Partecipazione alla presentazione del saggio: "Un giovane liberale del sud. Michele Cifarelli e la politica italiana dal fascismo alla stagione europeista (1938-1954)"
Il 28 maggio 2019 è stato presentato nella Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato il saggio di Giuseppe Spagnulo, Un giovane liberale del Sud. Michele Cifarelli e la vita politica italiano dal fascismo alla stagione europeista (1938-1954), Rubbettino, 2018, accuratamente basato su un ampio spoglio della documentazione d'archivio, essenzialmente quella del Fondo Cifarelli conservato presso l'Archivio storico del Senato.
Come hanno evidenziato gli interventi di Luciano Canfora, Piero Craveri, Guido Pescosolido e Giancarlo Tartaglia, la ricostruzione delle vicende biografiche di Cifarelli - intrecciate ai grandi eventi storici del periodo, tragico ed eroico, che va dalla caduta del fascismo, la guerra, l'occupazione nazista alla Liberazione e alla costituzione della Repubblica democratica - ha beneficiato della disponibilità di documentazione d'archivio integra, ricca e cospicua.
In occasione della presentazione del volume sono stati esposti alcuni documenti significativi legati alle tre fasi dell'evoluzione politica di Cifarelli di quegli anni: la cospirazione antifascista fondata sull'adesione al liberalsocialismo, la militanza nel Partito d'azione e infine l'affiliazione al Partito repubblicano.
I documenti esposti testimoniano e rafforzano il filo di questa scansione biografica: sorta di punto di partenza sono gli Appunti manoscritti di Cifarelli per una vasta trattazione della teoria e del programma liberalsocialista, risalenti al 1941. L'attività antifascista, che l'impegnò non soltanto sotto il profilo teorico, gli valse la carcerazione nei due mesi che precedettero il 25 luglio 1943, ma ciò non impedì a Cifarelli e al suo ambiente familiare di guardare con speranze rafforzate al futuro, come ben testimoniano la lettera dal carcere al fratello Raffaele del 23 luglio 1943 o, specularmente, quella del 7 luglio scritta a più mani dai familiari.
Liberato dal carcere fascista dopo la destituzione di Mussolini, Cifarelli fu richiesto per impegnarsi nella propaganda antifascista, insieme ad altri illustri antifascisti, dal maggiore Ian Greenlees dello Psychological Warfare Branch. È molto significativa in tal senso la lettera del maggiore, datata 9 ottobre 1943, esposta nella mostra, con la quale si esortava Cifarelli a collaborare a Radio Bari. Cifarelli aderì senza indugio e colse l'occasione per dare il suo contributo all'edificazione delle condizioni culturali e psicologiche della Liberazione, come risulta ben evidente nel suo radiomessaggio sulla liberazione di Napoli, trasmesso da Radio Bari il 2 ottobre 1943 alle ore 20,15, anch'esso parte della mostra documentaria.
I mesi tra l'autunno del 1943 e la fine del 1944 videro un'intensificazione dell'attività organizzativa e politica nel Partito d'azione, della quale vi sono numerose importanti testimonianze nel Fondo Cifarelli, in particolare opuscoli programmatici e propagandistici. Liberi dalle maglie della censura di regime, non solo fiorirono e circolarono gli opuscoli, i manifesti, gli scritti propagandistici delle forze antifasciste, ma furono anche organizzati i primi congressi politici, come quello dei comitati di Liberazione tenutosi a Bari il 28-29 gennaio 1944, del quale si conserva la relativa documentazione nel Fondo Cifarelli.
Finita la guerra, l'attività politica si intensifica e si struttura nell'alveo di formazioni politiche dai confini delimitati e dall'identità più chiara e riconoscibile: è il momento dell'adesione al Partito repubblicano, della quale si ha traccia nel carteggio con Ugo La Malfa. In una lettera del 14 agosto 1946 La Malfa invita Cifarelli ad aderire senza esitazione al Partito repubblicano, stante la matrice liberaldemocratica e la fede repubblicana comuni.
Il patriottismo di accezione azionista e liberaldemocratica, nato dalle ceneri dell'Europa martoriata dalla guerra, non poteva essere esclusivista per statuto: testimonianze di questo sentimento di patria misto a europeismo sono gli svariati opuscoli sull'Europa di Luigi Einaudi e Niccolò Carandini, datati 1944-49, conservati nel Fondo Cifarelli.
Il patriottismo dei fautori della Liberazione, in particolare quello degli azionisti, sin dall'inizio si era aperto in concreto all'idea di una collaborazione tra popoli, tra culture e tra Stati, una collaborazione che esigeva tuttavia un coordinamento politico: da ciò derivò l'affiliazione di Cifarelli al Movimento federalista europeo, del quale Altiero Spinelli fu il principale ispiratore. Nella sua lettera a Cifarelli del 28 dicembre 1949, Spinelli avanzava una richiesta di sostegno più pieno e di collaborazione più attiva da parte di Cifarelli. Il quale non mancò di farsi carico delle istanze europeiste, quantunque limitate in un primo momento all'Europa occidentale, e di cooperazione tra Stati nel mutato scenario internazionale introdotto dalla guerra fredda. Questo impegno culturale e politico trova anch'esso un riflesso immediato nelle carte del Fondo Cifarelli.