raccolte in funzione del loro ruolo di sostegno e supporto al lavoro dei membri del parlamento. Per questo, la gran parte delle biblioteche, oltre a raccogliere la documentazione prodotta dall'istituzione, concentra i propri acquisti in ambito giuridico e parlamentare. La Biblioteca del Senato italiano sin dal primo nucleo sviluppa le proprie collezioni seguendo finalità di tipo propriamente parlamentare, di cultura storico-giuridica, e allo stesso tempo recuperando le fonti della storia locale (Bulgarelli 2012, p. 57).

Di seguito alcuni esempi delle diverse tipologie di collezioni presenti nelle biblioteche parlamentari, frutto di scelte di acquisizione e di conservazione di documenti preziosi.

La House of Lords Library di Londra, che si è formata attraverso diverse donazioni, conserva materiale risalente anche al XVI secolo e ha il compito di raccogliere testi di legge utili alle funzioni giurisdizionali della Camera; sotto la direzione di Edmund Goose, tra il 1904 e il 1914, amplia le sue collezioni acquisendo volumi di letteratura e storia inglese e francese, nonché testi in latino e greco.

La biblioteca polacca del Sejm, fondata nel febbraio 1919 (Robinson e Gastelum 1998) si è sviluppata acquisendo fondi provenienti da istituzioni ormai dismesse che avevano rappresentato gli interessi polacchi. Solo successivamente, nello Statuto organizzativo del 1931, indica la natura e i compiti dell'istituzione cioè di conservare «una raccolta libraria di tutte le pubblicazioni relative all'attività di entrambe le Camere, in particolare le pubblicazioni nel campo delle scienze sociali, giuridiche ed economiche» (Diana Pietruch-Reizes 2019, p. 19).

Numerose sono inoltre le biblioteche parlamentari che conservano documenti antichi, come testimoniato dalla presenza nel percorso bibliografico di pubblicazioni inerenti mostre tematiche o digitalizzazioni in corso. Tra queste citiamo in particolare alcuni cataloghi, prodotti in occasione di esposizioni, che illustrano l'attività della Biblioteca das Cortes portoghese, fondata nel 1836, che raccoglie antichi codici legislativi precedentemente in vigore in Portogallo ma anche documenti manoscritti e cinquecentine, tra cui la Bibbia fatta stampare dall'inquisitore Generale di Castiglia, Cardinale Cisneros, in sei volumi e in diverse lingue. Il volume più antico custodito nella biblioteca è la rara stampa illustrata delle Vitae di Plutarco del 1491 (Alves Dias 2017, Alves Dias 2016). La Biblioteca del Senado di Madrid preserva preziosi incunaboli giunti attraverso l'espropriazione del fondo di Don Carlos Maria Isidro (Valle de Juan, Vallejo Ubeda 1988).

La Bibliothèque du Sénat, a partire dalla sua creazione con la Rivoluzione francese, raccoglie documenti legati alla sua storia, o che sono arrivati grazie a doni di collezionisti o grazie agli acquisti del XIX o XX secolo. Conserva tra le altre la collezione Boissy d'Anglas, comprendente 105 volumi di registri del Parlamento di Parigi dal 1395 al 1790, e i Registres des Assemblées du Clergé de France, dal 1516 al 1785.

Anche la Library and Research Services del Parlamento irlandese (the Oireachtas) custodisce collezioni speciali dal XVI secolo in poi dedicate alla storia non solo del parlamento ma anche della rinascita e della promozione della lingua irlandese, tra le quali il Report on the promotion of education through Irish della Irish society del 1818.

Tra le pubblicazioni individuate nella bibliografia riguardanti le collezioni delle biblioteche parlamentari, interessante è il volume dedicato ai 150 anni della fondazione della biblioteca austriaca, in cui, oltre a presentare il compito di raccolta di documentazione parlamentare, si ricorda l'attuazione da parte della biblioteca dell'Art Restitution Act, legge adottata nel 1998 e modificata nel 2009, sulla restituzione delle opere d'arte, con lo scopo di individuare e restituire il materiale sottratto durante il periodo nazista ai legittimi proprietari (Pittler 2019, pp. 17-18). Tra il 2012 e il 2013 la collezione della biblioteca è stata esaminata per identificare i libri che potrebbero essere stati acquisiti indebitamente tra il 1933 e il 1945. La revisione è avvenuta in collaborazione con il Fondo Nazionale della Repubblica d'Austria per le Vittime del Nazionalsocialismo e secondo i criteri stabiliti dalla Commissione per la ricerca sulla provenienza.

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Riferimenti e approfondimenti bibliografici

Le biblioteche parlamentari europee. Storia e fondi. Percorso bibliografico.

Tutti i riferimenti contenuti nel testo sono presenti nella bibliografia citata ad eccezione degli articoli pubblicati in "MinervaWeb" qui di seguito riportati in ordine cronologico:

MW 2011-03 = Il Congressional Research Service della Library of Congress, 2011, n. 3 (n.s.).

MW 2011-05 = Le Biblioteche dell'Assemblea nazionale e del Senato francesi, 2011, n. 5 (n.s.).

MW 2012-07 = Le Biblioteche della House of Lords e della House of Commons e i Parliamentary Archives, 2012, n. 7 (n.s.).

MW 2013-14 = La Biblioteca Parlamentare della Repubblica Ceca, 2013, n. 14, (n.s.).

MW 2015-25 = La Biblioteca del Parlamento austriaco, 2015, n. 25, (n.s.).

Per ulteriori approfondimenti si veda il catalogo della Biblioteca del Senato e le banche dati disponibili per gli utenti in sede tramite la piattaforma Re@lWeb.

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Scarica qui il file dello slideshow Le biblioteche parlamentari europee nelle collezioni della biblioteca. Storia e fondi

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Su "MinervaWeb" leggi anche:

- Guidelines for Parliamentary Libraries, 3rd ed., 2022, n. 70, (n.s.)

- Temi d'interesse per le biblioteche degli organi costituzionali nella 87. Conferenza IFLA. Dublino, 26-29 luglio 2022, 2022, n. 70, (n.s.)

- Indice generale per rubrica [nella rubrica "Biblioteche parlamentari nel mondo" questo e altri articoli di approfondimento su alcune biblioteche di questa tipologia]

Dal sito della biblioteca:

- Volumi curati dalla Biblioteca [pagina contenente l'elenco e l'eventuale pdf delle pubblicazioni della Biblioteca del Senato]

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